Michele Montesano
A casa loro. Porsche ha conquistato la 6 Ore del Fuji, penultimo appuntamento stagionale del FIA WEC, battendo sul circuito di casa la Toyota. A espugnare il fortino giapponese sono stati Laurens Vanthoor, André Lotterer e Kevin Estre ottenendo, così, il loro secondo successo in campionato. Con una sola gara al termine della stagione, la 8 Ore del Bahrain, il terzetto della Porsche Penske vede sempre più vicino il titolo piloti. Per la prima volta, dall’introduzione della classe Hypercar, il podio assoluto del Mondiale Endurance è stato monopolizzato dalle LMDh. La BMW di Raffaele Marciello, Marco Wittmann e Dries Vanthoor ha firmato il secondo posto mentre, a completare il podio, è stata la Alpine di Mick Schumacher, Nicolas Lapierre e Matthieu Vaxiviere.
Allo spegnimento dei semafori Earl Bamber, scattato dalla pole position, ha mantenuto il comando delle operazioni. Mentre, alle spalle della Cadillac, l’alfiere BMW Wittmann ha infilato la Toyota di Sebastien Buemi. Il primo colpo di scena è arrivato già nel corso del secondo giro. Robert Kubica ha perso il punto di frenata della prima staccata centrando la Porsche 963 LMDh di Frederic Makowiecki che, a sua volta, ha tamponato la Ferrari 499P di Antonio Giovinazzi coinvolgendo anche la Alpine di Ferdinand Habsburg. L’incidente a catena ha richiesto l’immediato ingresso della safety car.
Reduce dalla vittoria della 6 Ore di Austin, al polacco del team AF Corse è stato comminato uno stop & go di trenta secondi per aver causato l’incidente. A rimetterci oltre alle due Ferrari, costrette a una sosta supplementare, è stata anche la Porsche di Makowiecki che è dovuto rientrare ai box per sostituire sia il cofano anteriore che quello posteriore. Al restart, avvenuto all’ottavo passaggio, Bamber ha preso subito il largo su Wittman mentre a salire al terzo posto è stato l’alfiere Porsche Vanthoor, lesto a sbarazzarsi di Buemi.
Anche dopo la prima tornata di pit-stop, le posizioni di vertice non sono cambiate. Ma, appena prima dello scoccare della prima ora e mezza della corsa, la direzione gara ha disposto la prima virtual safety car per consentire la rimozione dei detriti in pista. Il successivo ingresso della vettura di sicurezza ha, inoltre, consentito ai team di effettuare la seconda sosta andando a incrociare le strategie. Ad avere la meglio è stata la Porsche di Vanthoor mentre Alex Lynn, subentrato a Bamber, è scivolato in seconda posizione incalzato dalla BMW di Marciello (nella foto sotto) che ha rilevato il volante della M Hybrid V8 da Wittman.
Anche in Ferrari sono riusciti ad approfittare della fase di neutralizzazione. Dopo un avvio guardingo, da parte di Miguel Molina, Nicklas Nielsen ha iniziato una forsennata rimonta. Nell’arco di poche tornate, il danese della Ferrari si è fatto minaccioso alle spalle di Marciello. Anticipando la successiva sosta, Nielsen è quindi salito al comando delle operazioni seguito da Lotterer. Alle spalle del duo di testa si è però consumato il duello tra Bamber e Marciello. I due sono arrivati al contatto con la Cadillac che ha riportato la foratura dell’anteriore destra. Pur riuscendo a portare la V-Series.R LMDh ai box, il neozelandese è scivolato a centro classifica.
Nonostante la strenua difesa, in difficoltà con le gomme Nielsen ha dovuto incassare il sorpasso di Lotterer. Nettamente più veloce, il tedesco della Porsche ha preso le redini della corsa gestendo anche due brevi Full Course Yellow. Così come visto ad Austin, nella seconda metà di gara le Toyota hanno cambiato passo. Le GR010 Hybrid si sono mostrate ancora una volta poco aggressive sugli pneumatici. Questo ha agevolato Nyck De Vries che, nel corso della quarta ora, ha effettuato un doppio stint superando Lotterer. Il vantaggio Toyota, però, è stato annullato dal ritiro della Lamborghini di Daniil Kvyat, costretto a parcheggiare a bordo pista la vettura per un guasto alla trasmissione. Immancabile la neutralizzazione per consentire la rimozione della SC63 LMDh.
