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15 Ago [1:56]

Berger e la FIA vogliono cambiare
il sistema del motorsport europeo

Massimo Costa




Gerhard Berger, presidente della Commissione FIA per monoposto, è uscito allo scoperto. E vuole riformare il sistema delle formule, delle categorie per monoposto, in Europa. Detta così parrebbe una cosa impossibile da effettuare, ma Berger vuole proprio provarci. L'intenzione è quella di creare un percorso tutto FIA che parte da una ipotetica Formula 4 con motori 1.6, primo gradino per i giovani che escono dal karting, per proseguire con la F.3 europea e la F.3 dei vari campionati nazionali uniformate nei regolamenti tecnici, e concludersi con una F.2 che si avvicini in prestazioni alla GP2 o alla Renault 3.5.

La motivazione di una rivoluzione del genere? Il fatto che vi siano troppe categorie, che i migliori piloti siano divisi in vari campionati, che non si sa mai chi è veramente il vero campioncino, e infine, per il tentativo di abbassare i costi per permettere se non a tutti, ma a un maggior numero di piloti di potersi avvicinare al sogno F.1 con budget minori da quelli richiesti dagli attuali campionati in essere. Una operazione certamente romantica, ma che si scontra con la libertà di mercato, lo stesso mercato che decreta senza tanto girarci attorno, il successo o il decesso di una categoria.

Oggi vi sono categorie, al di fuori dell'egida FIA, organizzate da entità che possiamo definire private, che si sono conquistate nel tempo, con serietà e professionalità, una ottima posizione al di sotto della F.1. E sono identificate dai piloti come quelle necessarie per farsi strada verso il circus. Può la FIA ignorare tutto ciò? Spingere i giovani verso un altro percorso? Si parla, dietro le quinte, dell'idea di un punteggio massimo che un pilota deve raggiungere per poter ottenere la Superlicenza, che sappiamo essere indispensabile per avere l'accesso alla F.1. Un punteggio che si acquisirebbe in base alle categorie che si affronterebbero fin da quando si debutta nel motorsport. E che il pilota non raggiungerà mai se non farà i campionati "indicati" dalla linea Berger-FIA... Sarebbe una regola a dir poco sconcertante e vogliamo pensare che non verrà mai attuata. Ma... mai dire mai. Ecco le parole che Berger ha rilasciato al semestrale della FIA InMotion:

“La gente si lamenta del fatto che i migliori piloti sono divisi in varie categorie. Ne abbiamo uno in F.3, uno in GP3, uno in F.Renault e uno in F.Abarth. Il sistema non è più come si suppone dovrebbe essere, che è quello di dare a un pilota talentuoso un curriculum che gli possa permettere di progredire fino alla F.1. Sono sicuro che posso portare qualcosa di positivo a questo sport grazie ai contatti che ho instaurato nel corso della mia lunga carriera e forse avendo la corretta idea. La cosa più urgente da fare è dare il giusto merito alla F.3".

"Per me è sempre stata la più importante categoria per giovani piloti, la serie dove puoi notare realmente il vero talento di un pilota. Ora ci sono molti campionati di F.3, serie nazionali con gare oltre i confini del loro Paese, categorie di F.3 con differenti regolamenti. Alcuni Paesi hanno campionati che non sono forti, con soltanto otto o dieci macchine, altri che hanno delle vetture di classe A, B e C. Vi sono svariate regole per i motori. Bene, dico che non è questa la F.3 che noi conoscevamo”.

“La prima cosa che ho fatto è stata quella di introdurre il nuovo F.3 European Championship, che magari non ha ancora raggiunto la popolarità che dovrebbe, ma non mi preoccupo di questo. Dovevamo in qualche modo iniziare con una nuova piattaforma e questo è il nuovo campionato. A ciò bisogna poi uniformare dal punto di vista delle regole, rendendoli più appetibili, i campionati nazionali di F.3 , che devono essere più economici. Per disputare un British F.3 ho saputo che occorrono più di 800mila euro. Non penso sia la corretta maniera di procedere per un giovane pilota. Sappiamo che a sostenere le carriere dei piloti sono spesso le famiglie perché non vi sono molti sponsor disponibili, quindi è importante tenere in considerazione questo fatto".

"Il problema simile si verifica nelle serie maggiori come la F.2, la GP2 e la Renault 3.5. Il punto non è quello di voler dettar legge con una nuova categoria, ma semplicemente voler creare una migliore formula, così la domanda è: cosa significa ciò? Prima di tutto, avere un regolamento intelligente, poi è necessario portare a una calmierazione dei costi. Vorrei che vi fosse un campionato con un solo regolamento (ora immaginiamo si riferisca alla F.3, ndr) e se un Paese non riesce a creare una serie abbastanza forte, allora può unirsi a quello di un’altra nazione. Poi, si può creare una specie di finale tra tutti i migliori piloti".

"Inoltre, manca qualcosa che unisca il karting alla F.3 e si potrebbe creare una categoria che potremmo definire, se volete, Formula 4 (Italiaracing ha saputo si sta pensando di dar vita a campionati nazionali con motori da 1.6, ndr). Stiamo lavorando anche su questo. Qualcosa che non deve essere complicato, ma una bella sfida, dove i giovani piloti possono imparare a guidare. Questo è il terzo progetto”.

Nella foto, Gerhard Berger con Bruno Michel, organizzatore della GP2 e della GP3 (Photo 4)
gdlracing