Marco Cortesi“Mi hanno detto di provare com’era la pista… e l’ho fatto”. Con la semplicità di uno che si è divertito un sacco, Yannick Dalmas ha raccolto i complimenti da parte di fan e piloti della 24 Ore di Le Mans per le acrobazie con l’Audi R8 safety car della manifestazione. Il suo super-drift (l'unico inquadrato dalla telecamere) è stato sicuramente l’elemento più spettacolare di una qualifica “spenta” dalla pioggia. E, a giudicare da quant'è stato in pista, anche lui ha gradito.
Dalmas è dopotutto uno dei piloti più versatili visti alla Sarthe, con quattro vittorie assolute al volante di quattro vetture diverse e con marchi differenti: un record che è riuscito solo a lui e ad Henry Pescarolo. Nato a Le Beausset 54 anni fa, è ancora in forma perfetta, come dimostrato ieri. Arrivato al successo nella 24 ore al suo secondo anno, ha legato i suoi successi a vetture celebri.
Dalla Peugeot 905, che dominò i primi anni novanta, passò al volante della Dauer 962, di fatto una Porsche 962 che grazie ad una minima produzione in serie venne incredibilmente classificata come GT. Per lui fu il secondo successo, con Mauro Baldi e Hurley Haywood. Una GT era anche la McLaren F1 GT-R che portò al top con Masanori Sekiya e JJ Lehto in un’edizione 1996 imprevedibile. Infine, insieme a Jo Winkelhock e Pierluigi Martini diede alla BMW V12 LMR un successo perentorio, che fu anche il primo e l’ultimo della casa bavarese nella brevissima vita della bella vettura progettata dalla Williams.