Jacopo RubinoDa Racing Point ad Aston Martin, la trasformazione è iniziata. Il team con base a Silverstone, allo scoccare del nuovo anno, ha subito aggiornato i suoi profili social e si prepara a lanciare il nuovo sito Internet. La compagine fondata nel 1991 come Jordan cambia ancora identità, dopo essere già stata Midland (nel 2006), Spyker (2007) e Force India (dal 2008 al 2018). Sotto la guida di Lawrence Stroll, da circa un anno proprietario anche di Aston Martin insieme alla sua cordata, viene adottato uno dei marchi automobilistici più prestigiosi. Per adesso è stato mostrato solo il logo, mentre a febbraio verranno presentate la vettura e la livrea, basta sul tradizionale verde britannico.
"La Formula 1 è una piattaforma estremamente potente che giocherà un ruolo chiave nella strategia di Aston Martin e nel percorso evolutivo dell'azienda. È uno sport veramente globale, con un pubblico enorme, che crediamo possa aiutare a far brillare ulteriormente il marchio e aumentare ancora la sua desiderabilità in tutto il mondo", ha spiegato Stroll Sr sul perché di questa operazione.
Al di là del marketing, ovviamente, si comincia da un'ottima base: la Racing Point è giunta a un soffio dal terzo posto nel Mondiale 2020, battuta in volata dalla McLaren, ma ha trionfato al Gran Premio di Sakhir, con Sergio Perez, ha centrato una pole-position in Turchia con Lance Stroll e altri tre piazzamenti a podio. All'ex ferrarista Sebastian Vettel il compito di non far rimpiangere il messicano, sacrificato per il suo arrivo.
"Ci siamo guadagnati la reputazione di saper superare i nostri limiti, per cui siamo fiduciosi di poter rendere da subito onore al nome Aston Martin", ha sottolineato il team principal Otmar Szafnauer. In rapporto a risorse e budget, infatti, furono già considerati miracoli sportivi i quarti posti della vecchia Force India raggiunti nel 2016 e 2017. "È l'inizio di un nuovo viaggio e avverto un'energia extra all'interno della scuderia. Assieme ad alcune fra le menti più creative del settore e la determinazione avuta in questi anni, abbiamo ogni motivo per essere emozionati in vista del futuro".
Aston Martin nelle corse è conosciuta soprattutto per l'impegno a Le Mans e più in generale nell'endurance, mentre in Formula 1 fu costruttore nel biennio 1959-1960. Una parentesi dai risultati poco significativi, ma adesso i presupposti appaiono ben più promettenti.