Michele Montesano - XPB Images
La stagione 2023 di Formula 1 è iniziata sotto la supremazia della Red Bull. La squadra di Milton Keynes ha dominato in lungo e largo nelle prime due gare del campionato. Ma, oltre alle due pole e altrettante doppiette, a impressionare sono stati il passo gara e l’efficienza della RB19. Un avvio fulminate che lascia ben poco spazio agli avversari. Ma siamo dinanzi all’inizio di un nuovo ciclo vincente targato Red Bull?
Per ora, considerata la superiorità vista sia in Bahrain che a Jeddah, si prospetta un campionato a senso unico. Le RB19 si sono mostrate velocissime su due tracciati con caratteristiche diametralmente opposte. Si è passato dal circuito permanente da medio-alto carico, di Sakhir, al cittadino veloce e inframmezzato da violente staccate, dell’Arabia Saudita.
Come avevamo già riportato nella nostra
analisi di inizio campionato, la RB19 non è altro che la versione aggiornata ed estremizzata della RB18. Gli uomini diretti da Adrian Newey hanno affinato la monoposto dello scorso anno mantenendo i concetti cardine e migliorandone i punti deboli. Fin dall’inizio del 2022, la Red Bull era stata la vettura che aveva subito di meno il fenomeno del porpoising. Poi, con l’introduzione della normativa TD039 a partire dal GP di Spa, la RB18 ha nettamente staccato gli avversari. Tale vantaggio si è quindi riflesso nel maggior tempo a disposizione per studiare gli assetti al fine di utilizzare al meglio le gomme Pirelli.
Il vantaggio della RB19 non risiede tanto nel giro secco, ma sul passo gara. Infatti, nelle qualifiche del Bahrain, Max Verstappen è stato più veloce della Ferrari di Charles Leclerc di 0”292. Ancora più esiguo il margine a Jeddah, con Perez più rapido di soli 0”155 sempre rispetto al monegasco. Decisamente più ampia la forbice prestazionale in gara. Se sul circuito di Sakhir i piloti Red Bull hanno gestito nelle ultime fasi di gara, in Arabia Saudita si è potuto apprezzare il vero potenziale della RB19. Perez e Verstappen, protagonisti di un duello a suon di giri veloci, hanno staccato di oltre 20” Fernando Alonso, il primo degli inseguitori. Ma a impressionare è stato il ritmo gara, in media quasi un secondo al giro più veloce rispetto all’Aston Martin dello spagnolo.
Il punto cardine della RB19 è l’efficienza aerodinamica: gran parte della downforce viene generata dal fondo vettura. Tale carico aerodinamico però, non si paga in resistenza all’avanzamento e lo si nota in una minore incidenza degli alettoni (come si è potuto vedere sul veloce cittadino di Jeddah). Questo ha inoltre permesso un lavoro certosino sul bilanciamento complessivo della monoposto.
La RB19 si presenta ben equilibrata anche nei trasferimenti di carico, grazie alle sospensioni anteriori con anti-dive che riducono l’abbassamento dell’avantreno in fase di frenata. Il tutto si traduce in una vettura ‘gentile’ con gli pneumatici, in grado di gestire al meglio l’usura delle Pirelli, indipendentemente dalla tipologia delle mescole utilizzate, e allungare gli stint in gara.
L’unico neo si è palesato nel corso delle qualifiche di Jeddah, a seguito del cedimento del semiasse destro sulla monoposto di Verstappen. Ma la Power Unit Honda ha raggiunto livelli di affidabilità elevati, al pari dell’efficienza, di erogazione della coppia e velocità di punta. Mentre gli avversari, oltre a dover inseguire, sono già stati rallentati da diversi inconvenienti tecnici.
In Red Bull stanno già facendo pretattica, affermando di poter perdere gran parte del vantaggio per via della limitazione nell’uso della galleria del vento e del CFD. Gli uomini di Milton Keynes, nel corso del campionato 2023, avranno a disposizione meno ore di sviluppo, per via della vittoria nel campionato costruttori 2022 e della penalizzazione per aver sforato il budget cap.
Ma, stando ad una stima calcolata dagli altri team, la riduzione di performance sarà quantificabile in appena due decimi al giro. Quasi nulla se confrontato con l’attuale distacco che pagano gli inseguitori, Aston Martin, Mercedes e Ferrari in primis. Inoltre, pur disponendo di minori limitazioni per l’uso di galleria del vento e CFD, anche gli avversari dovranno fare i conti con la mannaia del budget cup.
Considerando quanto visto nel 2022, e con un regolamento tecnico che resterà pressoché invariato per altri tre anni, la Red Bull ha già aperto un ciclo vincente nella scorsa stagione. Forse non saremo ai livelli del dominio Mercedes nell’era turbo-ibrida, ma gli avversari sono già consapevoli che saranno costretti ad inseguire.