22 Dic [15:48]
Bottas, una stagione difficile
Il 2019 sarà l'anno decisivo
Massimo Costa
Tre vittorie, quattro pole. Il bilancio 2017 di Valtteri Bottas, per la prima volta in un top team, era stato assai confortante. Tale da permetterci di immaginarlo protagonista assoluto nel campionato 2018. Lewis Hamilton avrebbe dovuto fare i conti con il compagno di squadra finlandese oltre che con Sebastian Vettel. Ma non è stato così. Zero vittorie, due pole, il magro bottino raccolto questa stagione da Bottas. Troppo poco per un pilota che guidava la Mercedes. Il finlandese, a dire la verità, era partito col piede giusto. Due secondi posti a Sakhir e Shanghai, poi la vittoria persa a Baku per aver forato a pochissimi chilometri dal traguardo. Ancora una piazza d'onore a Barcellona, la pole al Red Bull Ring e il conseguente ritiro per motivi tecnici.
Ma intanto, la Mercedes aveva ormai già deciso che il ruolo di Bottas doveva essere soltanto uno: difendere Hamilton a tutti i costi. Ragazzo educato, anche troppo per un essere un pilota, Valtteri si è adeguato ed ha iniziato a sacrificare le sue corse. In alcune è proprio mancato, non pareva all'altezza della vettura che guidava. Scoramento totale. Fino al punto più basso. A Sochi poteva esserci la sua rinascita dopo una grande pole. Era avviato verso il successo Bottas, ma come un macigno è arrivato l'ordine di squadra di sacrificarsi per Hamilton.
Un colpo durissimo, che Bottas ha accettato di malavoglia questa volta, anche perché, diciamola tutta, Hamilton non ne aveva bisogno essendo già piuttosto certo di essere avviato verso la conquista del mondiale. Quell'episodio ha affossato ancora di più Bottas, il quale dopo il secondo posto di Suzuka è come sparito piazzandosi per quattro volte consecutive nelle ultime quattro gare in quinta posizione.
Lo dobbiamo recuperare psicologicamente, ha poi detto Toto Wolff di Valtteri dopo aver contribuito non poco a far perdere fiducia al proprio pilota. Bottas non è quello visto nel 2018, ma quello del 2017. Il prossimo anno, lui si giocherà il posto in Mercedes e, soprattutto, la considerazione dell'intero paddock. Uscito distrutto dal confronto con Hamilton, dovrà per forza dimostrare al mondo di essere un pilota di vertice, di meritare un top team nel caso la Mercedes decida di puntare su Esteban Ocon nel 2020. Ci riuscirà? O meglio, glielo lasceranno fare?