Massimo Costa73.600 spettatori. Un numero sensazionale, per l'Italia, per una gara che non sia la Formula 1. Per Imola, sicuramente un record. Siamo abituati da decenni a vedere le tribune degli autodromi italiani vuote, o quasi, non solo per le gare nazionali che purtroppo interessano soltanto parenti e amici dei piloti, oltre a pochissimi veri appassionati, ma anche per gli eventi di qualità internazionale che negli anni sono sbarcati in Italia: DTM, GT World Challenge, European Le Mans Series, GT Open. Soltanto l'evento di Aci Sport a Vallelunga del Gran Turismo e F4, solitamente a fine stagione, è capace di portare un gran numero di spettatori.
Lo scorso fine settimana invece, per il secondo appuntamento del WEC, si è registrata a Imola una affluenza di giovani e meno giovani spettacolare, paragonabile ai weekend della F1. La città è stata letteralmente presa d'assalto da fans che provenivano non solo da ogni parte d'Italia, ma anche da Austria, Spagna, Francia, Germania, Svizzera, Belgio e Olanda, dall'Est Europa.
Ovviamente, il nome Ferrari in Italia fa sempre la differenza e le rosse bellissime Hypercar attirano l'occhio degli appassionati e di conseguenza la voglia di affrontare un weekend in pista per ammirarle da vicino. Ma il fascino indiscusso arriva anche dagli altri prototipi che accendono la fantasia: Toyota, Lamborghini, BMW, Porsche, Cadillac, Alpine, Peugeot, Isotta Fraschini , sono nomi che colpiscono e vederli tutti insieme combattere lungo un circuito fa un certo effetto.
E così, le tribune di Imola si sono magicamente riempite nella zona di arrivo, alla variante Villeneuve, alla Tosa e alle Acque Minerali e Variante Alta, addirittura la mitica collina della Rivazza è stata calpestata da centinaia e centinaia di tifosi come mai era capitato per un evento a quattro ruote che non fosse la F1. Tanta emozione, insomma, Anche perché non si trattava di una gara come le altre, un paio di ore e tutti a casa. No, la corsa è durata ben 6 Ore, con tutte le sue ovvie complicazioni, anche meteo, ma la gente non si è mossa, inchiodata fino all'ultimo secondo ai propri seggiolini.
Bellissimo per chi scrive, che da giovanissimo ha vissuto da spettarore un evento similare, il Mondiale Endurance del 1984, seduto per 6 Ore nella enorme tribuna della variante bassa completamente da solo. Sì, unico spettatore, intento a segnare nel proprio album Pigna le posizioni giro dopo giro (inutile aggiungere che mia madre era seriamente preoccupata...). Per la cronaca, a vincere furono Hans Stuck e il compianto Stefan Bellof su una Porsche 956. E ancora prima, ben più piccolo e sempre a Imola, assistetti nel 1977 (o 1978) alla vittoria dell'Alfa Romeo T33 affidata a Vittorio Brambilla ed Arturo Merzario nel Mondiale Endurance. Spettatori? Una cinquantina...