Michele Montesano
Mentre sul circuito di Austin questo fine settimana va in scena la Lone Star Le Mans, sesto appuntamento stagionale del FIA WEC, dall’Inghilterra arrivano nuove notizie in merito allo sviluppo dell’Aston Martin Valkyrie LMH. Dopo il primo contatto con la pista, avvenuto sul circuito di Silverstone a metà luglio, la Casa britannica ha proseguito la sua marcia di avvicinamento verso il ritorno nella classe regina del Mondiale Endurance.
Stando a quanto dichiarato da Aston Martin, la Valkyrie LMH ha finora inanellato oltre 6000 km registrando risultati incoraggianti. Dopo lo
shakedown di Silverstone, i tecnici della Casa inglese e gli uomini del team Heart of Racing, la squadra che farà correre l’Hypercar sia nel WEC che in IMSA, si sono diretti alla volta di
Donington per una due giorni di test. Dopo una pausa, per analizzare i dati raccolti, si è proseguito con un’altra sessione sul tracciato di Donington per poi effettuare ulteriori due giorni di prove a Silverstone.
Conclusa questa prima parte di test in Inghilterra, scelta dettata per la vicinanza con la fabbrica della Casa britannica e il relativo reparto sportivo di Silverstone, Aston Martin si è diretta alla volta della Spagna. Sul Motorland Aragón di Alcaniz il team inglese ha effettuato un’ulteriore sessione di test, sempre sulla distanza di due giorni, per mettere nuovamente alla frusta l’affidabilità della Valkyrie LMH.
Anche sul circuito spagnolo, come ammesso dal responsabile Aston Martin Endurance Adam Carter, i risultati scaturiti sono stati più che positivi. Benché il programma di sviluppo sia ancora
molto lungo e complesso, finora il rendimento della Valkyrie LMH ha confermato le aspettative della squadra rivelandosi costante e veloce. Così come il V12 aspirato da 6.5 litri, realizzato da Cosworth, pare abbia funzionato senza registrare alcun inconveniente.
A differenza delle altre occasioni, in cui si erano alternati al volante della Hypercar Harry Tincknell, Darren Turner e Mario Farnbacher, questa volta Aston Martin non ha voluto rivelare i piloti impegnati sul tracciato di Alcaniz. Inoltre sia Carter che Ian James, Team Principal dell’Heart of Racing, non si sono voluti esprimere in merito sia alla formazione dei due equipaggi nel WEC sia per quanto riguarda i piloti che saranno al volante della singola Valkyrie in IMSA. Aston Martin pescherà innanzitutto dalla sua rosa di piloti impegnati attualmente in GT, tra cui figurano il nostro
Mattia Drudi e gli esperti Nicki Thiim e Marco Sørensen, per poi valutare altre figure.
Oltre al prosieguo dei test in altri circuiti europei, Aston Martin effettuerà anche una sessione in un tracciato del Medio Oriente, visto che il Mondiale Endurance prevede sia una gara in Qatar che in Bahrain. Inoltre il programma di test e sviluppo si intensificherà quando verrà approntata
una seconda Valkyrie LMH, con ogni probabilità in autunno, che girerà sui circuiti americani in vista della partecipazione in IMSA. A tal proposito in Aston Martin non si sono ancora sbilanciati in merito all’esordio ufficiale della loro Hypercar, se avverrà in occasione della 24 Ore di Daytona, prima gara stagionale dell’IMSA, o nella tappa inaugurale del WEC la 1812 km del Qatar.