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13 Apr [9:54]

La FIA ha deciso: in Bahrain si corre
Mercoledì ordigno in un supermercato

Massimo Costa

La FIA ha rotto gli indugi e ancora prima che Bernie Ecclestone e i team principal della F.1 si riunissero a Shanghai, ha diramato un comunicato nel quale afferma che in Bahrain si correrà. Ecco il testo:
«La sicurezza di tutte le parti coinvolte nell’organizzazione della gara è garantita, si tratta di una decisione razionale che si basa sulle informazioni raccolte dalle autorità politiche, consolari e da chi detiene i diritti commerciali. In novembre (novembre? non è un po' troppo lontano... ndr), il presidente Jean Todt si è recato in Bahrain dove ha incontrato numerose autorità, inclusi i membri eletti del Parlamento, rappresentanze diplomatiche di Paesi della Comunità europea, il Principe della famiglia reggente, il ministro dell’interno. Tutti hanno espresso il loro desiderio affinche l’organizzazione del Gran Premio del Bahrain vada avanti come previsto».

Ecclestone ha dunque informato i rappresentanti delle squadre della scelta della Federazione ed ha commentato: "Non abbiamo mai avuto problemi, quelli li ha creati soltanto la stampa (la bomba esplosa in un supermercato mercoledi è finzione?, ndr). Che non ha idea di quel che accade in Bahrain, questo è il vero problema. Questa gara è in calendario e lo sarà ancora per lungo tempo. I team sono felici di essere là". Ecco dunque spazzati via tutti i dubbi. I team principal sono contenti perché è stato loro detto che tutto avverrà in sicurezza. E se questo avverrà in un clima di coprifuoco, di arresti preventivi, non importa a nessuno. Come ha detto Sebastian Vettel: "Non dobbiamo preoccuparci di qualcosa che non è affare nostro". Questo è il ragionamento del campione del mondo, il ragionamento base di chi lavora in F.1. La questione morale non interessa a nessuno.

Autosport, prima che la decisione della FIA di far disputare il GP fosse nota, aveva intervistato Joe Stork, che si occupa per il medio oriente di Human Rights Watch: "Non si può dire che non si deve mescolare la politica con lo sport quando alla fine si prende una posizione importante come quella della disputa del Gran Premio. Qualunque sia la decisione, c'è un aspetto politico connesso ad esso. Noi non riteniamo sia nostro dovere dire alla F.1 di boicottare il Bahrain. Ma non è una situazione molto buona e sta diventando sempre peggio. La F.1 non è il mio mondo, ma in Bahrain c'è un clima terribile e in questo contesto si dovrebbe tenere un evento di festa sportiva. In tali circostanze, non so chi potrà divertirsi".

"Penso comunque che il mondo della F.1 avrà qualche spiegazione da dare. Posso facilmente immaginare che la sicurezza sarà talmente elevata che non vi saranno problemi per la gara. Se una notte si terrà una manifestazione, se vi saranno disordini durante il giorno, scontri con le forze di sicurezza si registreranno le tecniche più sofisticate di controllo della folla".

"Il governo del Bahrain sta disperatamente cercando di fare il possibile affinché la situazione appaia normale da un punto di vista della sicurezza, normale in termini di guerra civile, e che quella reale è una grande famiglia felice. Ma il fatto è che non è così. Poi ci sono gli aspetti finanziari. L'economia del Bahrain non è nella migliore forma per i disordini civili. La F.1 fa sicuramente bene agli affari del Bahrain e del turismo".

Questa dunque la situazione: il Gran Premio di F.1 del Bahrain e le gare della GP2 che si terranno sia nel weekend del 15 aprile sia in quello del 22 si svolgeranno regolarmente. Va sottolineato che nei mercoledì sera è esplosa un ordigno in un supermercato mentre sette poliziotti sono rimasti feriti in una sparatoria lunedì scorso.
RS Racing