Jacopo Rubino - Photo4Per il ritorno in pista a Spa, la Haas conclude gli esperimenti: Kevin Magnussen e Romain Grosjean tornano ad avere a disposizione la stessa identica vettura. A Silverstone, Hockenheim e Budapest la scuderia americana aveva infatti schierato due versioni diverse della VF-19, con l'obiettivo di capire le origini della crisi tecnica in cui è piombata. Il danese ha così proseguito utilizzando gli ultimi sviluppi, il francese era invece tornato alla configurazione del GP d'Australia, riuscendo in qualche occasione a essere più veloce del compagno. Per gli ingegneri, una
matassa molto delicata da sbrogliare.
Grazie ai dati raccolti, in Belgio la Haas riparte dalla strada già tracciata, schierando una monoposto considerata una "rifinitura" di quella che Magnussen ha guidato in Germania e Ungheria. "Abbiamo capito molte cose, e abbiamo cercato di fare delle migliorie cambiando alcune componenti", ha spiegato il team principal Gunther Steiner.
La speranza è di poter ripartire di nuovo competitivi a centro gruppo, recuperando terreno nel Mondiale Costruttori: al momento la Haas è addirittura nona, a quota 26, ma Alfa Romeo (32) e Racing Point (31) sono a tiro. "Tutto è possibile, però non sarà facile. La nostra auto non è forte in gara, ed è lì che si prendono i punti", ha ammesso il manager altoatesino. "Cercheremo di raccogliere tutto ciò che riusciremo".
Nel frattempo, una parte degli sforzi è ormai già rivolta al progetto 2020, che ovviamente sarà influenzato (in positivo o in negativo) dalle prestazioni dell'attuale modello. "Dobbiamo vedere cosa verrà fuori dalla galleria del vento, con i piccoli aggiornamenti che prepareremo lì per la macchina 2019, e se porteremo un pacchetto di novità. Non lo sappiamo ancora", ha spiegato Steiner.