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24 Gen [19:05]

IMSA e ACO, converganza riuscita
Resta la base LMP2 "personalizzata"

Marco Cortesi

La convergenza è arrivata. Dopo anni di abboccamenti, avvicinamenti e distacchi, ACO e IMSA hanno trovato un accordo per integrare i propri regolamenti tecnici. Entrambi i campionati si trovano al termine dei loro cicli tecnici, e mentre almeno per il Mondiale è stata deliberata la formula, con l'imminente arrivo delle Hypercar, in IMSA molti elementi sono tuttora sul piatto, a partire da quello relativo all'elettrificazione.

Anche per questo, l'introduzione dei nuovi prototipi DPi è stata posticipata al 2022: alcuni costruttori vorrebbero una soluzione ibrida "soft", mentre altri (Ford) spingono l'acceleratore. Anche per quanto riguarda il lato Europeo, la nuova formula ha trovato molto interesse, ma solo due partecipanti confermati fino ad ora, Toyota e Aston Martin. Entrambe le categorie sono quindi in una fase interlocutoria. E l'accordo è estremamente utile per entrambi.

Resta il concept delle LMP2 "personalizzate"
La soluzione trovata è quella più favorevole all'IMSA, che vedrà i propri prototipi 2022 ammessi senza adattamenti alla "top-class" del Mondiale insieme alle Hypercar. Le vetture, convenzionalmente, verranno chiamate LMDh (Le Mans Daytona hybrid) e non saranno troppo diverse dalle attuali come concezione. I telai saranno forniti ancora dai quattro costruttori della LMP2, e dotati di un sistema KERS monofornitore che funzionerà sull'asse posteriore. Il concetto generale sarà ancora il medesimo, con le future LMP2 2022 che verranno adattate anche con un'estetica personalizzata per ciascun costruttore.

Le vetture potranno essere utilizzate in entrambi i campionati, e le prestazioni saranno equilibrate tramite un BoP dedicato. Non è quindi escluso di vedere, oltre alle vetture IMSA in Europa, anche lo scambio opposto.