Jacopo RubinoLa Ferrari scenderà in pista a Melbourne con una livrea che omaggia i 90 anni della Scuderia, fondata nel 1929. Il logo celebrativo, da subito presente in modo discreto nella zona anteriore della SF90, per la prima gara della stagione 2019 di Formula 1 sarà applicato anche sul cofano motore, sull'alettone posteriore, sulle paratie laterali e sugli specchietti. Oltre che sulle divise e sugli equipaggiamenti. In poche parole, ovunque abbiamo visto fin qui il marchio Mission Winnow.
Era questa la "sorpresa" annunciata dall'amministratore delegato Louis Camilleri per il Gran Premio d'Australia, forzata dagli eventi: le autorità locali in materia di salute e comunicazione hanno infatti messo in dubbio la legalità di questa sponsorizzazione che, lo ricordiamo, è legata ai progetti extra-tabacco di Philip Morris. Il brand Mission Winnow ha esordito sulla Rossa a partire dal
weekend di Suzuka dello scorso anno, e da questa stagione è presente anche sulla Ducati in MotoGP, che ne ha fatto regolarmente mostra nella tappa inaugurale in Qatar vinta da Andrea Dovizioso.
"Siamo qui per rimanere, Mission Winnow resta title partner della Scuderia Ferrari. I cambiamenti sono previsti solo per l'Australia", si legge sul profilo Twitter di riferimento, dove si è più volte ribadito che "Mission Winnow non fa pubblicità e non promuove prodotti di Philip Morris".
Si dovrebbe tornare ai piani originali già per la successiva tappa in Bahrain: resta il condizionale perché in Italia la squadra di Maranello si trova sotto tiro del Codacons e dell'Unione Nazionale dei Consumatori, che a metà febbraio hanno presentato un esposto ufficiale all'Antitrust. "La legislazione vigente in Italia vieta in modo categorico qualsiasi forma di sponsorizzazione del tabacco e dei prodotti da fumo. Il rischio concreto, quindi, è che attraverso lo sponsor Mission Winnow si realizzi una forma di pubblicità indiretta al tabacco", si leggeva nel comunicato stampa diffuso, che minacciava persino il sequestro delle monoposto di Sebastian Vettel e Charles Leclerc. La rimozione del nome Mission Winnow dalla lista iscritti ufficiale FIA è già stata definita "un primo passo" da Carlo Rienzi, presidente Codaconds, "ma ancora non basta".
La Ferrari, comunque, non è l'unica a trovarsi in questa situazione: anche la McLaren correrà in Australia senza il logo
"A Better Tomorrow", iniziativa di British American Tobacco simile a quella voluta da Philip Morris. Ma in questo caso la presenza sulla carrozzeria della MCL34 è molto più ridotta.