29 Mar [17:25]
I “peones” contro Vettel
Nel Gp di Malesia Sebastian Vettel non ha preso punti in classifica, ma soprattutto ne ha persi moltissimi nella considerazione dei suoi colleghi. Almeno di quelli di seconda fascia, che non dispongono di una supermacchina come la Red Bull (dell’anno scorso), della McLaren o del budget della Ferrari. La stizza veramente eccessiva con cui il bicampione del mondo ha reagito alla foratura avvenuta nel contatto con Karthikeyan che lo ha costretto a rientrare i box facendogli perdere posizioni – prima ha mostrato il medio all’indiano, poi gli ha dato del cetriolo, infine dell’idiota – ha provocato commenti (giustamente) pepati sia da parte dello stesso Karthikeyan sia da parte di Vitaly Petrov.
«Vettel ha reagito come un bambino», ha dichiarato il supposto cetriolo Narain. «Sentire cose del genere da parte di un campione del mondo è una vergogna, veramente un comportamento non professionale. Quando sono andato a lamentarmi con i commissari dei 20 secondi di penalità neanche mi sono stati a sentire, chissà cosa gli aveva detto Vettel prima. Ma io ho vinto in tutti i campionati in cui ho corso prima di arrivare in F.1, non ho certo bisogno del certificato di Vettel». Più o meno sulla stessa linea il russo della Caterham. «Vettel non avrebbe dovuto dire niente e neppure mostrare il dito a Karthikeyan – ha dichiarato Petrov all’agenzia russa Novosti – Io capisco le emozioni che si possono provare durante una gara, ma ti devi controllare. Karthikeyan non ha fatto nulla di strano, non gli è andato addosso, non ha cambiato traiettoria. Sebastian lo ha passato e ha iniziato a girarsi, ma Narain ha continuato ad andare dritto per la sua strada».
Nelle ultime ore si era parlato anche di una possibile sanzione della Fia a Vettel per le troppe falangi sventolate nell’occasione, ma per ora l’eventualità è stata smentita. Di certo c’è che alla Red Bull il comportamento del tedesco non è piaciuto, che nella scuderia anglo-austriaca circola un filo di nervosismo, e che Vettel stesso ha dimostrato di non essere un perdente di classe. Insomma, tutto il contrario di Jenson Button, capace di commentare con un sorriso il suo incidente con Karthikeyan, sempre a Sepang. «E’ stata tutta colpa mia. Anzi, se penso a che errore ho fatto, mi viene quasi da ridere». Il disincanto e l’autoironia della maturità.