Rally

Rally di Polonia – Finale
Rovanperä vince nella doppietta Toyota

Michele Montesano Veni, vidi, vici. Kalle Rovanperä ha conquistato un Rally di Polonia a cui, teoricamente, non avrebbe neppu...

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FIA Formula 2

Spielberg - Gara 2
La prima di Bortoleto,
psicodramma Campos

Davide Attanasio - XPB ImagesLa Feature Race, o gara 2 che dir si voglia, dell'evento di Spielberg del campionato FIA F2,...

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FIA Formula 3

Spielberg - Gara 2
Browning solido, Minì lottatore

Solido come non mai, Luke Browning (Hitech) si è preso una bella vittoria nella corsa principale della F3 a Spielberg. L'...

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Formula E

Portland – Gara 1
Vince da Costa, che pasticcio per Jaguar

Michele Montesano Tre vittorie negli ultimi quattro E-Prix, anche a Portland è proseguita la striscia vincente di Antonio Fe...

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Formula E

Portland – Qualifica 1
Evans ottiene la pole e tenta la rimonta

Michele Montesano Siamo ormai agli sgoccioli del campionato di Formula E. La serie riservata alle monoposto elettriche affron...

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Rally

Rally di Polonia – 3° giorno finale
Rovanperä allunga su Mikkelsen

Michele Montesano La classe non è acqua. Chiamato all’ultimo momento dalla Toyota, per sostituire l’infortunato Sebastien Ogi...

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28 Ago [0:52]

Il diario di Monfardini
'Immerso nella leggenda di Spa'

“The Race“ potrebbe essere il titolo di questa puntata del mio diario che racconta la gara di Spa. Una manifestazione di grande prestigio e di pari difficoltà quella che si corre sul tracciato delle Ardenne, tanto per le condizioni climatiche,che hanno messo a dura prova macchine, tecnici e piloti, quanto per la durata lunghissima della competizione. Per la trasferta a Spa, la Scuderia BMS (grazie ad un loro sponsor), ha fornito a tutti i piloti un camper. Questo mezzo ha la funzione di far riposare i piloti che si alternano al volante delle macchine. Avendo a disposizione un grande camper, mi sono organizzato con Federico, un mio amico d'infanzia, per avviarci direttamente da Mantova senza prendere il solito volo in aereo. Siamo quindi partiti la mattina del 22 luglio e dopo la bellezza di 13 ore di viaggio e diverse deviazioni (per incompetenza del navigatore GPS…) siamo arrivati alle 2 di notte davanti all'ingresso Gate Stavelot. Il lunedì mattina l’abbiamo trascorso a sistemare il nostro camper tra i moltissimi che stavano arrivando, e dopo diverse ore di prove, siamo finalmente riusciti a mettere in bolla le pendenze del mezzo, parcheggiato appena sotto i box BMS. Comodo no... Avevo portato con me un vecchio, ma veloce, scooter (zip elaborato a palla con gomma slick, che ha fatto storia durante i nostri 14 anni) per girare comodamente nel paddock e devo dire che questo motorino non ha per niente sfigurato in mezzo a tutte quelle GT. Pure Giampaolo, il manager, ha utilizzato la belva, rischiando di “scappellarsi” più volte

