Jacopo RubinoL'attività in fabbrica a Maranello è sospesa fino al 3 maggio, seguendo i dettami del Governo italiano contro il Coronavirus, ma in Ferrari si studia come migliorare la monoposto in vista della partenza del campionato di Formula 1. Seppur soltanto in smart working, gli ingegneri disegnano i possibili sviluppi per la SF1000, macchina che nei test invernali a Barcellona non aveva del tutto convinto.
Molta attenzione è sull'aerodinamica, come spiega la Gazzetta dello Sport: sarebbero già previsti aggiornamenti per il fondo e per il retrotreno, fra diffusore, carrozzeria e alettone. Nelle simulazioni computerizzate sarebbe stato inoltre valutato un musetto in stile Mercedes, dalla sezione frontale più stretta, già imitato da altre scuderie come Red Bull, McLaren e Renault. Non si tratta però di una modifica semplice da tramutare in realtà, soprattutto in questo momento: sia per gli aspetti produttivi, sia per la necessità di effettuare i crash test obbligatori prima dell'utilizzo in pista.
C'è poi il capitolo power unit: il regime di pausa imposto anche ai motoristi, non compresi nelle precedenti estati, rallenta ovviamente il programma per l'omologazione del propulsore "Evo 2", che in una stagione normale poteva essere introdotto con le gare di giugno. I progressi dovrebbero riguardare in particolare la combustione, per estrarre maggiore potenza dalla parte termica a parità di consumi. Nel primo Gran Premio che si disputerà (certezze sul calendario non ce ne sono), la Rossa potrebbe quindi essere al via con la prima specifica del V6 ibrido portata per il weekend cancellato in Australia.
Quanto alle sospensioni, sempre la Gazzetta dello Sport ricorda che la vettura 2020 è stata progettata per alloggiare da subito un terzo elemento idraulico all'anteriore. Senza grosse modifiche strutturali, in base ai circuiti e alle esigenze, questa soluzione potrebbe essere preferita a quella di tipo meccanico, fin qui mantenuta per una maggiore conoscenza dei parametri di assetto.
A margine va notato che la Ferrari, nonostante le ripercussioni economiche del COVID-19 sul settore automotive e sulla F1, ha deciso di non ricorrere ad ammortizzari sociali per i propri dipendenti. "Tutte le attività che possono essere svolte attraverso il lavoro agile proseguiranno regolarmente come nelle scorse settimane", è stato specificato in una nota ufficiale del 10 aprile. "La Società continuerà a farsi carico dei giorni di assenza di coloro che non possono adottare tale soluzione, così come ha fatto dalla chiusura dei suoi stabilimenti lo scorso 14 marzo". Una strategia diversa rispetto ad alcune squadre con base nel Regno Unito, come McLaren, Williams, Racing Point, Renault e Haas, che hanno applicato congedi temporanei sfruttando le agevolazioni pensate dal governo di Londra.