22 Ago [16:10]
Da Spa la volata della F.2
Con uno sguardo al 2018
Jacopo Rubino
Il giro di boa è passato, la pausa estiva pure: la Formula 2 nel prossimo weekend riparte da Spa-Francorchamps per il settimo degli undici round in programma. Scatta quindi la volata finale, e lo sarà soprattutto per un Charles Leclerc che sin dall'inizio ha imposto il suo ritmo, senza alcun timore reverenziale. Per il pupillo del vivaio Ferrari il titolo sembra ormai solo una pratica da sbrigare, in attesa di un 2018 che potrebbe (anzi, sarebbe bello dire dovrebbe) aprirgli definitivamente le porte della F.1.
Leclerc in fuga, ma senza abbassare la guardia
Dall'alto dei suoi 208 punti in classifica, del resto, il vantaggio di cui gode il pilota del team Prema è enorme: +50 su Oliver Rowland, più di un intero weekend. Niente però, è scontato. Un intoppo può essere sempre dietro l'angolo, come proprio Leclerc ha scoperto dopo la qualifica di Budapest. Le verifiche tecniche gli hanno negato la settima pole su sette, facendo sfumare un record, quattro lunghezze aggiuntive e più in generale cambiando la fisionomia del suo fine settimana.
Pur dando spettacolo, il monegasco ha infatti perso 21 punti dal suo diretto antagonista Rowland, vincitore nella Feature Race e secondo in gara 2. Proprio il britannico della DAMS, con la tappa ungherese, si è ripreso definitivamente quel ruolo di anti-Leclerc a cui ambiva anche Artem Markelov, il quale sta vivendo la miglior campagna nella categoria cadetta. Spesso bistrattato agli esordi, il russo al quarto anno nella serie è ormai una realtà così come Nicholas Latifi, in serie positiva da otto manche e riuscito a conquistare pure la sua prima vittoria personale.
Le speranze di Ghiotto e Fuoco
Nei seguenti test F.1 all'Hungaroring, oltre allo stesso Leclerc sulla Ferrari, si sono visti pure il nostro Luca Ghiotto in Williams, Sean Gelael in Toro Rosso, Gustav Malja e Nobuharu Matsushita in Sauber (il giapponese ha goduto dei precedenti accordi con la Honda). Chissà che questa chance non possa dare loro una spinta extra al rientro dalle vacanze, speranza che riponiamo soprattutto in Ghiotto. Il driver veneto meriterebbe un successo per dare lustro a un campionato già di alto livello, seppur un pizzico di sfortuna non gli abbia permesso di raccogliere quanto meritato. Un discorso che vale ancora di più per il debuttante Antonio Fuoco, che in questa seconda metà di stagione ci auguriamo possa sbloccarsi in maniera definitiva, trovando la stessa luce con cui ha brillato in Austria.
Primi pensieri al 2018
Tra i rookies hanno fatto vedere buone cose pure Alex Albon, vicecampione GP3 schierato dalla ART, e Nyck De Vries che all'italiana Rapax ha regalato la prestigiosa vittoria in gara 2 a Montecarlo. Sulla carta potrebbero diventare grandi protagonisti per il 2018, ma a rimescolare le carte ci sarà la nuova vettura Dallara. I prossimi quattro round (e la coda dei test collettivi di Abu Dhabi) rappresenteranno infatti il canto del cigno per la quasi intramontabile GP2/11, la terza generazione di monoposto introdotta nella vecchia GP2 Series ormai sei anni fa. Da allora il suo ciclo vitale è stato più che raddoppiato per contenere i costi in una fase delicata, seppur con la piccola novità del DRS a partire dal 2016. Un aggiornamento rivelatosi a formare i piloti in vista di una possibile salita in F.1, e ad animare ancor di più la sfida in pista. Alle porte, quindi, il grande cambiamento con la macchina che verrà ufficialmente svelata a Monza. Il pacchetto estetico-aerodinamico si avvicinerà ai nuovi canoni della F.1, e andrà in pensione anche il vecchio motore V8 Mecachrome che di fatto è lo stesso dal 2005. Un'eternità, per il motorsport. La nuova unità sarà turbo, ma niente ibrido. Sarebbe stato troppo costoso.
Nuove squadre e novità nel format?
Come accadeva già in GP2, anche nella rinata Formula 2 il nuovo ciclo tecnico coinciderà con la riapertura del processo di selezione delle squadre. Priorità a chi è già presente, ma nelle scorse settimane sono pervenute altre manifestazioni di interesse. Si spera che la griglia possa tornare a espandersi, rispetto alle sole 20 macchine (cioè dieci scuderie) di questo 2017. Quasi un minimo sindacale. Senza dimenticare che, complice la volontà dei nuovi padroni di Liberty Media di migliorare anche le serie propedeutiche, l'anno venturo potrebbe riservare un'importante svolta nel format dei weekend con l'introduzione della doppia qualifica, come riportato in precedenza e in anteprima da Italiaracing.