23 Apr [13:16]
Formula Medicine e Glock studiano
come migliorare la funzionalità cerebrale
In trent’anni di attività nell’ambito del motorsport, Formula Medicine si è soprattutto focalizzata sulla ricerca. Un aspetto fondamentale per apportare continue e sostanziali innovazioni nella preparazione psicofisica dei piloti a 360 gradi. A fare visita alcuni giorni fa nella sede di Viareggio è stato Timo Glock, 109 presenze in Formula 1 al volante di Jordan, Toyota, Virgin e Marussia. Il tedesco, oggi impegnato nel campionato DTM con i colori della BMW, ha sperimentato il nuovo sistema EEG (elettroencefalogramma) impiegato da Formula Medicine come metodo di indagine per evidenziare emozioni e stati d’animo e quantificare l’efficienza cerebrale, parametri fondamentali nell’ambito del Mental Economy Training.
Mental Economy Gym è la prima palestra al mondo pensata e realizzata per allenare oggettivamente le abilità mentali e psicofisiche, capace di recepire anche 20 persone simultaneamente. La funzionalità cerebrale, la gestione dello stress e della pressione psicologica, sono gli aspetti che nel bene e nel male caratterizzano un pilota e per questo sono oggetto fondamentale dei programmi di preparazione mentale da parte di Formula Medicine attraverso una strumentazione costantemente all’avanguardia.
La struttura del dottor Riccardo Ceccarelli, infatti, punta tutto sulla ricerca continuativa, iniziata 30 anni fa in Formula 1 ed adesso condivisa con altre eccellenze operanti nel settore. Nella fattispecie Xeos, azienda esperta in software e acquisizione di parametri corporei, IMT Alti Studi, centro di eccellenza per le Neuroscienze e l’Università del Molise, uno degli atenei più avanzati nel campo dell’Intelligenza Artificiale.
Attualmente gli studi sono focalizzati sulle complicate analisi dei dati rilevati da un sofisticato caschetto a 19 elettrodi per registrare e confrontare in condizione di stress l’attività elettroencefalografica di diverse aree cerebrali di 15 piloti di varie categorie (come Formula 2, Formula 3, WEC e DTM) per individuare con precisa oggettività gli indici di efficienza e di affaticamento mentale. Si tratta dei primi passi di un percorso che arriverà a monitorizzare il pilota anche durante la guida.