10 Apr [21:53]
Il punto di Berger
"Per il futuro voglio più vetture"
Jacopo Rubino
Era lo scorso 21 marzo quando Gerhard Berger è stato annunciato come nuovo leader del DTM, prendendo la guida della società organizzatrice ITR per subentrare allo storico capo Hans Werner Aufrecht. Ad un mese dal via della stagione 2017, e conclusi i test ufficiali, l'austriaco ha fatto il punto della situazione nella serie.
"Ho sempre seguito il DTM, ancora di più da quando mio nipote Lucas Auer corre qui. Ma trarre conclusioni dopo solo due settimane sarebbe davvero troppo presto, è sbagliato essere frettolosi", ha sottolineato l'ex pilota di Formula 1, senza sconfessare l'operato del suo predecessore: "Il DTM in passato ha preso ottime decisioni".
Di sicuro, la volontà è di mantenere la categoria saldamente ancorata in Europa, ma creando un terreno comune: "La Germania e i paesi vicini sono la casa del DTM, non abbiamo bisogno di tappe in Sud America o Asia. Allo stesso tempo c'è la necessità di regole standardizzate a livello internazionale, ed è sensato. In Asia qualcosa di simile ha già grande successo (il Super GT, ndr), e lo stesso potrebbe accadere in America".
Quest'anno Audi, BMW e Mercedes hanno ridotto in maniera concordata il proprio impegno, portando in pista solo 6 vetture a testa contro le 8 di prima. Lo schieramento di partenza risulterà quindi più compatto: "18 macchine per me sono ok, ma è senza dubbio il minimo. Per il futuro vorrei rivedere una griglia più ampia", ha sottolineato l'ex portacolori di Ferrari, McLaren e Benetton. "Mi aspetto in ogni caso che il campionato rimanga emozionante, e a questo contribuiranno anche i cambiamenti regolamentari".
In futuro arriveranno nuovi competitor? "Se continueremo a rafforzarne la base, il DTM diventerà interessante anche per altri costruttori. È un argomento su cui sono ottimista, ma al momento non ci sono trattative concrete", ha raccontato Berger. "Sfrutteremo la stagione 2017 per analizzare il quadro attuale, quindi ci riuniremo con i costruttori per definire il cammino in vista dei prossimi anni. Facendo questo è fondamentale sempre tenere d'occhio i desideri dei tifosi e offrire un bello spettacolo, passo dopo passo".
Berger ha inoltre spiegato il perché di questo impegno, il primo a titolo ufficiale nel motorsport dopo aver presieduto dal 2012 al 2014 la commissione monoposto della FIA: "Sono stato coinvolto nelle corse per 35 anni, ma negli ultimi tre avevo ridotto la mia presenza. Non è stato facile, le gare sono la mia vita. Ho valutato diverse offerte e ho scelto la più attraente. Doveva essere un incarico compatibile con la mia famiglia: ho due bambini e non sono pronto ad accettare compromessi. Per questo l'ambiente della F1, con 21 appuntamenti in tutto il mondo, non era un'opzione. Il DTM, invece, era esattamente ciò che volevo".