7 Giu [13:36]
Quale futuro per i diritti TV?
Carey prepara lo sbarco su internet
Antonio Caruccio - Photo 4
L’arrivo di Liberty Media ha sicuramente cambiato l’immagine della Formula 1. Con il Gran Premio del Canada alle porte, la prima trasferta in area continentale della nuova gestione del Circus della massima formula, si può iniziare a trarre dei bilanci. Già dai primi test collettivi di febbraio l’interesse intorno al nuovo prodotto era decisamente aumentato in tutto il pianeta, non solo nel ramo europeo che da sempre è il primario mercato della serie, ma soprattutto in aree come il Sud America e l’Asia, che sempre più stanno incrementando la propria attenzione verso il prodotto F.1.
Se fino a pochi anni fa l’obiettivo era di attingere ai fondi di questi Paesi per costruire nuovi circuiti e creare eventi pressoché fine a sé stessi (i casi più palesi quelli di Turchia, India e Corea del Sud), ora si punta a raggiungere il mercato dal basso, dai fruitori quotidiani del prodotto. Non è un caso che l’apertura sui social media da parte di Liberty abbia avuto un grande ritorno su quella fascia di mercato che, almeno nel breve termine, Bernie Ecclestone aveva snobbato.
“Un ragazzo di 20 anni non comprerà mai il Rolex che noi pubblicizziamo”, sintetizzava la teoria del Supremo, che giustamente monetizzava il prodotto nell’immediato, condizione che lo ha portato sotto la lente d’ingrandimento dell’Anti-Trust, e soprattutto a vendere agli americani un prodotto quotatissimo. Ma il punto cruciale dei diritti televisivi è l’argomento più discusso, nodo che verrà sciolto nei prossimi mesi. Tutto il gruppo Sky, che dopo il mercato inglese e italiano ha puntato anche alla Germania, è pronto ad investire ingenti capitali dal 2018, ma la paura che si possa liberalizzare la piattaforma, rischia di far arenare il rinnovo.
Ad Autosport il presidente di Liberty Media Chase Carey ha spiegato come i pacchetti Over The Top... “Siano una grande opportunità commerciale. Non avevamo una presenza sul mercato digitale e stiamo ora perdendo tempo per ridefinire cosa sia il nostro prodotto e quali esperienza vogliamo promuovere”.
In altre parole, la Formula 1 potrebbe iniziare a vendere dei ticket one-event online seguendo lo stile di altre discipline, o appoggiandosi a nuove piattaforme in stile Netflix, ma non cederà mai alla trasmissione integrale gratuita del proprio prodotto. Si cercherà di invogliare il pubblico sulla competizione fornendo brevi filmati, per riorientare poi l’acquisto verso le Pay-TV.