2 Dic [13:33]
Nissany e la Williams
"Motivato a dare il meglio"
Da Yas Marina - Antonio Caruccio
Nel giorno del suo 25esimo compleanno, Roy Nissany ha ricevuto il regalo più bello che un pilota possa ricevere, ovvero l’annuncio ufficiale del suo test in Formula 1. L’israeliano sarà infatti impegnato da domani con la Williams, affiancando i piloti ufficiali per il 2020, George Russell e Nicholas Latifi. “Rientro in azione dopo un infortunio al braccio nel 2019 che mi ha tenuto fuori dalle competizioni. Sono anzitutto grato di poter essere di nuovo in pista ed emozionato di poterlo fare in un contesto di così alto livello”, esordisce Roy.
La sua riabilitazione è stata seguita in Italia, da Formula Medicine “E non è un caso che siano da anni affermati non solo nel mondo del motorsport, ma soprattutto in Formula 1. Mi sono stati di grande aiuto per recuperare la forza e per essere preparato a questa sfida. Mi sono preparato anche al simulatore con dei pesi dal lato destro proprio per tenere il braccio sotto sforzo e recuperare in fretta dopo la riabilitazione”. Ma non è la sola parte di italianità che Nissany può contare nella sua esperienza: “Sono cresciuto sportivamente in Italia, e per trovare questo sedile è stata cruciale la figura di Giampaolo Matteucci. Il suo contributo al mio consueto management è un notevole valore aggiunto grazie alla sua esperienza in questo ambiente”, prosegue Nissany.
L’israeliano sarà di ritorno in Formula 1, e dopo il test con Sauber nel 2014 si troverà ora al volante della Williams: “Ho fatto tanta preparazione per adattarmi alle nuove gomme, alle nuove tecnologie delle nuove vetture ed è stata una preparazione lunga ed intensa, proprio per non perdere nessun dettaglio ed essere certo di arrivare pronto e sottovalutare il lavoro di questi due giorni”.
Il fatto che la vettura inglese al momento non sia tra le più competitive del lotto non sembra turbarlo più di tanto: “Cercherò di dare il meglio di me per sfruttare la vettura al massimo del suo potenziale, ma soprattutto per aiutare la squadra a raccogliere le informazioni necessarie in questi giorni. Non sono sotto pressione né preoccupato, tutta la mia carriera è stata legata a questo obiettivo e so esattamente quello che devo fare”.
“Fino a qualche anno, ovvero il 2005, il motorsport era illegale in Israele. Questo significa che tutta la storia e la cultura del mondo delle corse è decisamente recente, ma il supporto che ricevo mi fa sempre grande piacere. Sono indubbiamente onorato di essere un esponente di spicco di questo sport per la mia nazione e vedo che ci sono giovani che stanno crescendo nelle categorie formative e questo è molto bello per il futuro del nostro sport”, continua Nissany, che segue le orme del padre, Chanoch che nel 2005 fu tester Minardi e che continua a seguire sempre presente, ma silenzioso, la carriera del figlio.