23 Set [18:22]
I mal di pancia di Verstappen:
la RB15 non cresce, Newey sotto accusa?
Massimo Costa
“Pensavamo di fare meglio, ma ci siamo accorti che gli sviluppi portati dalla Ferrari hanno funzionato e noi siamo rimasti al palo. Dobbiamo crescere, così non va bene”. Queste le parole di Max Verstappen dopo la qualifica di Singapore. Sotto accusa Adrian Newey che ha perso il passo con Ferrari e Mercedes? Pare proprio di sì, considerando gli sforzi enormi compiuti dalla Honda per far crescere la propria power unit. E non è la prima volta che il reparto tecnico della Red Bull è sotto accusa, già ci aveva pensato Helmut Marko qualche mese fa. Verstappen puntava alla pole e ci è rimasto male nel vedere le Ferrari, non favorite alla vigilia, volare là davanti a lui.
Al termine del Gran Premio, l’umore di Verstappen era più sereno, resosi conto di aver estrapolato il massimo dalla sua monoposto. Perfetta la strategia, con l’undercut che gli ha permesso di sopravanzare Hamilton e di mantenere alle proprie spalle anche Bottas. Il pit-stop è avvenuto in contemporanea con quello di Vettel, con la Ferrari che non si è lasciata “fregare” dalla mossa della Red Bull. Un intervento, quello del box di Maranello, che poi ha portato Vettel davanti a Leclerc e successiva arrabbiatura del giovane pilota monegasco.
“Certo, avrei voluto vincere come sempre”, ha poi dichiarato Verstappen, “ma conquistare il podio e guadagnare una posizione in gara rispetto a quella di partenza è da considerare positivo. E’ vero che siamo venuti a Singapore con l’obiettivo di giocarci la pole, soprattutto la pole, e magari il primo posto finale, ma questo è il massimo che abbiamo potuto spuntare. Per gran parte della gara ho gestito le gomme e la velocità era piuttosto lenta, fatto che ci ha mantenuto tutti molto vicini e mi ha permesso di fare l’undercut su Hamilton. Dopo il pit-stop, la velocità era ottimale e ho tenuto bene la terza posizione anche nelle fasi di restart dalla safety-car. Negli ultimi giri, invece, Hamilton ha iniziato a farsi sotto mettendomi pressione, lui aveva gomme con meno chilometri delle mie ed ero preoccupato, ma sono riuscito a tenerlo dietro. Come spiegato, non è stato esattamente il fine settimana che ci aspettavamo…”.