Jacopo RubinoOttime notizie dalla Renault, almeno sul fronte sportivo. La casa francese ha riaffermato ufficialmente il proprio impegno in Formula 1, spazzando i molti timori di un ritiro al termine del 2020: la conferma è arrivata da una voce ancora più significativa del
team principal Cyril Abiteboul, quella dell'amministratore delegato Clotilde Delbos. Complice la crisi Coronavirus, nei prossimi tre anni il gruppo dovrà rispamiare oltre 2 miliardi di euro, con un piano presentato questa mattina, ma a dispetto del momento difficile la partecipazione al Mondiale non verrà sacrificata.
"Confermo che rimaniamo in F1", ha dichiarato la Delbos, citando l'introduzione del budget cap come elemento fondamentale. "L'annuncio del tetto alle spese per noi è positivo, perché dovremo investire meno in paragone ad alcuni nostri avversari".
Già a caldo, dopo l'annuncio della FIA di mercoledì sera, la Renault aveva salutato con un comunicato le nuove regole finanziarie che disciplineranno il Circus, definite "una risposta responsabile ed appropriata per le sfide a breve e lungo termine". E ora si può guardare avanti con più serenità: Liberty Media non poteva certo permettersi di perdere un costruttore-motorista.
Ciò non toglie che sia tutto rose e fiori. Per tornare profittevole, l'azienda dovrà tagliare quasi 15 mila posti di lavoro: 4600 nella sola Francia, 10 mila nel resto del mondo. La produzione, dai 4 milioni di veicoli del 2019, scenderà entro il 2024 a 3,3 milioni, con modifiche nelle strategie di utilizzo dei vari stabilimenti.
Il marchio transalpino è tornato in forma completa nel 2016, riacquistando dalla Lotus la squadra che aveva ceduto a fine 2010. Una lenta progressione ha portato al quarto posto in classifica nel 2018, ma nel 2019 la McLaren ha chiuso davanti con la stessa power unit. A fine stagione la Losanga saluterà Daniel Ricciardo, diretto proprio a Woking, con varie ipotesi sul suo erede: la più suggestiva vedrebbe il
ritorno di Fernando Alonso.