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20 Ago [12:17]

INTERVISTA A MATTEO BOBBI
«Un giorno mi piacerebbe far coppia con Gollin»

Una vittoria a Hockenheim, secondo a Monza e Valencia, quarto a Magny-Cours e Donington, sesto a Spa, ritirato a Brno. Questo il cammino di Matteo Bobbi nel FIA GT, campionato che lo vede correre con il numero 1 ben in vista sulla Ferrari 550 della Scuderia Italia che divide con Gabriele Gardel. Campione nel 2003 quando era in coppia con Thomas Biagi, Bobbi non è per nulla preoccupato di ritrovarsi alle spalle di Gollin-Cappellari nella classifica generale. Alla vigilia di Imola, sentiamo come Matteo sta vivendo il campionato 2004.

«Ovvio che farò di tutto per cercare di conquistare anche quest'anno il titolo iridato, ma se dovesse andare male, risultare il vice campione della categoria mi riempirà comunque di orgoglio. Perché il campionato è di alto livello, anzi, qualitativamente ancora più difficile del 2003 per via dell'arrivo di gente come Alzen, Bartels, Melo e Wendlinger. E perché sono tre anni che corro al vertice: vice campione della F.Nissan nel 2002, campione del mondo FIA GT nel 2003 ed ora occupo la seconda posizione con la possibilità ancora viva di rivincere l'iride. Più di così...».

- Una sola vittoria a Hockenheim. Nel 2003 eri abituato meglio...

«Vero. Nel 2003 tante volte siamo anche stati fortunati, mentre questa stagione la dea bendata mi ha girato le spalle in qualche occasione. A Monza potevamo vincere, ma per una incomprensione tra Gardel e il box è andata male; a Brno eravamo primi quando si è rotto il motore a pochi chilometri dal traguardo e anche alla 24 Ore di Spa eravamo davanti con un giro di vantaggio su Gollin quando Livio ha avuto un incidente. Ma non mi lamento, sono le corse e va bene così. Del resto, un anno fa Gollin è stato molto sfortunato, ora tocca a me. C'è poi da dire che nelle prime gare dovevo trovare l'affiatamento con il nuovo compagno, Gardel, che ora è perfetto. Tutto sommato la stagione è positiva e personalmente sono anche contento per avere segnato una bella pole a Brno».

- Tutti ci poniamo una domanda: ma se Bobbi e Gollin dividessero la stessa vettura, non ce ne sarebbe per nessuno...

«Sono in tanti a pormi questa domanda alla quale non so cosa rispondere. Sia io sia Fabrizio, che stimo moltissimo e col quale sono unito da amicizia, ci siamo trovati nelle condizioni di avere altri partner e quindi non possiamo farci nulla. Ma non nascondo che mi piacerebbe provare a correre con Gollin. Invece, dobbiamo farci la guerra da due anni e guardarci in cagnesco...».

- Che giudizio dai sul campionato GT?

«Più che positivo. Il fatto che lo scorso anno il campionato sia stato vinto da due piloti giovani, io e Biagi, ha acceso ulteriormente l'interesse della stampa e oggi ci sono tantissimi formulisti intenzionati a gareggiare nel GT. Che è una categoria con team non ufficiali, ma comunque molto vicini alle Case. E anche la collaborazione con i costruttori di pneumatici, Michelin e Pirelli, è di altissima qualità. Diciamo che ci sono sempre più piloti professionisti e sempre meno gentleman. Adesso arriva la Maserati e l'interesse aumenterà ancora».

- A proposito di Maserati: una vettura è per Salo-Bertolini, l'altra per lo sconosciuto Alexander e un pilota ancora da definire, ma probabilmente non italiano. Un'occasione persa.

«Sia io sia Biagi abbiamo avuto dei contatti con loro avendo vinto il titolo 2003, ma per il momento hanno preferito prendere altre strade».

- Quale sarà il futuro di Bobbi?

«Se guardiamo all'immediato, posso dire che sarò al via della gara di Road Atlanta dell'American Le Mans Series con la Ferrari 360 del team Risi col quale ho già partecipato alla 24 Ore di Daytona e alla 12 Ore di Sebring. Nel 2005 vorrei invece rimanere nel FIA GT e proseguire con la Scuderia Italia dove ho instaurato rapporti che vanno al di là del normale lavoro ai box. Ma vediamo cosa ci offriranno i prossimi mesi, del resto le categorie, tra ALMS e LMES, non mancano».
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