Mattia TremoladaÈ un matrimonio decisamente riuscito quello tra la Formula Regional European e la Formula Renault Eurocup, la cui unione nel 2021 ha dato vita alla Formula Regional European by Alpine. Dopo i primi sei appuntamenti della stagione, la serie si è ormai affermata nel palcoscenico delle categorie addestrative, grazie a 12 squadre di altissimo livello, 10 delle quali hanno fatto capolino nella top-5, e una media di 33 monoposto al via di ogni appuntamento, con un picco di 35 iscritti a Le Castellet. La sinergia tra ACI Sport e Alpine sta funzionando alla perfezione,
come confermato di recente ai nostri microfoni anche da Adrián Muñoz di G4 Racing, il quale ha detto: “l’organizzazione è impeccabile, il supporto ai team è totale e fin dal primo momento c’è stata un’ottima comunicazione tra le squadre e l’organizzatore”.
La cancellazione del settimo appuntamento, originariamente previsto al Nurburgring nel fine settimana del 6-8 agosto, ha cambiato la fisionomia del calendario, regalando due settimane in più di pausa estiva a piloti e squadre. La volata finale, prevista tra settembre e ottobre, sarà così composta da quattro weekend, con forse una tappa a Hockenheim, che al momento sembra essere in pole position per recuperare quella del Nurburgring, che andrà ad inserirsi tra i round di Spielberg e del Mugello, e con il circuito brianzolo di Monza che chiuderà le ostilità.
Saucy, una vera sorpresa
Alla vigilia della stagione in pochi si sarebbero aspettati un dominio così netto da parte di Gregoire Saucy. Prima dell’appuntamento di Imola, infatti, il pilota svizzero non aveva mai vinto una gara in monoposto, pur avendo comunque mostrato un bel salto di qualità nel 2020, in cui ha conquistato due podi nella competitiva Formula Renault Eurocup con ART. La fiducia che la squadra francese ha riposto in Saucy è stata decisamente ripagata dal 21enne di Bassecourt, che dopo sei appuntamenti guida la classifica con 60 punti di vantaggio nei confronti di Hadrien David, grazie a sette successi e otto pole position.
Belov può essere l’anti-Saucy?
Non aver visto Michael Belov al via di tutta la stagione della Formula Regional by Alpine è certamente motivo di rammarico, alla luce di quanto mostrato dal pilota russo nei tre appuntamenti a cui ha preso parte. Persa la possibilità di correre nel FIA Formula 3, a causa del mancato supporto di SMP, Belov ha conquistato un clamoroso doppio podio al Paul Ricard con JD Motorsport, utilizzando il telaio scartato da Eduardo Barrichello nei test pre-stagionali. Passato alla corte di G4 Racing, ha confermato il potenziale mostrato in Francia, assicurandosi la seconda fila a Zandvoort, dove è stato fermato da un problema al cambio, e conquistando poi il primo successo della squadra svizzera a Spa-Francorchamps. Veloce, aggressivo e maturo, per puntare al titolo ormai è tardi, ma il 19enne russo può certamente chiudere la stagione con qualche altro trofeo nella propria bacheca.
I veterani deludono
Alla luce del dominio di Saucy, velocissimo su ogni circuito del calendario (ad eccezione di Monaco), e del clamoroso debutto a stagione in corso di Belov, capace di salire sul podio con due squadre che fino a quel momento erano ancora a quota zero punti, stanno deludendo gli altri favoriti al titolo alla vigilia della stagione. In primis i due piloti di Prema Paul Aron e David Vidales, rispettivamente sesto e decimo in classifica con quattro podi e una vittoria complessivi. Dopo una buona partenza, sta faticando a tenere il ritmo dei rivali il team Arden, con Alex Quinn in difficoltà anche nel confronto con il compagno di squadra William Alatalo.
Avvio da dimenticare invece per Franco Colapinto, assente a Imola e poi ritiratosi dal fine settimana di Monaco. Il pilota argentino si è riscattato parzialmente a Zandvoort, tornando in zona punti anche a Spa. Meglio sta andando ad R-Ace Gp, grande dominatrice nel Principato con due vittorie e una clamorosa tripletta in gara 2, ma nessuna delle tre punte della squadra francese riesce a mantenere la costanza di risultati di Saucy. David e Zane Maloney sono comunque i primi inseguitori del pilota svizzero in seconda e terza posizione in classifica.
Duello Minì-Hadjar tra i rookie
Gabriele Minì e Isack Hadjar si stanno invece contendendo la classifica riservata ai rookie. Nell’appuntamento di Spa, il pilota italiano è riuscito a riprendere la vetta del campionato, portandosi a +8 nei confronti del francese. Minì, quattro podi all’attivo, è però ancora alla ricerca della prima affermazione assoluta. Ci ha provato di forza nella seconda corsa di Spa, tenendo testa a Saucy nei primi giri di gara, ma ha poi dovuto arrendersi al rientro di Maloney e David, scivolando al quarto posto. Hadjar invece, è già riuscito nell’impresa, imponendosi a Monaco dopo aver conquistato una splendida pole position. Terzo nella F4 francese al secondo tentativo, Hadjar è stato la sorpresa della prima parte di stagione, riuscendo anche a farsi notare da Helmut Marko, che lo ha inserito a stagione in corso nel programma junior Red Bull. Va detto che il 16enne francese di origini algerine ha maturato molta esperienza con la Tatuus T-318 prima dell'inizio del campionato, prendendo parte a diversi test già a partire da ottobre 2020 e poi ai primi tre appuntamenti della F3 Asia.
Boya che sorpresa, i primi punti di Monolite
A sorpresa Mari Boya è il terzo miglior rookie in classifica, precedendo nomi ben più blasonati, come Thomas Ten Brinke, ritiratosi dalle competizioni a soli 16 anni di età, Dino Beganovic e Kas Haverkort. Andrea Rosso e Francesco Pizzi, grandi protagonisti della F4 Italia nel 2020, hanno invece conquistato una top-5 a testa, faticando però ad entrare con costanza in zona punti, sfiorata anche da Pietro Delli Guanti, due volte undicesimo assoluto con la debuttante Monolite, ma spesso in top-5 nella classifica rookie. Ha invece sorpreso al debutto Dexter Patterson, che dopo il difficile esordio in monoposto in F4, e una prima parte di stagione in salita nel British F3, con una prestazione maiuscola ha colto il settimo posto e i primi punti per Monolite Racing a Spa.