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30 Ott [16:02]

Intervista a Sanna e Mohr (Lamborghini)
“Contenti dello sviluppo della SC63 LMDh”

Luca Basso

La stagione 2023 di Lamborghini Squadra Corse si è ufficialmente chiusa con l’ultimo impegno del DTM a Hockenheim, dove Mirko Bortolotti è stato in lizza fino all’ultimo per il titolo. Un anno non facile, visto il debutto della nuovissima Huracán GT3 EVO2 nelle competizioni GT con importanti successi nei campionati “sprint” e qualche difficoltà in più nelle “endurance”, come nel Fanatec GT World Challenge Europe powered by AWS.

Tuttavia, ad impegnare ulteriormente la Casa di Sant’Agata Bolognese è stato anche lo sviluppo della SC63, il prototipo LMDh destinato al FIA World Endurance Championship e l’IMSA WeatherTech SportsCar Championship del prossimo anno. Dopo il debutto a Vallelunga e ad Imola, un incidente a Le Castellet ha rischiato di rallentare il programma in vista dell’omologazione della vettura e della prima gara (la 24 Ore di Daytona), ma l’allarme è rientrato con ulteriori chilometri macinati in Spagna.

Proprio in Germania, dove ci trovavamo per seguire da vicino il DTM, abbiamo avuto il piacere di parlare con il Responsabile di Lamborghini Squadra Corse, Giorgio Sanna, e il Chief Technical Officer, Rouven Mohr, riguardo ad un primo bilancio sulla “EVO2” e sulla SC63.

Qual è il bilancio della nuova Lamborghini Huracán GT3 EVO2 dopo questa stagione 2023?

Rouven Mohr: “Nel complesso siamo soddisfatti perché abbiamo visto il potenziale della vettura, in tutti i campionati siamo stati competitivi. Questa è la cosa più importante, dopo di ché ci vuole anche fortuna. All’inizio abbiamo sofferto, specialmente con il BoP, ma quando si parte da zero ci sono automaticamente dei rischi perché, invece, partendo con un vecchio modello hai già una base su cui affidarti. Anche altri costruttori che hanno presentato una nuova auto hanno avuto dei problemi, fa parte del gioco. Purtroppo, a Daytona non abbiamo avuto modo di correre allo stesso livello di altri, ma siamo sempre stati competitivi. Ad Hockenheim nel DTM abbiamo lottato per il titolo fino all’ultimo evento”.

Qual è stato il principale problema di questa vettura, nel complesso?

RM: “Non direi che c’era un problema, quanto piuttosto c’è stata una sfida, sia per noi sia per gli steward, nel regolare il Balance of Performance. L’auto è cambiata, con una nuova presa d’aria, il restrittore singolo e il doppio attuatore. Se confronti la dimensione del restrittore d’inizio stagione e quello di oggi, è ben diversa e questo ci è costato molto inizialmente perché, lasciatemelo dire, il problema era tutto lì. È vero che abbiamo avuto qualche noia di affidabilità, ma le performance della vettura in frenata e in curva c’erano, al contrario della velocità di punta come a Daytona.”

Quali sono i prossimi sviluppi in programma per il prossimo anno?

RM: “Non abbiamo ancora definito i piani, ma sicuramente abbiamo alcune aree da potenziare. Siamo ancora in fase di analisi di questa stagione, ci sono stati dei problemi con i freni, ma non possiamo dire di più perché ne parleremo nel dettaglio a dicembre”.



Come vi siete trovati, invece, con i nuovi team?

RM: “Le nuove squadre hanno lavorato bene. Abbiamo iniziato con le vittorie di SSR Performance, mentre Iron Lynx è salita sul podio nonostante il lavoro in parallelo con il progetto LMDh. Siamo assolutamente soddisfatti, le aspettative sono state ampliamente superate perché, quando inizi con un team completamente nuovo, devi sicuramente imparare a collaborare e a conoscere la macchina. Ogni squadra è diversa e anche il supporto tecnico varia a seconda delle esigenze.”

Porterete un team con supporto ufficiale alla prossima 24 Ore del Nürburgring?

