18 Ago [17:43]
Marko: "Seb cambierà passo"
E’ stata una stagione di emozioni contrastanti per Helmut Marko. Mentre è ormai certo che la Red Bull non riuscirà a combattere con Ferrari e Mercedes per il titolo, la Toro Rosso, che è settima, sta spingendo forte per la quinta piazza a dispetto dei dissidi tra i piloti ed alcune opportunità mancate…
Mentre le cose in Red Bull sembrano piuttosto calme, la situazione alla Toro Rosso sembra più problematica. Qual è il problema?
"Perché problematica? Penso che il team abbia ottenuto i risultati che doveva. Gli incidenti che hanno coinvolto i piloti come a Silverstone sono stati sfortunati, così come i problemi di affidabilità. L’obiettivo era il quinto posto in campionato... credo sarà dura. Budapest ha girato a nostro favore ma da Spa vedrete le vetture motorizzate Mercedes metterci dietro. Ci sono state tante possibilità che non abbiamo raccolto durante l’anno. Un peccato."
Sappiamo che Carlos Sainz resterà in Toro Rosso anche per il 2018, ma l’annuncio non ha fermato le speculazioni su una sua possibile sostituzione di Jolyon Palmer. Potrebbe essere un vantaggio per tutti. Renault avrebbe un altro pilota in grado di segnare punti, e voi potreste sviluppare nuovi talenti sulla seconda Toro Rosso.
"Tipici rumor estivi (ride)"
Non ci saranno sorprese per Spa?
"Vedrete Carlos su una Toro Rosso a Spa."
C’è stato molto parlare dei un potenziale ritorno di Robert Kubica con la Renault. Potreste comprendere questa scelta considerato il trend delle squadre - la vostra inclusa, di cercare talenti sempre più giovani anziché piloti trentenni?
"Prima dell’incidente, Kubica era uno dei piloti più veloci dei suoi tempi. Inoltre, ha avuto molto successo con la Renault e penso che continuare quella storia abbia senso per loro. Sarebbe bello per Kubica tornare in pista. E a proposito dell’età: Verstappen è un’eccezione. Generalmente occorre guardare alla personalità. Ci sono piloti, come Verstappen, che sono pronti già da teenager e altri che hanno bisogno di più tempo. Se Kubica ha ciò che serve, perché no?"
Papà-piloti… è un aiuto o un problema? In questo momento vi trovate a confrontarvi con due di loro: Carlos Sainz e Jos Verstappen…
"E’ il pilota ad essere sotto contratto e ai padri diciamo che noi parliamo solo coi nostri dipendenti."
Non è un segreto che lei non sia un fan dell’Halo. Significa che lei è a favore di un elemento di rischio in F.1?
"Sì. Prendiamo gli altri sport. Gli sciatori sono molto più a rischio dei piloti di F.1. O i calciatori: ogni weekend si vede qualcuno di loro che esce zoppicando. In Formula 1, un pilota si fa male solo se qualcosa va molto, molto per il verso storto. Il rischio deve fare parte del DNA della categoria."
Chi vincerà il mondiale? E perché?
"Credo in Vettel per via della sua grande forza mentale, e la Ferrari è migliorata molto. Silverstone è stata un’eccezione dato che la Ferrari è stata nettamente la vettura più veloce dell’anno ed il team non è riuscito a materializzare tutte le proprie chance per via di varie circostanze."
Si è mai scontrato con questa forza mentale di Sebastian quando era in Red Bull? Lei è sempre stato conosciuto per essere “tosto” da affrontare…
"No, mai. Ma con lui siamo anche stati 60 punti indietro prima della pausa estiva e abbiamo comunque vinto il titolo! Seb userà questa pausa per ricaricarsi e tornare ancora più forte. Lo conosco…"
La Red Bull è terza in classifica. E’ sufficiente?
"Non è sufficiente per la Red Bull, ma è la migliore posizione possibile col motore che abbiamo."