Jacopo RubinoLe strade della Haas e di Nikita Mazepin si separano ufficialmente. Con una breve nota, la squadra americana ha confermato quanto era facilmente prevedibile: è stato interrotto "con effetto immediato" il contratto con il pilota russo e con lo sponsor Uralkali, portato in dote nel 2021 dal padre Dmitry, personalità vicina al premier Vladimir Putin. La decisione è conseguenza dell'invasione all'Ucraina, per il quale il team si è definito "scioccato e rattristato".
Se la Formula 1 ha sciolto i legami con la Russia cancellando il Gran Premio in modo definitivo, per il 2022 e per gli anni a venire, la Haas era la scuderia al centro della situazione più spinosa, visto il rapporto stretto con Mazepin da fine 2020, comprensivo appunto di sponsor e di una veste cromatica che rimandava alla bandiera russa. Non a caso, già per l'ultima giornata di test di Barcellona della scorsa settimana, dalla VF-22 erano stati rimossi il marchio Uralkali e le finiture rosse e blu, lasciando la livrea pressoché neutra. Il tutto in attesa che il patron Gene Haas e il team principal Gunther Steiner valutassero il da farsi e tutte le implicazioni economiche/legali.
"Comprendo le difficoltà, le regole FIA, ma la mia volontà di accettare le condizioni proposte per continuare sono state totalmente ignorate: non è stata seguita nessuna procedura in questa mossa unilaterale", ha replicato a caldo Mazepin sui propri social. La Haas rinuncia ai rubli, sulla scia di altri esempi nel mondo sportivo, evitando di compromettere innanzitutto la propria immagine; le sanzioni internazionali, e i provvedimenti appunto di FIA e Liberty Media, avrebbero comunque reso molto complicato proseguire gli accordi. Steiner, intanto, aveva rassicurato: anche senza Uralkali la stabilità economica della compagine statunitense non è a rischio, e potrebbero arrivare altre fonti di finanziamento.
Chi sarà il nome designato come sostituto? La risposta probabilmente non arriverà prima di qualche altro giorno, con la seconda tornata di test collettivi in programma a Sakhir dal 10 al 12 marzo. Il favorito per il sedile resta sempre l'attuale terzo pilota Pietro Fittipaldi, subito definito da Steiner come "l'opzione più logica". Il brasiliano era già stato chiamato a rimpiazzare Romain Grosjean nelle due gare di fine 2020, dopo lo spaventoso incidente del francese proprio in Bahrain. Ad alimentare l'ipotesi della sua promozione, l'anticipazione di uno sponsor e un'immagine pubblicata giovedì sera sui profili social della stessa Haas, con Fittipaldi al volante. Ma non è detto che 2+2 faccia 4 a tutti i costi.
Il nipote di Emerson potrebbe rappresentare la soluzione nel brevissimo termine, mentre per il resto del campionato la Haas potrebbe cercare un'altra figura, magari più esperta: candidato ideale sarebbe il nostro Antonio Giovinazzi, sempre in orbita Ferrari con cui c'è una stretta collaborazione tecnica.