Pronto mamma, mi passi l’ingegnere… ho appena sbattuto
Arriva Giovedì, giorno in cui si accendo i motori e si da inizio alle danze. Il primo turno di prove libere era molto atteso, perchè la Prodrive ci aveva mandato (la sera prima) un motore very fast... così lo chiamavano gli ingegneri di Richards, e un differenziale di nuova generazione. Babini e Davies hanno provato la vettura e nel primo turno siamo rimasti stabilmente nelle prime 5 posizioni. Nel primo pomeriggio arriva il mio turno. Mi infilo casco, hans e guanti e monto in macchina, accendo il motore, leggera sgommatina ed eccomi in pista. Durante la prima metà del giro nel dritto il motore spinge... soprattutto in quinta e sesta marcia. Il differenziale mi aiuta in inserimento e in uscita delle curve lente ho più trazione, non male. A questo punto mi lancio per il primo giro cronometrato, ma qualcosa non va nel verso giusto. Dopo la curva Stavelot, butti dentro quarta, quinta e arrivi ad una curvetta a destra molto veloce, alleggerisci il gas fino a portarlo al 20%, ma purtroppo in quel giro l'acceleratore si blocca all’80%. Potete ben capire che l'auto non ha nemmeno voltato e il muro mi stava aspettando. Nel momento in cui la mia Aston non ha decelerato, ho pensato che era meglio picchiare con il retrotreno per cercare di salvare il motore e il telaio, così ho scalato una marcia sull'erba, la macchina ha fatto perno su se stessa e la botta che aspettavo è arrivata violentissima, ma sul posteriore. Tanto forte che le viti dell’Hans incassate nel casco si sono piegate; avevo un gran mal di testa e il collo lo sentivo molto affaticato per lo strappo. La radio si era rotta e dovevo comunicare alla squadra quanto era successo. Allora ho chiesto ad uno dei medici che mi stavano soccorrendo, preoccupatissimi per lo stato della macchina, un telefonino; mezzo rintronato ho digitato il primo numero che mi è venuto in mente in un momento così difficile. Quello di mamma. Ovviamente lei non sapeva nulla e senza troppi giri di parole le ho chiesto di passarmi il mio ingegnere "Eprom", il quale stupefatto si è visto arrivare mia madre trafelata che gli diceva che lo desideravano al telefono! Tra l’altro, in un momento frenetico ai box, dove cercavano di capire cosa mi fosse successo e con il rumore delle altre 50 macchine che rientravano ai box per la bandiera rossa provocata dal mio incidente. Insomma una scena surreale, mi è stato poi riferito, sino a quando Eprom non ha detto a tutti che ero io al telefono. A lui ho gli spiegato del problema del gas e più o meno i danni subiti dalla vettura. Per questo botto da paura, i medici hanno deciso di portarmi in ospedale per alcuni controlli. Ovviamente, ormai abituati… si sono lanciati come furie all’inseguimento dell’ennesima ambulanza e mi hanno rintracciato nell’ospedale di Verviers, da dove, dopo alcune ore e diversi controlli, i dottori mi hanno dato l'ok per tornare al paddock.

Un fulmine nella notte di Spa: è il Monfa
La macchina era a pezzi e i ragazzi erano già all'opera per rimetterla in sesto per le qualifiche. Dopo una notte passata ai box, i meccanici sono stati in grado di ricostruire la vettura giusto in tempo per fare un giro durante le qualifiche del venerdì e poter partire in 12esima posizione per la gara: veramente grandi! Sabato, dopo il consueto giro di pista in cabrio per salutare il folto pubblico di Spa, alle 16 a inizio la gara. Parte Babini e inizia la rimonta. Da segnalare che dopo soltanto un’ora di gara la vettura guidata da Toccacelo, mio abituale compagno delle gare brevi, si ferma per un problema alla centralina lungo la pista. Davies, io e Alessi ci scambiamo il posto guida e velocemente arriva la notte; alle 22 entro in pista per la prima volta con i fari accesi. Che figata! Alle 23 la nostra posizione è di tutto rispetto: 6°. Purtroppo però, Alessi nell'ora successiva picchia la macchina di muso contro le protezioni, rientra ai box, ma l'avantreno è da riparare e perdiamo la bellezza di 8 giri. A questo punto vado a riposarmi, il mio turno successivo era previsto alle 4. La sveglia suona, sono sul camper, faccio colazione, mi lavo i denti, un po’ di riscaldamento (il collo era a pezzi), arrivo ai box e vedo l'auto piena di nastro adesivo (dovevate vederla sembrava un auto da sfascia carrozze): mi dicono che Davies aveva appena picchiato. Monto in auto e aspetto il via dell'ingegnere. Finalmente sono in pista. Guido forte nelle tenebre della notte... dopo un primo stint dai box mi chiedono se riesco a fare un'ora in più, ovviamente con un grande sorriso nel casco confermo che posso farcela. Ore 5, inizia esserci un po' di foschia in pista (ma a Mantova ci sono abituato) e in questo stint do il meglio di me: faccio segnare il miglior tempo della giornata BMS e il passo è veramente impressionante... mi sto divertendo. Proprio alle prime luci dell'alba inizia a piovere, dai box mi viene chiesto che gomme montare, mentre guido scruto il cielo e comunico gomma intermedia, scelta poi rilevatasi azzeccata.

Lo zio picchia, illusione finita
Monta Diego Alessi detto "zio", intanto ai box ricevo pacche sulla spalla da tutti. Così decido di andare in camper per schiacciare un pisolino. Dopo circa un'ora di sonno, Ferderico mi viene a svegliare e racconta l'accaduto: gara finita, Diego ha aperto in due la macchina e fortunatamente non si è fatto nulla. Sono affranto perchè finire una 24 ore sarebbe stata una vittoria dopo una settimana di sfighe. I meccanici, tutto il team, hanno lavorato sempre al 100% per concludere la gara e volevo ripagarli con un risultato.
Non mancate all'appuntamento di Adria, vi aspetto a i box!
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