Marco CortesiMancano poco più di 100 giorni al primo Gran Premio del Vietnam in programma sul tracciato di Hanoi. La pista cittadina alle porte della capitale, da 5.6 chilometri, è in corso di costruzione da parte del gruppo Tilke. Dopo la realizzazione del grande palazzo dei box, è iniziata l’asfaltatura.
Un mix ispirato al circuito giapponese di Suzuka (in particolare le curve 16-19), con tante pieghe veloci in successione e con uno dei rettilinei più lunghi del mondiale, 1.5 chilometri. Nel finale del giro, la curva 22 è stata resa meno rapida e più stretta: una novità rispetto al primo progetto. Tra le altre cose, l’ingresso in pit-lane è stato progettato per dare più vantaggio possibile per agevolare eventuali tattiche con più soste.
A Zandvoort lavora la perugina Dromo L’altra attesissima pista del 2020, quella olandese di Zandvoort, sarà resa più veloce, in particolare nella sezione iniziale dopo la Tarzan, Hugenholz, alla curva Hans Ernst e alla curva finale, la Luyendyk, che nelle intenzioni sarà possibile affrontare in pieno con DRS aperto. Sono anche in corso di rifacimento i banking, che saranno molto accentuati, da ovale americano. La Luyendyk terrà fede alla nomea del campione olandese (che ha fatto fortuna nella americana Indycar), con con un’inclinazione massima di ben 17°, come Daytona, e il muretto all'esterno, in stile Indy.
La realizzazione è affidata alla perugina Dromo, già impegnata negli upgrade di Silverstone, Sepang e Mugello, e nella realizzazione dell’Autodromo di Cremona e soprattutto del tracciato argentino di Termas de Rio Hondo.