27 Nov [7:49]
La Ferrari sfida il tabù Abu Dhabi
per chiudere bene la stagione 2019
Jacopo Rubino
Una boccata d'ossigeno, è ciò che serve alla Ferrari per chiudere la stagione 2019 di Formula 1. I ben informati assicurano che sia stato tutto sistemato dopo il disastro di Interlagos, con il crash fra Sebastian Vettel e Charles Leclerc che rischia altrimenti di avere ripercussioni a lungo termine. E da qui si riparte... per l'ultima tappa del calendario, Abu Dhabi. Per la Rossa è un circuito tabù, dove mai è riuscita a vincere nelle 10 edizioni precedenti e a cui è legato anzi un grosso rimpianto, quello del Mondiale 2010 perso al fotofinish da Fernando Alonso contro lo stesso Vettel, all'epoca astro nascente in Red Bull.
"Vogliamo terminare questo campionato in crescendo, anche se sappiamo che i nostri rivali sono molto forti. Mi aspetto una gara divertente", afferma proprio il tedesco alla vigilia del weekend. "Credo che molti nel paddock stiano già guardando alle vacanze che inizieranno domenica sera. Dal mio punto di vista, invece, non posso che dirmi un po’ triste al solo pensiero che per qualche mese non sarò più seduto in macchina con l’adrenalina di un Gran Premio", ammette invece il compagno. A livello personale, inoltre, il monegasco può sperare ancora di chiudere terzo nel Mondiale: coi suoi 249 punti è distante 11 lunghezze da Max Verstappen, mentre Vettel, a 230, è ormai escluso da questo obiettivo. Più che la gloria, in ballo ci sono gli equilibri interni al box. Ma va tenuta a mente la strigliata del presidente John Elkann per quanto accaduto in Brasile: "Mi ha fatto arrabbiare. I piloti saranno sempre piloti di Ferrari, e la cosa importante è che la Ferrari vinca. E questo aspetto non si può dimenticare".
Comunque vada domenica a Yas Marina, il 2020 è come se fosse cominciato. Bisogna soddisfare la voglia di rivincita nei confronti della solita Mercedes. "Il secondo posto non sarà mai abbastanza. Per questo che stiamo già guardando avanti, all’intenso lavoro che ci sarà da fare durante l’inverno per continuare a crescere come gruppo", garantisce il team principal Mattia Binotto. Nelle prove libere, sulla SF90, potrebbe essere sperimentata qualche soluzione per la prossima monoposto.
"Per noi si è trattato di un anno di rifondazione, con una squadra giovane nei rispettivi ruoli e Charles al suo primo anno con noi. Uno degli obiettivi del 2019 era quindi gettare le fondamenta per il futuro. Come è ovvio, ci sono stati alti e bassi: la prima parte della stagione non è andata come volevamo, ma quei momenti difficili mi hanno dato modo di vedere lo spirito di squadra, la compattezza, la capacità di rimboccarsi le maniche e la voglia di lottare per recuperare. Particolarmente significativa è stata la reazione che si è vista dopo la pausa estiva, con sei pole position consecutive e tre vittorie di fila, tra cui quella di Monza". Ad Abu Dhabi il bottino si arricchirà?