23 Dic [15:55]
Per Wolff alla Formula 1
non servono più motoristi. È giusto?
Jacopo Rubino
Mercedes, Ferrari, Renault e Honda. Quattro motoristi in Formula 1 possono bastare, secondo Toto Wolff. Il team principal della squadra tedesca la pensa diversamente rispetto a chi vorrebbe più marchi in griglia: "Quanti ne vogliamo? Cinque, sei? Dovremmo essere contenti di averne quattro coinvolti da lungo tempo. Prima di tutto dovremmo accontentare i partner fedeli che ci sono già", ha commentato il manager austriaco in una intervista a ESPN. "Dopodiché dovremmo guardare a chi potrebbe unirsi in futuro e ascoltarli. Ma è secondario".
Con il passaggio alle power unit turbo-ibride, nel 2014, la FIA sperava di accendere l'interesse di altri gruppi automobilistici. Invece, persa la Cosworth con l'addio ai vecchi V8, l'anno successivo è arrivata (anzi, tornata) solo la Honda, protagonista di un cammino da incubo con la McLaren e poi passata ad equipaggiare la Toro Rosso. Al tavolo si sono sedute ad esempio Audi, Porsche e Aston Martin, più o meno seriamente, ma fin qui nulla di fatto. E non ha avuto effetto neppure l'ipotesi di abbandonare la MGU-H per il 2021, per giunta scatenando il parere contrario degli attuali costruttori.
"È un fatto puramente economico", ha sottolineato Wolff, "abbiamo dimostrato a Liberty Media e alla Federazione che riprogettare i propulsori porterebbe a una spirale di spese fuori controllo. Persino concordando solo più giri e maggior consumo di carburante ci saranno costi enormi. Idealmente, avremmo preferito rimanere così, senza modifiche".
Fatta marcia indietro sulla semplificazione dei V6, il compromesso chiesto da Liberty è la condivisione tecnologica: "Gli attuali motoristi hanno compreso di non poter sbattere la porta dietro di loro. Se ricevessimo un serio interesse da un altro fornitore, dovranno trovare il modo di collaborare", ha messo in chiaro il responsabile sportivo Ross Brawn.
Se non altro, a detta di Wolff, lo sviluppo sta già portando a maggiore equilibrio: "Le prestazioni dei motori stanno convergendo. Sono curioso di vedere dove sarà la Honda il prossimo anno (con Red Bull, ndr), i propulsori non sono così distanti fra loro. Ogni volta che le regole cambiano, si allargherà la differenza tra il migliore e il peggiore. Perché intervenire?".
Sarà positivo per lo spettacolo, e forse l'appassionato medio non sentirà l'esigenza di nuovi arrivi. Ma la FIA fa bene a non accontentarsi: con meno concorrenza aumenta anche il peso politico di chi oggi è al via. Con conseguenze catastrofiche in caso di abbandono. Lo si è visto ad esempio nel WEC, proprio con i ritiri di Audi e Porsche che hanno poi scelto di lanciarsi in Formula E, insieme a Renault-Nissan, Jaguar, BMW, DS, Mahindra. E alla stessa Mercedes che sbarcherà nel 2019-2020. Nella serie elettrica ogni nuovo costruttore è accolto con entusiasmo, anche dagli avversari...