Al restart Kamui Kobayashi, subentrato a De Vries, e Matt Campbell hanno ingaggiato un feroce duello concluso con un contatto che ha messo fuorigioco sia la Toyota che la Porsche. Il ritiro per l’equipaggio del team nipponico ha, di fatto, sancito anche la fine delle loro ambizioni in ottica campionato. Solo al comando, Estre ha gestito le ultime fasi di gara andando a tagliare per primo il traguardo. Ottenendo la seconda vittoria stagionale, il terzetto Porsche ha messo una seria ipoteca sul titolo iridato. Con ancora 39 punti da assegnare, in occasione della 8 Ore del Bahrain, Lotterer, Vanthoor ed Estre possono contare su un vantaggio di 35 punti sui primi inseguitori, vale a dire il terzetto Ferrari Antonio Fuoco, Molina e Nielsen.
Primo podio nel WEC per la BMW M Hybrid V8. Autori di una gara impeccabile, Marciello, Vanthoor e Wittman hanno finalmente dimostrato il reale potenziale della LMDh bavarese occupando costantemente le posizioni di vertice. Tra i protagonisti assoluti della 6 Ore del Fuji non si può non menzionare Schumacher. Velocissimo nel suo primo stint, il tedesco si è ripetuto nelle ultime fasi di gara scalando la classifica con la sua Alpine A424 fino ad agguantare il terzo posto assoluto. Il tricolore francese è stato tenuto in alto anche dalla Peugeot con Mikkel Jensen che, in equipaggio con Nico Müller e Jean-Eric Vergne, ha tagliato il traguardo in quarta posizione risultando la LMH meglio piazzata al termine della corsa.
A festeggiare è stato anche il box Jota che, con una gara d’anticipo, ha conquistato il titolo riservato ai team privati. Quinti Will Stevens, Callum Illot e Norman Nato (nella foto) hanno preceduto i compagni di squadra Jenson Button, Oliver Rasmussen e Philip Hanson. Alle spalle delle due Porsche 963 LMDh troviamo la Alpine di Habsburg, Jules Gounon e Charles Milesi, con quest’ultimo costretto a scontate un drive through nelle ultime fasi per aver tamponato una Corvette. Ottavo posto per la seconda Peugeot 9X8 di Loïc Duval, Paul di Resta e Stoffel Vandoorne.
Ancora una volta il Fuji si è rivelato indigesto per la Ferrari. Dopo il contatto al secondo giro, la gara di Giovinazzi è divenuta subito tutta in salita. La 499P non è apparsa competitiva neppure con Alessandro Pier Guidi, fino alla resa definitiva per un problema elettronico quando c'era al volante James Calado. Ugualmente la Ferrari gestita da AF Corse non è andata oltre il dodicesimo posto. A mitigare la delusione ci hanno pensato Fuoco, Molina e Nielsen che hanno chiuso al nono posto precedendo la Toyota di Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa, quest’ultimo sanzionato con un drive through per non aver rispettato le bandiere blu.
Esattamente come un anno fa, quando regalarono l’ultima vittoria alla Ferrari 488 GTE nel Mondiale Endurance, anche quest’oggi a salvate il morale alla Casa di Maranello ci hanno pensato Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr (nella foto sopra). Il terzetto del team AF Corse ha, inoltre, firmato il primo successo della 296 GT3 nel WEC. Ma a festeggiare sono stati Alex Malykhin, Joel Sturm e Klaus Bachler che, grazie al secondo posto di classe, hanno conquistato con una gara d'anticipo il titolo piloti in LMGT3. L’equipaggio Porsche del Manthey PureRxcing (nella foto sotto) si è reso protagonista di una straordinaria rimonta scattando dalla quattordicesima posizione in griglia.
