11 Dic [12:15]
Allison spiega la crisi Mercedes:
"Poco dialogo, dispersione delle forze"
Massimo Costa
E' tornato in pista lo scorso aprile, richiamato a gran voce da Toto Wolff per cercare di rimettere in carreggiata una monoposto che non faceva neanche il solletico alla Red Bull, e veniva battuta sistematicamente dalla Aston Martin. Una situazione insopportabile per tutto lo staff Mercedes, già reduce da un disastroso 2022. James Allison ha così indossato nuovamente la camicetta di ordinanza che si era tolto nel 2021, dopo essere approdato a Brackley nel 2017 ed aver contribuito alla striscia vincente della squadra negli anni successivi.
Allison ha fatto il possibile per rimettere in carreggiata la W14 firmata da Mike Elliott, lasciato libero lo scorso ottobre dopo due anni fallimentari da progettista. Qualche buon risultato è arrivato e alla fine la Mercedes ha ottenuto il secondo posto nella classifica costruttori dopo che nel 2022 si era piazzata terza dietro a Red Bull e Ferrari. Ora, davanti a tutta la Mercedes, si presenta la grande sfida del prossimo campionato che già tutti vedono seduta sul trono, nuovamente, quella che sarà la nuova monoposto di Adrian Newey.
Allison ha spiegato al podcast Performance Peopole quel che ha trovato quando è tornato in Mercedes e il motivo di un 2023 così complicato: "Quando nel 2021 abbiamo perso la corona per la prima volta, ci siamo divisi più di quanto avremmo dovuto. Così, nel mio piccolo, ho cercato di rimettere insieme tutto e convincere i principali ingegneri che guidano le divisioni dell'azienda a dialogare di più. Basta riunire queste persone importanti e porre loro alcune domande, a cui è possibile rispondere solo parlando tra loro. Non ci vorrà molto tempo prima che i vari membri riprendano l'abitudine di appoggiarsi l'uno all'altro invece di lavorare individualmente. Spero che questo programma basti per tornare a vincere".
Ma perché ci si era disuniti. Allison offre la sua motivazione: "I risultati mediocri spingono a un’azione immediata. Così facendo, diversi reparti, come aerodinamica, dinamica del veicolo, ufficio disegno e le specializzazioni necessarie, finiscono per disperdere le forze. Quindi, se non si sta attenti, questi gruppi possono smettere di parlarsi tra loro perché, lavorando a testa bassa per migliorarsi, guardano esclusivamente il proprio ruolo. Quando una squadra perde in prestazioni dopo aver mantenuto per molti anni un livello elevato, è molto disorientante. È spiacevole sentirsi all'improvviso battuti da altre squadre. Questo scuote la fiducia di un’organizzazione ed esercita anche molte pressioni a brevissimo termine su un’azienda che è abituata a pensare più avanti".
E conclude così: "Spero di aver messo in atto un programma di lavoro sufficiente per tornare a vincere non solo le gare, ma anche i Mondiali".