2 Nov [13:38]
Austin, una pista piena di bump:
brutta immagine per il motorsport USA
Massimo Costa
Non è stata una piacevole sorpresa per molti piloti trovare il bel tracciato di Austin pieno di piccoli fastidiosi dossi, o bernoccoli, i cosiddetti bump. Una incuria incomprensibile da parte dei responsabili del circuito texano che già lo scorso marzo avevano ricevuto le medesime critiche dai piloti Indycar. Considerando che vi ha corso anche la MotoGP in aprile, è curioso che non si siano presi provvedimenti per riasfaltare la pista.
Lewis Hamilton ha motivato così il suo disappunto: "Non mi sentivo bene dopo la prima sessione, è decisamente la pista più sconnessa che abbia mai visto. Mi è venuto anche mal di testa. Mi spiego: abbiamo corso su piste che presentano bump e a volte non sono neanche male perché caratterizzano un circuito e ammetto che non sono un fan degli asfalti totalmente lisci. Ma questo di Austin presenta bump in dosi massicce. Non abbiamo sospensioni che lavorano molto, siamo col sedere per terra praticamente e la colonna vertebrale ne risente. Come detto, dopo il primo turno mi sentivo male, mi sono dovuto sdraiare. In Australia ricordo di avere ricevuto una simile sensazione spiacevole, nel 2015 . Dopo di che non era più accaduto fino ad Austin".
Robert Kubica se l'aspettava: "Un amico che vive da queste parti mi aveva avvisato dicendomi che negli ultimi mesi l'asfalto era peggiorato molto. E' fastidioso mentre guidi, la macchina ha delle reazioni strane, è come perdere il contatto col posteriore con l'asfalto". Pierre Gasly è molto critico: "Un vero peccato, il disegno della pista è bellissimo, ma i bump sono troppi ed abbiamo visto dei testacoda causati da questa situazione. In uscita dalla curva nove e alla curva dodici bisogna stare molto attenti . Dal punto di vista fisico sento dolore alla schiena".
Completamente diverse le impressioni di Romain Grosjean: "Penso che i dossi siano divertenti. A parte la prima frenata dove si sente la botta alla schiena, il resto non da particolarmente fastidio. E' una sfida in più, non vedo il motivo di lamentarsi". Anche Daniel Ricciardo non fa una piega: "Sì ci sono dei salti, ma preferisco questo a un asfalto liscio stile play-station".