Michele Montesano
La 100ª edizione della 24 Ore di Le Mans non vedrà solamente l’arrivo delle numerose Hypercar in lotta per la vittoria assoluta. Il prossimo anno, sul Circuit de la Sarthe, riecheggerà anche il suono del V8 della Chevrolet Camaro ZL1 NASCAR. Invitato dall’ACO per il programma ‘Garage 56’, che prevede l’ingresso di vetture sperimentali e di progetti innovativi, l’Hendrick Motorsport ha iniziato un fitto programma di test per sviluppare al meglio l’auto. Per l’occasione è stato reclutato Mike Rockenfeller che si occuperà della messa a punto della NASCAR Next Gen in vista della maratona francese.
Scesa in pista per la prima volta a Road Atlanta a fine agosto, la Camaro ZL1 vista in occasione del secondo test, svoltosi sul Virginia International Raceway, risulta già più vicina alla versione definitiva che potremo ammirare a Le Mans nel 2023. Le modifiche più evidenti riguardano l’aspetto aerodinamico al fine di generare maggior carico e stabilità, nello specifico sono stati introdotti nuovi flap, oltre ad uno splitter e un diffusore più robusti. Inoltre è stata incrementata la potenza del V8 associato ad un nuovo sistema di controllo della trazione, oltre all’introduzione del cambio al volante, di un cruscotto ridisegnato e anche di specchietti retrovisori più grandi.
Il vincitore della 24 Ore di Le Mans 2010 Rockenfeller ha fatto il punto sullo sviluppo della vettura: “È sicuramente un grande passo in avanti rispetto alla Camaro provata a Road Atlanta. Siamo già più vicini alla versione definitiva che correrà in Francia, è più leggera e genera maggior deportanza. È decisamente veloce, per dare un’idea credo che sul circuito del VIR siamo circa 10” più rapidi rispetto alla versione Cup”.
Non sono mancati però i problemi di gioventù. La ZL1 è astata costretta a due lunghe soste ai box dapprima per un problema elettrico, prontamente risolto dai tecnici della Bosch, e poi da un guasto alla pompa del carburante che ha richiesto un intervento più laborioso. Ma il programma di sviluppo è ancora all’inizio e nei prossimi mesi, oltre che sull’affidabilità, ci saranno altri interventi significativi su motore, trasmissione e sospensioni. Ad oggi non c’è la conferma se la Camaro del ‘Garage 56’ monterà un sistema ibrido, visto che in NASCAR dovrebbe essere implementata tale soluzione a partire dalla stagione 2024.
Chad Knaus, vicepresidente del reparto corse Hendrick Motorsport, si è detto soddisfatto dei primi riscontri: “Attualmente siamo ancora nelle prime fasi dello sviluppo. Le prestazioni della Camaro sono incoraggianti anche se dobbiamo risolvere ancora i problemi di affidabilità. È un’enorme sfida, ma il numero di persone e le risorse coinvolte dimostrano l’importanza che stiamo dando al programma. Questo è solamente il primo passo, nei prossimi mesi continueremo con i test e ci saranno importanti novità. Inoltre con Goodyear stiamo lavorando per ottimizzare le mescole degli pneumatici e per mettere a punto anche quest’altro fondamentale aspetto. D’ora in avanti ci sarà molto lavoro da fare”.