1 Nov [22:07]
Chastain e il finale da videogame
Una mossa che viene da lontano
Marco Cortesi
Ross Chastain è l'uomo del momento. La mossa di appoggiarsi alle barriere nell'ultimo giro di Martinsville, e percorrerne tutta la lunghezza a mo' di videogame, conquistando cinque posizioni e l'accesso alla finalissima dei playoff, ha scatenato reazioni in tutto il mondo. Da una parte, coloro che hanno apprezzato la determinazione di andare oltre il limite per raggiungere l'obiettivo. Dall'altra, quelli che hanno visto la manovra come uno spettacolo da circo, contrario allo spirito del motorsport. Preoccupati soprattutto che in ogni gara ora ci sia qualcuno che provi a fare la stessa cosa. Per l'anno prossimo sembra si voglia introdurre una norma specifica. Come per tanti grandi eventi del motorsport, anche in questo caso si è verificato qualcosa in cui nessuno era mai riuscito, e di conseguenza nessuno aveva mai pensato di vietare.
In realtà, il problema potrebbe tornare a porsi su piste corte e lente, in cui i danni sono compensati dalla differenza nella velocità di percorrenza in curva. Molto più difficile sui circuiti più rapidi, a partire da quello di Phoenix in cui si terrà la finalissima che vedrà Chastain contro Chase Elliott, Christopher Bell e Joey Logano. Anche se sembra che altri stiano già pensando ad implementare (si fa per dire) la stessa possibilità.
Il ventinovenne della Florida, arrivato da un minuscolo paese disperso nel nulla, è comunque lanciato verso il weekend finale del campionato, determinato a lottare per il titolo, e se servirà, ad inventarsi ancora qualcosa. Dall'inizio della carriera, questo è stato il suo stile. Non mollare mai, cercare sempre una soluzione, spingere sempre al massimo, anche quando questo ha voluto dire farsi qualche nemico. Rampollo di una famiglia di coltivatori di angurie (per questo dopo ogni vittoria ne rompe una in victory lane) ha fatto tanta gavetta, arrivando alla Cup Series con Chip Ganassi e al successo con il Trackhouse Racing di Justin Marks, scuderia rivelazione del 2022.
L'incredibile finale di Martinsville ha però messo in luce e in prospettiva la strategia della NASCAR di puntare allo spettacolo. Cosa che accade da sempre ma si è accentuata sin dall'introduzione del playoff, e poi con l'arrivo degli "stage". Il desiderio è sempre stato quello di vedere i piloti non accontentarsi, tentando l'impossibile in ogni momento di ogni gara, per aumentare il valore della serie in termini di entertainment, poi "venduto" commercialmente.
Quando una sola vittoria può far la differenza tra essere comprimari e sfidanti, ogni opportunità ha maggiore valore, sia sportivo per i partecipanti, sia a livello di marketing. Chastain è il perfetto rappresentante per questa strategia, perché non molla mai. Spinge, sportella, bussa, e sebbene sia tuttora inviso a molti rivali, è diventato un personaggio, un asset importante che chissà quali altre spettacolari situazioni potrà regalare.