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10 Ott [20:30]

Quattro parole con Nicolas Prost

Nicolas Prost si avvia, come gli altri colleghi della F.3 Spagnola, al rush finale della stagione 2007. Ecco il suo bilancio sulle gare disputate finora, inclusa la 24 Ore di Le Mans, e qualche dettaglio indiscreto sui consigli di papà Alain.

Nicolas, come sta andando la tua stagione in F3?
In generale, molto bene. Mi sento davvero a casa nel team di Adrian Campos, in cui tutti mi danno supporto. Fino a questo momento penso di aver avuto un'ottima stagione. Mi sono sempre qualificato nei primi quattro, ed i risultati sono stati consistenti. Attualmente sono terzo in campionato. Dal punto di vista delle prestazioni, sono sullo stesso livello delle due vetture Tec-Auto ma purtroppo non ho avuto molta fortuna all'inizio del campionato e ciò mi è costato punti preziosi.

Quali sono le tue aspettative per il gran finale?
Mi piacerebbe terminare nelle prime tre posizioni. Mi piacerebbe marcare qualche pole position e conquistare qualche vittoria in più. Jerez e Barcellona sono circuiti che mi piacciono molto e spero di lottare per la vittoria.

La F3 è la miglior scuola per le monoposto?
E' difficile rispondere, quello che so è che ho fatto molti progressi da quando ho iniziato a correre in Formula 3. Questo tipo di auto ti permette di imparare molto sul set-up ed affinare le doti di guida. In più, il livello del campionato spagnolo è molto buono e devi veramente spingere per togliere gli ultimi decimi di secondo.

E' così che si progredisce. Hai anche affrontato la tua prima 24 Ore di Le Mans quest'anno...
E' stata un'esperienza incredibile, davvero una gara fantastica. Il circuito è difficile e dev'essere affrontato con umiltà. Alla partenza delle 24 ore non ho preso rischi, perché dovevamo evitare di fare errori ad ogni costo. Mi sono messo molto sotto pressione. Il team aveva lavorato senza sosta per mesi e dovevamo finire la gara per ripagarli dello sforzo. Ciò nonostante, sono riuscito in fretta a migliorare il mio ritmo sui livelli dei più veloci di classe GT1. E' stata un'esperienza molto positiva.

Tornerai alla maratona della Sarthe? Magari in un'altra categoria...
Sicuramente si. Mi piacerebbe molto vincere la 24 Ore prima o poi. Correre con le GT è un vero piacere, ma posso solo immaginare le sensazioni che i piloti hanno al volante di un'Audi o di una Peugeot! Si può solo sperare di arrivare a correre con prototipi simili, prima o poi...

Tuo padre Alain ti aiuta con costanza nella preparazione?
Si, mi ha sempre supportato, e mi aiuta molto. Mi da consigli in ogni settore per permettermi di migliorare in maniera concreta. In più e meno ansioso quando mi vede correre, e questo è un buon segno!

Come descriveresti il tuo approccio alla guida?
Penso di essere un pilota estremamente metodico e concentrato. Ascolto molto e cerco sempre di migliorarmi. Per me è molto importante avere una buona comunicazione con l'ingegnere di pista. Per quanto riguarda lo stile di guida, sono quello che chiamano uno “staccatore”. Ho la tendenza ad attaccare troppo le curve...