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24 Mar [23:26]

Intervista a Bruno Michel, numero uno della GP2

Bruno Michel è il “principe” della GP2. Ecco una intervista realizzata dall'ufficio stampa della categoria alla vigilia dei test di Barcellona. Il francese Michel spiega il valore e l'utilità della GP2, che è certamente importante, ma scivola nell'arroganza come quando afferma con tono perentorio e quasi minaccioso, che i piloti che intendono essere in F.1 nel 2010 sanno che devono passare dalla GP2 e non da altre categorie. Bugia grossa, perché la storia recente della F.1 e della stessa GP2 dimostra il contrario...

- Mister Michel, quali sono le conclusioni da trarre dopo i primi test collettivi al Paul Ricard?

“Quei primi tre giorni sono stati molto positivi: il nostro kit 2009 si è dimostrato affidabile e competitivo sin dai primi giri. Ogni giorno, sono stati battuti i record delle varie configurazioni. Volevamo ottenere una maggiore performance con il nuovo motore ed i risultati sono stati più che soddisfacenti. Riguardo la nostra griglia di partecipanti, penso che vedremo uno scontro tra piloti più esperti, vincitori di gare in passato, e debuttanti di grande talento. I nostri 26 piloti rappresentano 16 differenti nazioni da tutti e cinque i continenti e 24 di loro sono stati vincenti in monoposto in passato, includendo la stessa GP2. Il nostro campionato non è mai stato tanto in salute, con ventisei piloti pronti a contendersi i posti disponibili. Sono ottimista sul fatto di poter vedere una entusiasmante nuova stagione”.

- Quest'anno si celebra il quinto compleanno della GP2 Series. Come valuta i primi quattro anni di vita della serie?

“Quando abbiamo deciso di lanciare la serie nel 2005 avevamo un obiettivo: costruire una categoria che potesse mettere in mostra e sviluppare il talento dei giovani piloti con aspirazioni di correre in F.1. Cinque anni dopo, sono fiero di poter dire che sette piloti attualmente nel mondiale, sono ex piloti GP2, e che ci sono due team che contano interamente sul loro apporto di esperienza e talento. Questo rende la nostra serie, la categoria addestrativa alla F.1 di più grande successo”.

- Quale pensa sia il segreto del successo della GP2 Series?

“Una delle chiavi del nostro successo è quella di poter correre insieme alla F.1. Questo significa che i nostri team e piloti vivono nello stesso ambiente, e che le loro performance sono attentamente monitorate dai team manager e dagli esperti di F.1. Non solo produciamo gare entusiasmanti e di ottimo livello, ma abbiamo creato una splendida vetrina per piloti e squadre. Un altro degli ingredienti del nostro successo è che corriamo con vetture molto simili a quelle che corrono in F.1, e lo facciamo sugli stessi circuiti. Perciò, la GP2 è un perfetto terreno d'allenamento, ed uno scalino importante per arrivare al top delle gare in monoposto. Il miglior esempio è ovviamente Lewis Hamilton, che ha conquistato il titolo alla sua seconda stagione nel mondiale”.

- Parte dell'essenza della GP2 è il fatto di lavorare con budget ridotti. La situazione finanziaria globale deve avere imposto anche a voi degli adattamenti.

“Si, ci siamo dovuti adattare. Abbiamo preso importanti misure, come la cancellazione dei test durante la stagione, l'interruzione delle prove in galleria del vento, limitazioni agli staff, ed un significativo decremento del costo dei ricambi, giusto per citarne alcune. Tra queste misure ed il fatto che il 2008 è stato un anno dispendioso per i team (con l'introduzione della GP2 Asia Series e della nuova vettura), i loro budget dovrebbero essersi ridotti del 20%. La GP2 Series rimane uno dei campionati più sostenibili che ci sia. Il controllo dei costi che abbiamo messo in atto si è rivelato efficiente sin dall'inizio. Comunque, mettendo tutti questi elementi nella giusta prospettiva, non può essere considerata una serie a basso costo. Non dobbiamo dimenticare che la nostra vettura è estremamente complessa e competitiva, di soli 5 secondi più lenta di una F.1 pur costando intorno ad 1/100 del costo globale”.

- Pensa alla Formula 2 come un pericolo per la GP2 Series?

“Assolutamente no, per le ragioni che ho spiegato prima - il fatto che corriamo insieme alla F.1 ed il livello di competitività delle nostre vetture - nessuna categoria può competere con la GP2 come addestramento alla F.1. In realtà, la griglia della Formula 2 ha danneggiato altre categorie solitamente addestrative alla GP2, ma non noi. I piloti con ambizioni di finire in F.1 nel 2010 sanno che dovranno indubbiamente correre in GP2 questa stagione e da nessun'altra parte. In più, il fatto che alcuni piloti di F2 avranno la superlicenza, non li trasformerà in piloti di F1. Per poter arrivare nella massima serie iridata bisogna essere per prima cosa notati dai team manager, e non c'è nessun altro posto come la GP2 per centrare l'obiettivo. Il nostro campionato è lo step finale per i piloti prima di arrivare in F.1: la F2 diventerà probabilmente una categoria addestrativa alla GP2”.

- Nel 2010 lancerete la GP3: cosa ci può anticipare?

“Questa nuova categoria verrà basata sugli stessi principi della GP2, con una vettura competitiva che correrà insieme alla F.1, gare spettacolari e un severo controllo dei costi. Daremo la possibilità ai giovani di mostrare le loro capacità davanti ai team del mondiale e della GP2. Questa nuova serie partirà nel 2010 e sarà un vivaio naturale per la GP2, con l'obiettivo di diventare quello di maggior successo”.
RS Racing