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15 Apr [8:52]

Conti bloccati, è allarme in casa SMP Racing

Filippo Zanier

"In questo momento i conti bancari dell'ufficio europeo di SMP Racing, un'organizzazione senza alcun fine politico e commerciale, sono bloccati. La partecipazione di numerosi piloti russi nei campionati più importanti d'Europa quali il WEC e L'European Le Mans è a rischio, così come molti altri programmi, legati al motorsport e no, sono a rischio fallimento".
Sono queste le parole con cui Sergey Zlobin, nel proprio ruolo di Direttore Sportivo dei programmi sostenuti dalla banca russa (nonché di pilota da essi supportato) ha lanciato l'allarme sulla situazione incredibile in cui si trova oggi il progetto SMP Racing.
Realtà ricchissima, che in appena un paio d'anni ha saputo affermarsi nel motorsport ai più alti livelli grazie a un'ottima pianificazione e a fondi praticamente illimitati, la SMP Racing oggi si trova suo malgrado coinvolta nel braccio di ferro che il blocco occidentale (Stati Uniti ed Unione Europea) e la Russia hanno ingaggiato sulla questione Ucraina.

Ma perché il programma russo è rimasto a secco di liquidità? La situazione è la conseguenza delle sanzioni che Unione Europea e Stati Uniti d'America hanno imposto nei confronti degli uomini d'affari russi più vicini a Vladimir Putin, tra cui spicca il blocco dei loro conti internazionali, visto come utile strumento di pressione per porre fine alla crisi militare in Ucraina.
Di questa cerchia ristretta fa parte anche l'uomo che ha voluto la nascita e la crescita del progetto SMP Racing, Boris Rotenberg: uno degli uomini più ricchi al mondo insieme al fratello Arakdy, Rotenberg ha stretto una forte amicizia con Putin grazie alla comune passione per il Judo, sport che per anni ha visto i due allenarsi insieme. Un'amicizia che nell'ultimo lustro ha sicuramente fatto comodo al magnate russo, azionista di maggioranza di SMP Bank e del gigante delle costruzioni SGM Group, ma che oggi si rivela elemento limitante per le sue attivita "ludiche" (che includono anche la gestione della Dinamo Mosca, squadra di calcio acquistata nel giugno dell'anno scorso).
Il blocco dei conti, infatti, impatta non tanto sulle attività della banca (lo scopo delle sanzioni non è infatti mettere in ginocchio i correntisti) quanto su quelle finanziate dalla fortuna privata di Rotenberg, stimata da Forbes in circa 1,7 miliardi di dollari.
Di queste attività fa parte proprio SMP Racing, che in questo momento non potendo accedere ai propri fondi si trova in difficoltà nel pagare i conti legati ai propri molteplici impegni in pista.

Le cronache delle ultime settimane parlano di veri e propri salti mortali fatti per sbloccare e recapitare il denaro tramite vie alternative in modo da poter pagare le prime gare in Indycar di Mikhail Aleshin con il team Schmidt Peterson e per portare avanti il programma di test di Sergey Sirotkin con la Sauber F.1, e la stessa cosa sta succedendo in questi giorni per riuscire a saldare i conti di maestranze, fornitori e scuderie per gli impegni al via nel WEC e nella European Le Mans Series. Al momento, vista la munificità della struttura, pare difficile che i creditori si muovano per troncare un rapporto estremamente vantaggioso per qualche settimana di ritardo nei pagamenti, ma è certo che se la crisi Ucraina dovresse proseguire e il blocco dei conti protrarsi per settimane o mesi, allora l'intero programma SMP Racing potrebbe essere costretto a un inatteso stop.

Una situazione senza precedenti, che vede questioni di geopolitica che stanno tenendo l'Europa con il fiato sospeso influenzare in modo diretto dei protagonisti del motorsport.
Nel suo comunicato, SMP Racing auspica che le forze in gioco ricordino che "l'utilizzo dello Sport come strumento di battaglia politica non ha mai portato alla risoluzione di questioni politiche".
Vista l'importanza della posta in gioco a livello internazionale, però, risulta davvero difficile pensare che chi ha deciso le sanzioni abbia considerato l'aspetto "sportivo" della questione. È decisamente più probabile, invece, che quello che sta accadendo a SMP Racing sia "soltanto" un effetto collaterale di decisioni prese per convincere il Presidente Putin a fare un passo indietro in una situazione che solo ieri stava rischiando per l'ennesima volta di sfociare nella guerra civile.
In questo contesto, il grido di allarme di Zlobin non può che apparire ridimensionato, per quanto sia assolutamente giustificato dal suo punto di vista e da quello di tutti coloro (e sono tanti, in Italia e in diverse parti d'Europa) che grazie a SMP Racing lavorano con successo nel Motorsport.
La sensazione è che il futuro prossimo del programma russo rimarrà quindi legata a doppio filo alla situazione in Ucraina. Un motivo in più, per gli appassionati di corse, per sperare in una risoluzione rapida e pacifica della crisi.
LP Racing