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6 Apr [10:31]

La F1 di nuovo in Australia,
un ritorno di forte significato

Jacopo Rubino

In questo weekend la Formula 1 correrà in Australia per la prima volta dal 2019, ma era venuta qui anche due anni fa, quando scoprì brutalmente di dover fare i conti con l'emergenza COVID-19. Tornare a Melbourne ha un forte significato, è quasi la chiusura di un cerchio, quello di una pandemia che, forse, ci stiamo lentamente lasciando alle spalle. Ma occhio ad abbassare la guardia: Sebastian Vettel, positivo, ha saltato i primi due round stagionali. Nel marzo 2020 il virus si stava già diffondendo a macchia d'olio, il Gran Premio di Cina, luogo d'origine dei contagi, era già stato cancellato, l'Italia era da qualche giorno in lockdown, ma Liberty Media decise di andare avanti a tutti i costi, ignorando le preoccupazioni. "Sono veramente sorpreso che siamo qui", disse Lewis Hamilton in conferenza stampa. Poi il caos.

Il giovedì la McLaren si chiama ufficialmente fuori dal weekend, un membro dello staff ha davvero il Coronavirus, è il primo strappo. Anche la Haas aveva quattro persone sotto osservazione, poteva essere un vero focolaio. Alle 10:10 di venerdì mattina, quando il primo turno di prove libere incombeva, la cancellazione ufficiale dell'evento. La F1 aveva forzato la mano, restando scottata. Da lì tutto si ferma, i motori si riaccenderanno solo a luglio con un calendario riscritto e persino "fantasioso".

In due anni sono cambiate un sacco di cose, nel Circus: Hamilton è stato detronizzato, ora Max Verstappen è campione del mondo in carica e Charles Leclerc il leader della classifica; è realtà il budget cap, la rivoluzione aerodinamica, la stagione 2022 cominciata con una Ferrari risorta dopo un biennio di purgatorio e una Mercedes questa volta in grossa difficoltà. La Renault si è trasformata in Alpine, la Racing Point in Aston Martin, Kimi Raikkonen ha lasciato il Mondiale, eccetera eccetera.



È mutato anche lo stesso circuito dell'Albert Park, un cittadino atipico: già nei mesi scorsi sono stati effettuati lavori per rendere la percorrenza più veloce e facilitare i sorpassi, spesso mancati nelle ultime edizioni disputate. Il "battesimo" della nuova configurazione doveva avvenire già nel novembre 2021, quando era stata riprogrammata la gara, ma le restrizioni del governo locale e il perdurare della crisi sanitaria hanno rinviato ancora il ritorno. Fino, appunto, a questo weekend.

In particolare è stata rimossa la chicane 9-10, sostituita da una singola piega da affrontare in pieno, mentre altre curve sono state allargate di qualche metro: adesso scopriremo quanto ne beneficerà lo spettacolo, grazie anche alla maggior facilità di tenere la scia con le monoposto a effetto suolo. E ci saranno addirittura quattro zone DRS, un record, che viene subito dopo il dibattito sull'esistenza dell'ala mobile generato dalla tappa in Arabia Saudita.

"C'è enorme attesa, non vedo l'ora", ha commentato alla vigilia l'idolo di casa Daniel Ricciardo. "Per me è una questione personale, sono australiano, ma qualsiasi pilota ama venire a Melbourne, e ama l'evento". Che è vicino al tutto esaurito: per domenica sono stati venduti 130 mila biglietti, cifra seconda solo ai 150 mila del 1996, nella prima volta a Melbourne della F1. Tutt'altra storia rispetto ai Gran Premi a porte chiuse del 2020, disputati dopo quel vano approdo nella terra dei canguri.
RS Racing