Jacopo RubinoQuesta volta la Ferrari si è fatta attendere più di tutte. La SF21 è l'ultima monoposto della prossima stagione di Formula 1 ad essere svelata, a soli due giorni dal via ai test in Bahrain. Il nome non celebra anniversari o traguardi, come in precedenza, e anche da qui si capisce la mentalità della squadra: lasciarsi alle spalle il disastroso 2020, ma a testa bassa. Con la limitazione agli sviluppi, giocoforza, non si può parlare di auto rivoluzionata, ma i tecnici di Maranello hanno cercato di correggere i punti deboli della SF1000, la vettura con cui il Cavallino ha raggiunto i 1000 Gran Premi.
"Abbiamo cercato di migliorare la macchina in tutte le sue aree, ovunque fosse possibile", ha sottolineato il team principal Mattia Binotto. I gettoni sono stati spesi per intervenire sul retrotreno, con cambio e sospensione ridisegnati, ma anche all'anteriore si notano subito modifiche, con un muso dalla punta più affilata e due interessanti canalizzazioni, simili a quelle viste in passato sulla Force India. L'ala rimane fedele al concetto outwash. Come si era intuito all'accensione della power unit, c'è un airscope di dimensioni maggiorate che coincide con una ridisposizione delle masse radianti nelle pance, ora molto più snelle. Anche questo dovrebbe ridurre la resistenza all'avanzamento, il famigerato "drag" che nella passata stagione ha penalizzato moltissimo la velocità in rettilineo.
La SF21, sul dritto, non dovrebbe soffrire quanto la sua progenitrice: in più c'è tanta attesa sulla power unit, totalmente nuova, che dovrebbe aver ridotto il gap figlio dell'accordo segreto con la FIA dello scorso inverno. I cavalli perduti (erano circa 60 in meno rispetto alla Mercedes) avevano indebolito le basi del progetto 2020, nato sulla ricerca di maggior carico in confronto alla SF90 del 2019. Secondo le voci, in Ferrari avrebbero adottato una configurazione con turbina e intercooler separati, la stessa subito sposata dalla Mercedes nel 2014 e poi imitata dalla Honda.
Obiettivo? A questa SF21 non si chiedono miracoli né probabilmente vittorie, ma che consenta a Charles Leclerc e Carlos Sainz, sostituto di Sebastian Vettel, di riportare la Rossa almeno terzo posto nel Mondiale Costruttori. Questo significherebbe battere McLaren, Aston Martin e Alpine, e sulla carta è tutt'altro che impossibile, visti i potenziali margini di recupero superiori alla concorrenza diretta.
Anche la livrea è stata aggiornata, con il posteriore caratterizzato da una sfumatura verso l'amaranto che omaggia la 125 S del 1947, la prima auto da competizione marchiata Ferrari. Si tratta dello stesso colore sfoggiato nel 2020 al Gran Premio di Toscana, il numero 1000, e pure i numeri di gara dei due piloti (il 16 di Leclerc, il 55 di Sainz) hanno uno stile che si rifà a quello sfoggiato al Mugello. Curiosa la scelta di tingere di un verde acceso il logo di Mission Winnow sul cofano.
La "gaffe" sull'orario di lancioIl lancio virtuale della SF21 è stato programmato alle 14 italiane, ma già da quasi un'ora circolavano in Rete le immagini della monoposto, catturate dal filmato di presentazione: qualcuno ha scoperto che portando avanti l'orologio di sistema del proprio computer era possibile "ingannare" il sito della casa di Maranello, accedendo in anticipo ai contenuti dedicati. Un passo falso che, magari, verrà perdonato in pista.