Massimo Costa - XPB ImagesE' un bullo Max Verstappen? Quel volere costantemente dimostrare agli altri che lui può fare quel che vuole, che lui non teme nulla, che lui ti chiude la porta in faccia quando gli pare. E che lui il pedale dell'acceleratore non lo alza, ma lo devi fare tu, può essere valutato come un atteggiamento da bullo di quartiere? Così pare, perché è così che è cresciuto fin dai tempi del karting e della Formula 3, così gli hanno insegnato. L'espressione della forza per dimostrare di essere il migliore. Ma che può rischiare di cancellare l'enorme talento di cui il ragazzo dispone.
Verstappen è magnifico nella difesa, nei sorpassi, nel ritmo che è capace di imporre giro dopo giro, e per di più negli ultimi due anni non ha sbagliato praticamente nulla. Mentre prima non si contavano gli incidenti, i contatti, le dichiarazioni aspre e arroganti. E' maturato il Verstappen pilota, ma ora deve affrontare una sfida nuova, inedita per lui: lottare per la conquista del campionato del mondo. E si ritrova a farlo contro uno dei più grandi piloti di tutti i tempi. L'olandese ha soltanto 23 anni, ma è in F1 da ben sette stagioni, Lewis Hamilton ha 36 primavere, sicuramente avrà perso qualcosina rispetto ai tempi migliori, ma quando sente il profumo della battaglia non si tira certo indietro. Ed è abilissimo nel seminare trappole per l'avversario.
Verstappen sta dimostrando di non essere molto acuto e sottile nella battaglia con Hamilton. Il suo credo è uno solo: come detto sopra, tenere giù il pedale dell'acceleratore, sempre e comunque. Sembra non avere un piano B, ma per conquistare un campionato del mondo, è necessario averlo. Max ha tutto per raggiungere in un futuro neanche lontano i mondiali intascati da Hamilton e Michael Schumacher, ma deve essere più costruttivo per se stesso.
Ricordate Imola? Alla prima staccata dopo la partenza, pur avendo tutto lo spazio del mondo, al Tamburello ha voluto spingere Hamilton (che lo aveva quasi affiancato del tutto) sul cordolo, nella foto sopra. Manovra inutile, ma l'ha fatta. Cosa voleva dimostrare? La propria forza. Veniamo a Monza: staccata della Roggia dopo la partenza. Hamilton è arrivato come un missile, lo ha nuovamente quasi affiancato all'esterno, Verstappen poteva lasciargli lo spazio, ma ha fatto come se la Mercedes non esistesse ed Hamilton ha avuto la lucidità di tagliare la variante, nella foto sotto. Altro atteggiamento da bullo del pilota Red Bull.
E poi, il fattaccio della prima variante. Hamilton è uscito dai box, vede arrivare Verstappen. L'inglese si tiene largo, poi fa la sua traiettoria e lascia uno spazio minimo, ma lo lascia, al rivale. Cose che si vedono in F4, F3, F2. Chi prova a resistere con poca saggezza all'interno, finisce sempre sul cordolo non trovando più la direzionalità e andando a sbattere contro l'avversario. Lo dice la logica e la storia delle corse monzesi, che evidentemente Verstappen non conosce.
La Red Bull era posizionata esattamente a metà della Mercedes, ma (ripetiamo) come detto sopra l'olandese ha voluto giocare di forza. Se alla Roggia, Hamilton ha avuto l'intelligenza di tagliare la variante per evitare il contatto, Verstappen non ha avuto per niente l'intuito di fare altrettanto, Ha voluto tenere giù il pedale destro per mostrare ad Hamilton chi ha i muscoli (quelli li ha Vin Diesel, apparso sulla griglia di partenza...). Come è finita lo sappiamo tutti e per fortuna che c'era l'halo perché quella gomma posteriore destra che tocca il casco dii Lewis, senza la presenza del dispositivo di sicurezza poteva provocare danni ben maggiori, come si vede nella foto di apertura.
In mezzo a Imola e Monza, c'è anche il brutto episodio di Silverstone. Hamilton in quella occasione ha commesso un piccolo errore, come tutti hanno scritto e raccontato, quando si è reso conto di essere fuori dalla traiettoria ideale, ha tentato di frenare andando però ad urtare pericolosamente Verstappen. Ma anche in quella occasione, è stato evidenziato che il pilota Red Bull ha impostato la sua traiettoria in piena velocità senza minimamente considerare che Hamilton potesse essere al suo interno.
Tutto ciò sta infiammando il campionato del mondo ed è un duello bellissimo che finirà nei libri di storia come poche altre battaglie mitologiche viste negli anni passati. Però, è giunto il momento che tale confronto resti sui binari della correttezza. Accadrà? Non ne siamo sicuri. In casa Red Bull non sono abituati a riconoscere i propri errori e sono bravi ad accusare gli altri sempre e comunque, in casa Mercedes si gioca più di fino, si lanciano messaggi anche con scopi politici. In mezzo la FIA che cerca di prendere le decisioni più corrette possibili. Non è un gioco facile per nessuno.