Jacopo Rubino - XPB Images"Sono legato alla McLaren fino alla fine del prossimo anno e non voglio lasciare la Formula 1". Con un post sui propri social, Daniel Ricciardo ha voluto respingere le voci che mettono il suo sedile in dubbio, di fronte a prestazioni deludenti che potrebbero spingere il boss Zak Brown a chiudere in anticipo il rapporto. In realtà è comunque l'australiano ad avere la possibilità di attivare una clausola liberatoria, la palla è nelle sue mani. Basterebbe questo ad archiviare la questione, però la scuderia di Woking sta continuando a muoversi su un terreno comunicativo ambiguo, dando l'impressione di volersi costruire delle alternative o dei piani B, quantomeno per il futuro.
Colton Herta ha concluso ad esempio i test privati a Portimao organizzati per lui al volante della MCL35M, la monoposto 2021, e ha commentato: "Credo di essere veloce a sufficienza e spero di avere altre chance in macchina. Mi sono trovato a mio agio, ho sentito il limite, magari non con costanza, ma ci ero vicino". Se giudicato convincente, lo statunitense ora impegnato in IndyCar (ma con il team Andretti) potrebbe essere schierato nei prossimi mesi in una o due FP1 del venerdì. Intanto si è goduto l'esperienza: "È stato divertentissimo. La vettura è un po' diversa da quella a cui ero abituato, ma è fantastica".
Per affiancare Lando Norris nel 2023 è circolata l'ipotesi del rookie Oscar Piastri, sfruttando le lungaggini Alpine, e secondo la BBC la McLaren ha preso in considerazione persino Sebastian Vettel e Alex Albon: il tedesco rimane una opzione di prestigio, mentre il thailandese sta facendo bene con la Williams, ma è ancora sotto l'ala Red Bull.
La McLaren ha pure annunciato la firma con Alex Palou, che della IndyCar è il campione in carica, letteralmente "strappato" alla compagine rivale Ganassi.
Come abbiamo già riportato, per lo spagnolo non è stata specificata la categoria in cui verrà schierato: resterà in America come sembrerebbe scontato oppure, a sorpresa, ha qualche speranza di approdare in F1? Di certo guiderà a sua volta la MCL35M, allo stesso modo di Herta e di Pato O'Ward, che aveva girato nei rookie test di Abu Dhabi disputati al termine della passata stagione.
Il presente, però, si chiama ovviamente Ricciardo, che nel suo post ha sottolineato: "Con il team sto lavorando al massimo (in realtà ha usato un'espressione più colorita, ndr) per migliorare, sistemare la macchina e riportarla dove deve stare". Difficile dubitarne, specialmente perché dopo il Gran Premio d'Austria non si è affatto risparmiato: martedì è rimasto in pista per i test Pirelli sulle gomme 2023, poi è volato in sede per le sessioni al simulatore e per salutare tutto lo staff. Tutto documentato e condiviso dalla stessa squadra britannica, forse per rimarcare l'unità di intenti e un clima disteso. Ma da adesso serve più che mai che Ricciardo faccia progressi: bisogna difendere il quarto posto nel Mondiale Costruttori dall'avanza Alpine, che a Spielberg ha pareggiato i conti.