2 Ago [20:56]
Kubica: "Non esistono super eroi
ma persone che inseguono obiettivi"
Da Budapest - Massimo Costa - Photo 4
La prova del nove è stata superata ampiamente. Ma Robert Kubica tira il freno a mano. Una volta sceso dalla Renault RS17 con la quale ha percorso un numero di giri notevole (142), risultando secondo solo a Luca Ghiotto, nella conferenza stampa a tre versioni (inglese, italiano, polacco), Robert ha dimostrato tutto il suo spessore. Era da tempo che non lo ascoltavamo e quasi ci eravamo dimenticati di come fossero interessanti le sue analisi, le sue teorie. Abituati al vuoto che, purtroppo spesso, si ascolta in F.1, Kubica ha portato anche se per ora solo per una giornata, una ventata di sana freschezza intellettuale. Il suo quarto tempo è notevole, ma non ha potuto sfruttare le ultrasoft con poco carico di benzina e con la T-Wings. Si valuta che poteva tirar via almeno 5-6 decimi scendendo quindi sotto l''18" che lo avrebbe portato sui tempi di Kimi Raikkonen. Cosa chiedere di più?
"È stata una giornata molto impegnativa, un banco di prova importante. Non ero venuto a Budapest con la certezza di poter fare bene, un minimo di dubbi li portavo con me. Alla fine, però, è stato un test proficuo che mi ha anche dato una bella lezione di vita perché quel che accade durante queste esperienze ha un impatto emotivo sul mio stato d'animo".
Rispetto alla monoposto di F.1 che avevi lasciato nel 2011, hai riscontrato differenze con le attuali vetture?
"Serve completamente un altro stile, ho trovato la vettura 2017 molto impegnativa. Sono state numerose le cose da apprendere, da imparare da zero. Alla fine del turno della mattina sono sceso dalla macchina con sentimenti strani. Non ero contento, c'era qualcosa che non andava. Durante la pausa ho analizzato ogni cosa cercando di riequilibrare la mente. Non esistono super eroi, ma persone che con dedizione e passione cercano di raggiungere i propri obiettivi. Sono ritornato in macchina senza pensare troppo, senza voler forzare, ma lasciando che le cose venissero con naturalezza, come sempre è stato. Forzare non è mai produttivo".
Nel 2006 proprio a Budapest hai disputato il tuo primo Gran Premio sostituendo Jacques Villeneuve. E oggi, sei tornato proprio su questo circuito per il tuo rientro ufficiale. Puoi comparare quelle sensazioni?
"All'epoca ero giovane, voglioso, avevo partecipato a tanti test e sapevo cosa mi aspettava. Oggi mi sento più esperto rispetto a quel giorno del 2006, ma mi sono ritrovato una monoposto completamente nuova per me ed è stata una giornata intensa, anche difficile perché sapevo di avere tutti gli occhi addosso. E l'inizio non è stato dei migliori con quella gaffe...".
Cosa è successo? Kubica alla sua prima uscita dal garage, ha sterzato troppo e con la ruota posteriore destra ha colpito l'angolo del muro provocando il crollo della scritta sopra il box col nome di Nico Hulkenberg, ancora lì dal Gran Premio. Per fortuna che non ha colpito nessuno e tutto è finito con una risata.
E ora che accadrà? Kubica non si sbilancia, ma è chiaro che questo test con la RS17 ha dimostrato a tutti che lui può farcela, può tornare a occhi chiusi a far parte del Mondiale F.1.