Marco Cortesi
Vittoria sicuramente particolare quella di Kyle Larson a Indianapolis, nel ritorno della NASCAR sulla configurazione ovale della pista. Dopo gli appuntamenti sullo stradale, si è tornati alla tradizionale Brickyard 400 in una corsa caratterizzata da diversi incidenti e da un'irruenza per certi versi vista nella Indy 500.
Larson si è issato al comando in modo inusuale quando, durante il primo restart in overtime, Brad Keselowski, che era in testa, è rimasto senza benzina e ha dovuto rientrare ai box. Questo ha permesso a Larson, che in ripartenza era terzo, di sfilare come primo della linea e beffare Ryan Blaney.
Un ulteriore incidente tra diverse vetture ha portato al secondo restart in overtime, in cui Blaney è stato superato anche da Tyler Reddick. E' poi andata bene a Larson anche poco dopo quando un'uscita di Ryan Preece, sembrava poter portare a un terzo overtime. In quel caso, Reddick sarebbe stato favorito con gomme più fresche. Tuttavia, nonostante Preece fosse bloccato in una posizione pericolosa, la NASCAR ha atteso a lungo per dare la caution, solo dopo l'inizio dell'ultimo giro, cosa che ha reso definitiva la classifica generando qualche dissapore. Comunque, per Larson il successo è stato una vera rivincita sullo Speedway, considerata la sua poco fortunata esperienza della "doppia" tra Indy 500 e Coca Cola 600 di Charlotte.
L'aggressività in pista non è mancata, anche se sulle tribune non si è vista una gran quantità di pubblico. Tra i crash più rilevanti, quello che ha messo fuori Austing Cindric, Chris Buescher e William Byron, e il botto multiplo di cui sopra innescato da Daniel Hemric e John Hunter Nemecheck. Anche Larson è stato protagonista di una toccata che ha causato una foratura a Truex, mentre Denny Hamlin ha spinto Kyle Busch contro il muro. Un eccesso di aggressività da parte di Carson Hocevar ha a sua volta portato a un crash tra diversi piloti, cosa che non ha favorito.
La top-5 è stata completata da Christopher Bell seguito da Bubba Wallace, vincitore del secondo stage grazie a una strategia. Poi Todd Gilliland, Austin Cindric, Daniel Suarez, Noah Gragson e Chase Elliott.
Domenica 21 luglio, gara
1 - Kyle Larson (Chevy) - Hendrick - 167 giri
2 - Tyler Reddick (Toyota) - 23XI - 167
3 - Ryan Blaney (Ford) - Penske - 167
4 - Christopher Bell (Toyota) - Gibbs - 167
5 - Bubba Wallace (Toyota) - 23XI - 167
6 - Todd Gilliland (Ford) - Front Row - 167
7 - Austin Cindric (Ford) - Penske - 167
8 - Daniel Suarez (Chevy) - Trackhouse - 167
9 - Noah Gragson (Ford) - Stewart-Haas - 167
10 - Chase Elliott (Chevy) - Hendrick - 167
11 - Ricky Stenhouse Jr. (Chevy) - JTG Daugherty - 167
12 - Carson Hocevar (Chevy) - Spire - 167
13 - Austin Dillon (Chevy) - Childress - 167
14 - Corey LaJoie (Chevy) - Spire - 167
15 - Ross Chastain (Chevy) - Trackhouse - 167
16 - Michael McDowell (Ford) - Front Row - 167
17 - Zane Smith (Chevy) - Spire - 167
18 - Cody Ware (Ford) - RWR - 167
19 - Ty Dillon (Chevy) - Childress - 167
20 - Justin Haley (Ford) - RWR - 167
21 - Brad Keselowski (Ford) - RFK - 167
22 - Chris Buescher (Ford) - RFK - 167
23 - Ty Gibbs (Toyota) - Gibbs - 167
24 - Chase Briscoe (Ford) - Stewart-Haas - 167
25 - Kyle Busch (Chevy) - Gibbs - 166
26 - Ryan Preece (Ford) - Stewart-Haas - 165
27 - Martin Truex Jr. (Toyota) - Gibbs - 165
28 - Erik Jones (Toyota) - Legacy MC - 165
29 - John Hunter Nemechek (Toyota) - Legacy MC - 161
30 - Daniel Hemric (Chevy) - Kaulig - 161
31 - Alex Bowman (Chevy) - Hendrick - 161
32 - Denny Hamlin (Toyota) - Gibbs - 161
33 - Jimmie Johnson (Toyota) - Legacy MC - 110
34 - Joey Logano (Ford) - Penske - 109
35 - Josh Berry (Ford) - Stewart-Haas - 104
36 - Harrison Burton (Ford) - Wood - 74
37 - AJ Allmendinger (Chevy) - Kaulig - 74
38 - William Byron (Chevy) - Hendrick - 73
39 - BJ McLeod (Chevy) - Spire - 15
In campionato
1. Larson 749; 2. Elliott 739; 3. Reddick 734; 4. Hamlin 706; 5. Blaney 676.