Mattia Tremolada
Dopo i successi conquistati nel mondo del kart, il promoter WSK è stato il primo ad organizzare un campionato di Formula 4, lanciando la serie italiana nel lontano 2014. Otto stagioni dopo, la categoria è ormai diventata una tappa obbligata nel percorso verso la Formula 1 e il professionismo nel motorsport, con il campionato tricolore che ne rappresenta ancora il punto di riferimento e dal prossimo anno si punta a schierare le monoposto del costruttore italiano di seconda generazione, dotate dell’halo
Luca De Donno, si prepara ad accogliere la seconda generazione di monoposto di F4?
“È noto che la serie italiana sia stata una delle prime a mostrare interesse per la monoposto di seconda generazione. Stiamo discutendo con la federazione, a cui spetterà la decisione finale, per decidere se introdurla già nel 2022. Apriremo un bando per stabilire i vari fornitori, ma la mia speranza è che venga confermato l’attuale pacchetto tecnico Tatuus-Autotecnica, che credo sia il migliore sul mercato. Sono ormai otto anni che il nostro campionato vede al via le Tatuus di F4, penso sia giunto il momento di cambiare vettura, consapevoli di portare un significativo miglioramento per quanto riguarda la sicurezza del pilota, dal momento che la seconda generazione sarà equipaggiata con il sistema halo”.
La Formula 4 è in continua crescita, come testimoniano le 37 vetture presenti al via della serie tricolore a Le Castellet. Sembrano un lontano ricordo le 21 unità che avevano preso il via della stagione 2020 a Misano, nella prima gara della serie dopo lo stop forzato dalla pandemia da Covid-19.
“Credo sia più corretto guardare ai numeri di fine 2020 piuttosto che a quelli di inizio dello scorso anno, perché nella prima fase della passata stagione c’erano ancora molte restrizioni logistiche, oltre che una situazione economica incerta. Poi, i numeri sono andati ad aumentare in maniera significativa e questo inizio di 2021 ha confermato la crescita, sia in Formula 4 sia nel mondo del kart. In generale il motorsport ha sofferto nella stagione 2020, ma nel 2021 a livello globale sembra godere di buona salute, e l’impressione è che abbia avuto meno ripercussioni rispetto ad altri ambiti lavorativi”.
Anche altri campionati di F4 hanno avuto una crescita esponenziale di recente, come quello spagnolo.
“Penso che abbiano lavorato molto bene di recente, trovando diversi team interessati a partecipare alla serie e negli ultimi due anni hanno avuto un buon incremento di vetture. Dato il gran numero di piloti interessati alla Formula 4, ritengo ci sia spazio per più di un campionato in Europa, anche se la serie italiana si conferma comunque il punto di riferimento, come testimoniato dai numerosi piloti e team stranieri presenti”.
A partire dalla stagione 2021 nei fine settimana di Formula 2 e Formula 3, la griglia di partenza di solamente una gara viene stabilita dalla qualifica, mentre le altre due prevedono l’inversione dei primi classificati. Cosa ne pensi di questo format?
“Personalmente non credo all’inversione della griglia. Ritengo che le performance e la competizione in pista non debbano essere compromesse da un’inversione artificiosa della griglia di partenza. Penso che alcuni lo giudichino più spettacolare, ma mettere a tutti i costi lo spettacolo in pista in primo piano porta a prendere qualche rischio di troppo, penalizzando i piloti più veloci, e facendo partire dalle prime posizioni i piloti più lenti e meno esperti, creando talvolta delle criticità in pista. Nel 2014, prima dell’avvio del campionato, avevamo anche discusso con la federazione della possibilità di invertire la griglia in una o più corse, ma io ho espresso un parere contrario”.
A Misano Hamda Al Qubaisi ha conquistato un bel terzo posto in gara 1, diventando la prima ragazza a salire sul podio assoluto nella serie, mentre Maya Weug si sta ben difendendo alla stagione d’esordio in monoposto.
“Hamda Al Qubaisi ha ormai una buona esperienza nella serie ed è molto matura. Nelle passate stagioni ha lavorato duramente, crescendo parecchio, e sta finalmente raccogliendo i frutti dei propri sforzi. Spero che il bel podio assoluto di Misano le dia maggiore consapevolezza e fiducia nei propri mezzi, perché ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per lottare nelle posizioni di vertice. Maya Weug ha meno chilometri sulle spalle in monoposto, ma è reduce da una brillante carriera nel karting internazionale, che l’ha anche portata a raccogliere risultati di rilievo, e sono sicuro che a breve arriverà anche lei nelle posizioni di alta classifica. Sarei contento di vedere qualche altra ragazza nella serie e sto notando che anche nel kart che sono sempre più le donne che iniziano a gareggiare”.