RM: “Al momento è nostra intenzione esserci, ma è troppo presto per parlare di un programma definitivo. Quest’anno vi abbiamo corso e siamo stati anche molto soddisfatti, ma allo stesso tempo siamo stati un po’ sfortunati perché avevamo il giusto passo”.

Quante “EVO2” sono attive in pista?

Giorgio Sanna: “Più o meno 40 in tutto il mondo, un numero simile al modello precedente. Dal punto di vista commerciale, siamo molto contenti e le squadre sono soddisfatte. Come è stato detto, ci è voluto più tempo per conoscere la vettura perché è più sofisticata rispetto alla sua predecessore, ma nonostante il BoP si sono comportati bene. Possiamo dividere in due la stagione: la prima come vi ha detto Rouven e la seconda dove abbiamo iniziato a vincere nel DTM, nell’International GT Open e nel Campionato Italiano Gran Turismo. Nel GTWC Europe eravamo sempre nelle prime file in qualifica, ma alcune situazioni non ci hanno permesso di raccogliere quanto sperato nella classe Pro. Ciò nonostante abbiamo vinto la Silver Cup con GRT, inclusa la 24 Ore di Spa. Questo significa che siamo sulla strada giusta.”

Avete iniziato a pensare al programma LMGTE nel WEC? Ci sarà Iron Lynx o un altro team?

GS: “Nel WEC, dove Iron Lynx ci rappresenterà nella classe LMH, c’è la possibilità di avere più di una squadra, ma questo al momento non dipende da noi. Ci sono giunte molte richieste, ma sono FIA e ACO a decidere quanti posti può avere un costruttore. Stiamo aspettando le indicazioni definitive per capire come procedere.”

Di recente, Audi Sport ha chiuso il proprio programma. Avete in mente di pescare da lì qualche pilota?

GS: “Al momento non è previsto perché abbiamo già un notevole numero di piloti ufficiali. Siamo limitati dal numero di auto, dai programmi e dalle capacità che possiamo avere. Siamo contenti della situazione attuale, potrebbe esserci qualche new-entry per la vettura LMDh che poi potrà essere impiegata anche in GT3, come successo a Romain Grosjean sulla base dei suoi impegni in IndyCar.”

RM: “Aggiungo che siamo un’azienda più piccola rispetto ad altre, la nostra principale questione è quanti team possiamo supportare e con quanti piloti.”

Ci sarà dunque qualche promozione dal programma giovani?

RM: “Sì, certo. Questa è la nostra filosofia, anche se il livello delle competizioni GT è davvero alto. L’obiettivo è di individuare nuovi talenti e fare in modo che rimangano con noi”

GS: “Come abbiamo sempre fatto dalla nascita di Squadra Corse, abbiamo creato delle opportunità per i piloti più talentuosi, senza dimenticare che il livello del GT3 si è alzato drasticamente anno dopo anno, con piloti provenienti dalla Formula 1, dalla Formula 2 e dalle LMP2 con molta esperienza e velocità. Non è facile lanciarsi in un campionato di alto livello e penso che il percorso tra il CIGT, il GT Open, l’ADAC GT Masters e poi GTWC sia perfetto per crescerli passo dopo passo, senza bruciarli. Non è solo una questione di velocità, ma anche di consistenza e atteggiamento sia in auto sia fuori. Per diventare un pilota ufficiale devi meritartelo”.



Passiamo al programma LMDh. A Le Castellet c’è stato un incidente che, di fatto, vi ha rallentato…

GS: “Abbiamo subìto un rallentamento di tre settimane perché, ovviamente, è stato necessario ricostruire il prototipo, cancellando il test previsto a Spa-Francorchamps. Però, abbiamo recuperato immediatamente andando ad Almeria e a Jerez de la Frontera.”

RM: “Abbiamo sfruttato l’occasione per fare qualche simulazione al banco prova che avevano in programma più avanti. Così, alla fine, non c’è stato un ritardo, quanto piuttosto una riprogrammazione dello sviluppo”.