A brillare in Giappone è stato anche Valentino Rossi. L’ex centauro, in equipaggio con Maxime Martin e Ahmad Al Harthy, ha conquistato il terzo gradino del podio in LMGT3 bissando il risultato ottenuto nella 6 Ore di Imola. Dopo aver condotto le prime fasi di gara, la Corvette di Tom Van Rompuy, Rui Andrade e Charlie Eastwood si è dovuta accontentare del quarto posto di classe davanti la Lamborghini Huracan delle Iron Dames Sarah Bovy, Michelle Gatting e Rahel Frey.
La gara è iniziata subito in salita per il poleman François Heriau. Il pilota della Ferrari è stato costretto, al termine del quarto giro, a entrare ai box per un problema al sensore sulla sua 296 GT3. Al termine di una corsa vissuta tutta in rimonta Alessio Rovera e Simon Man sono riusciti ad ottenere il sesto posto precedendo l’Aston Martin Vantage di Marco Sørensen, Clement Mateu ed Erwan Bastard.
Domenica 15 settembre 2024, gara
1 - Estre-Lotterer-L. Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 213 giri
2 - Marciello-Wittmann-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 16"601
3 - Lapierre-Schumacher-Vaxiviere (Alpine A424) - Alpine - 42"321
4 - Jensen-Müller-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 45"846
5 - Stevens-Ilott-Nato (Porsche 963) - Jota - 49"689
6 - Button-Hanson-Rasmussen (Porsche 963) - Jota - 51"916
7 - Gounon-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 54"316
8 - Di Resta-Duval-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 54"324
9 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 57"874
10 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 58"879
11 - Jani-Andlauer-Tincknell (Porsche 963) - Proton - 1 giro
12 - Kubica-Shwartzman-Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 1 giro
13 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 17 giri
14 - Malykhin-Sturm-Bachler (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 17 giri
15 - Al Harthy-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT - 17 giri
16 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 17 giri
17 - Bovy-Frey-Gatting (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 17 giri
18 - Heriau-Mann-Rovera (Ferrari 296) - AF Corse - 17 giri
19 - Mateu-Bastard-Sorensen (Aston Martin Vantage) - D'Station - 17 giri
20 - Cottingham-Costa-Saucy (McLaren 720S) - United AS - 17 giri
21 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Heart - 17 giri
22 - Leung-Gelael-Farfus (BMW M4) - WRT - 17 giri
23 - Robin-Schmid-K.van der Linde (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 17 giri
24 - Kimura-Masson-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 17 giri
25 - Schiavoni-Cressoni-Perera (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 20 giri
26 - Shahin-Schuring-Lietz (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 20 giri
27 - Hardwick-Robichon-Barker (Ford Mustang) - Proton - 20 giri
28 - Ried-Pedersen-Olsen (Ford Mustang) - Proton - 21 giri
29 - Caygill-Pino-Sato (McLaren 720S) - United AS - 22 giri
Giro più veloce: Kamui Kobayashi 1'30"735
Ritirati
Conway-Kobayashi-de Vries (Toyota GR010) - Toyota
Frijns-Rast-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT
Bamber-Lynn (Cadillac V-LMDh) - Cadillac
Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari
Koizumi-Baud-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport
Campbell-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske
Bortolotti-Mortara-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini
Il campionato piloti Hypercar
1.Estre-Lotterer-L. Vanthoor 150 punti; 2.Fuoco-Molina-Nielsen 115; 3.Kobayashi-de Vries 113; 4.Conway 77; 5.Campbell-Christensen-Makowiecki 77.
Il campionato piloti LMGT3
1.Malykhin-Sturm-Bachler 136 punti; 2.Shahin-Schuring-Lietz 90; 3.Leung-Gelael-Farfus 85; 4.James-Mancinelli-Riberas 83; 5.Al Harthy-Rossi-Martin 61.