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17 Mar [7:48]

Bottas, un giorno da re
Crollo Ferrari, Honda sul podio

Jacopo Rubino - Photo4

Il primo Gran Premio della Formula 1 2019 lo vince una Mercedes, ma non quella che ci aspettavamo. A Melbourne a trionfare è stato un Valtteri Bottas protagonista della "gara migliore in carriera", come affermato da lui stesso appena sceso dalla macchina. C'è da credergli: al via ha strappato la leadership al compagno Lewis Hamilton, che ha patinato troppo, poi ha tenuto un ritmo autoritario che non ha permesso al britannico di riavvicinarsi. Anzi, il finlandese sulla distanza ha fatto il vuoto, complice la strategia poco efficace adottata dal campione in carica. Al giro 16, Hamilton è infatti andato ai box per montare gomme medie, reagendo alla mossa di Sebastian Vettel, ma questa mescola non ha reso come previsto per tutti quelli che l'hanno scelta. Ne hanno beneficiato Bottas, ma anche Max Verstappen, i quali hanno invece resistito con le soft rispettivamente fino al giro 23 e 25.

Tornato leader, Bottas ha avuto la strada spianata verso il successo che gli mancava da Abu Dhabi 2017, e ha realizzato l'en-plein con il nuovo punto extra per il giro più veloce (1'25"580). Una vittoria da 26 punti, non era mai accaduto. Verstappen, che era quarto, ha presto raggiunto e superato un Vettel in calo, per poi lanciarsi alla caccia di Hamilton. Non c'è stato duello, ma l'olandese si è trasformato in una spina nel fianco per il numero 44, tenuto nel mirino fino alla fine. Per la Red Bull è comunque un ottimo risultato: la RB15 è competitiva, lo è anche la power unit Honda. Dal rientro in F1 come motorista avvenuto nel 2015, la casa giapponese festeggia il primo podio. Uno schiaffo alla McLaren, che aveva visto intanto Carlos Sainz ko per la fumata del propulsore... Renault.

È invece una giornata no per la Ferrari, vincitrice delle edizioni 2017 e 2018, oggi costretta ad accontentarsi del quarto e quinto posto. Vettel ha perso sensibilmente ritmo, in crisi di pneumatici, Charles Leclerc non lo ha attaccato rimanendo alle sue spalle. Il monegasco allo start stava quasi per infilare Verstappen, ma ha dovuto alzare il piede per evitare un contatto fratricida. Poi, una piccola escursione sull'erba al nono passaggio lo ha allontanato dalla Red Bull. Per il Bahrain ci sarà parecchio da lavorare a Maranello, per rendere la SF90 all'altezza degli obiettivi iridati.

Al netto di tutto, i tre top rimangono comunque di un'altra categoria. Solo Kevin Magnussen, sesto con la Haas-Ferrari a quasi un minuto e mezzo, è scampato al doppiaggio. Ritiro incredibile per il compagno Romain Grosjean, quasi un deja vu di dodici mesi fa. A causa di un dado mal fissato (già costato secondi preziosi al pit) il francese al giro 32 ha visto sfilarsi la ruota anteriore sinistra. Per fortuna, non è volata via. Prova di sostanza per il solito Nico Hulkenberg, settimo con l'unica Renault superstite, dato che l'eroe di casa Daniel Ricciardo ha abbandonato al giro 31. Per l'australiano questo GP si è trasformato immediatamente in un calvario, rompendo l'ala anteriore dopo pochi metri quando è salito sull'erba. La sostituzione non è bastata, anche i deviatori di flusso erano danneggiati. Un brutto inizio della sua nuova avventura.

A punti va pure un regolare Kimi Rakkonen sull'Alfa Romeo, davanti alla Racing Point-Mercedes di un bravo Lance Stroll (risalito di strategia) e al rientrante Daniil Kvyat. Il russo è stato l'incubo di Pierre Gasly, ora promosso in Red Bull, la cui speranza di rimonta si è arenata proprio negli scarichi della sua ex Toro Rosso. Il transalpino ha ritardato all'estremo il cambio gomme, diventando sesto, ma a gomme fredde si è visto risuperare d'astuzia da Kvyat restando escluso dalla top 10.

12esimo il rookie Lando Norris, meno incisivo rispetto alla qualifica, 15esimo il nostro Antonio Giovinazzi, partito con le Pirelli a banda gialla. Non ha pagato la tattica del muretto Alfa di affrontare un lungo primo stint da 28 giri, obbligando il pugliese a remare e a difendersi con il coltello fra i denti dagli avversari. In più, ha sofferto per il fondo rovinato nelle fasi iniziali. Poco da dire sulla Williams, che ha viaggiato in coda al gruppo con George Russell e Robert Kubica. Il polacco ha perso a sua volta l'ala anteriore in apertura per un contatto con Gasly alla prima curva dopo il via, ma dopo il cambio l'unico obiettivo era vedere il traguardo per capire meglio una FW42 davvero mediocre.

Domenica 17 marzo 2019, gara

1 - Valtteri Bottas (Mercedes) - 58 giri 1'25'27"325
2 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 20"886
3 - Max Verstappen (Red Bull Honda) - 22"520
4 - Sebastian Vettel (Ferrari) - 57"109
5 - Charles Leclerc (Ferrari) - 58"230
6 - Kevin Magnussen (Haas Ferrari) - 1'27"156
7 - Nico Hulkenberg (Renault) - 1 giro
8 - Kimi Raikkonen (Alfa Romeo Ferrari) - 1 giro
9 - Lance Stroll (Racing Point Mercedes) - 1 giro
10 - Daniil Kvyat (Toro Rosso Honda) - 1 giro
11 - Pierre Gasly (Red Bull Honda) - 1 giro
12 - Lando Norris (McLaren Renault) - 1 giro
13 - Sergio Perez (Racing Point Mercedes) - 1 giro
14 - Alexander Albon (Toro Rosso Honda) - 1 giro
15 - Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo Ferrari) - 1 giro
16 - George Russell (Williams Mercedes) - 2 giri
17 - Robert Kubica (Williams Mercedes) - 3 giri

Giro più veloce: Valtteri Bottas 1'25"580

Ritirati
32° giro - Romain Grosjean
31° giro - Daniel Ricciardo
11° giro - Carlos Sainz

Il campionato piloti
1.Bottas 26 punti; 2.Hamilton 18; 3.Verstappen 15; 4.Vettel 12; 5.Leclerc 10; 6.Magnussen 8; 7.Hulkenberg 6; 8.Raikkonen 4; 9.Stroll 2; 10.Kvyat 1

Il campionato costruttori
1.Mercedes 44 punti; 2.Ferrari 22; 3.Red Bull 15; 4.Haas 8; 5.Renault 6; 6.Alfa Romeo 4; 7.Racing Point 2; 8.Toro Rosso 1
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