GS: “Abbiamo capitalizzato il tempo perso per ricostruire l’auto con la raccolta e la lavorazione, in parallelo, dei dati, sviluppando le parti da introdurre nella seconda fase del programma. In Spagna abbiamo lavorato molto bene e nella giusta direzione. Per quanto riguarda l’incidente, ci tengo a dire che è stato un errore commesso dal pilota in una curva molto veloce. Dobbiamo tenere in considerazione che, in fase di sviluppo, anche i piloti devono apprendere il più possibile dalla macchina e possono starci dei piccoli errori che, in alcuni casi, paghi con delle grosse conseguenze. Fortunatamente il pilota sta bene, è questa la cosa più importante.”

Ora come proseguiranno i test?

GS: “Siamo vicini a chiudere la prima fase di sviluppo in Europa. Stiamo mettendo insieme parecchi chilometri, impariamo molto in ogni sessione. Il passo successivo è l’omologazione per l’IMSA e continueremo a provare in America, a Daytona e Austin, fino a Natale. Poi, ci sarà la seconda parte, in vista dell’omologazione ACO-FIA.”

Quali sono le sensazioni dei piloti?

GS: “In poche parole sono contenti. E quando vedi un pilota sorridere vuol dire che possiamo stare tutti tranquilli.

RM: “Non faccio nomi, ma anche quando mi arrivano i feedback dei piloti sono praticamente uguali, e questo spiega il grande lavoro che stiamo facendo”.

GS: “Quando i piloti sono fiducioso della macchina e dei progressi, significa che stiamo andando nella direzione giusta.”

Quali sono i termini per l’omologazione della SC63?

GS: “A inizio gennaio per il WEC, metà novembre per l’IMSA. Questo grazie al sostegno delle federazioni, in quanto possiamo continuare lo sviluppo in pista, per noi importante.”

RM: “Possiamo risolvere i problemi presenti. Così abbiamo l’opportunità di continuare i test a dicembre, evitando di dover spedire l’auto dall’Europa. È stato bello il sostegno che ci hanno dato.”



Quanti telai ci saranno?

RM: “Al momento dell’incidente avevamo una sola auto. Per l’inizio della stagione ne avremo due nel WEC e due nell’IMSA”.

Quanti chilometri avete percorso fino ad ora?

GS: “Non so dire un numero preciso, ma nelle ultime sessioni in Spagna abbiamo percorso più di 4.000 chilometri, specialmente a Jerez de la Frontera. Abbiamo svolto molti long run e l’auto si è ben comportata. Ci saranno anche delle prove endurance, dicembre sarà un buon periodo per fare questo tipo di simulazione.”

Abbiamo visto che le LMDh non sono così veloci come le Hypercar. Questo vi preoccupa?

GS: “Ciò che possiamo dire è che crediamo nei promoter che gestiscono i campionati. Penso che tutti – FIA, costruttori, team, tutte le parti coinvolte nel regolamento Hypercar – sanno che abbiamo una grande opportunità per sviluppare un campionato di maggior successo degli ultimi anni. Dobbiamo lavorare tutti insieme per realizzarlo, non c’è altro da discutere.”

Ci sono ancora due sedili liberi in Lamborghini per la LMDh. Sappiamo che avere parlato con Raffaele Marciello: cos’è successo?

GS: “Abbiamo parlato con molti piloti, siamo vicini ad annunciare gli ultimi due della line-up. Non ho altro da aggiungere, se non che i matrimoni si fanno in due, con motivazione da parte di entrambi. Cerchiamo piloti di talento e motivati, che possano aiutarci a crescere come costruttore e team.”

RM: “Quello che noi cerchiamo sono piloti che possano essere degli uomini-squadra, che mettano prima di tutto il team davanti e non solo sé stessi”.

Possiamo quindi dire che sono Matteo Cairoli ed Edoardo Mortara?

GS: “È troppo presto per dirlo ma, come ho detto, siamo in trattativa con diversi piloti. Come ha detto Rouven, stiamo cercando piloti di talento e che lavorano di squadra”.
LP Racing