9 Ott [9:32]
SUZUKA - GARA
Nella corsa dei sorpassi
Raikkonen vince all'ultimo giro
di Massimo Costa
Fateli partire dal fondo griglia tutte le volte e vedrete che assisteremo a corse incredibili e divertenti come questo GP del Giappone. Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, i due migliori piloti del mondiale di F.1, hanno dimostrato una volta di più di essere i degni eredi di gente come Ayrton Senna, Nigel Mansell, Nelson Piquet. Raikkonen, partito dalla 9. fila, ha vinto la corsa di Suzuka con una rimonta che ha dell'incredibile, superando all'ultimo giro un inerme Giancarlo Fisichella che aveva condotto il GP con maestria a partire dalla tredicesima tornata. Facendo un salto all'indietro nel tempo, la prova di forza di Raikkonen ci ha ricordato quella di Ayrton Senna, sulla stessa pista, nel 1989 quando dopo un contatto con l'odiato compagno di squadra Alain Prost, rimontò dall'ultima alla prima posizione passando nei giri finali Alessandro Nannini. Curioso notare che Senna guidava la McLaren-Honda di Ron Dennis, attuale timoniere di Raikkonen, mentre Nannini correva per la Benetton di Flavio Briatore, oggi responsabile del team Renault di Fisichella. Senna venne poi squalificato per un cavillo regolamentare e il senese vinse la gara.
Ripiombando nel 2005, Raikkonen per un'ora e mezza ha corso in apnea utilizzando al meglio la strategia di gara adottata dalla squadra inglese. Kimi e la Mp4-20 costituiscono un cocktail micidiale, peccato che la terza entità, il motore Mercedes, in più di un'occasione non sia stato all'altezza della situazione. Con il secondo e ultimo pit-stop effettuato al 45° giro, sette passaggi dopo quello di Fisichella, Raikkonen, leggerissimo per quanto riguarda il carico di benzina, si è gettato all'inseguimento della Renault dell'italiano. Il finlandese girava 1"1/1"2 più rapido ad ogni tornata e in breve ha mangiato gli 8" di vantaggio che Fisichella disponeva. A tre giri dalla bandiera a scacchi, Raikkonen si è trovato nella scia del romano. La sua Renault non era perfetta come all'inizio. Da metà gara, Fisichella aveva perso trazione nei due tornantini ritrovandosi con un fastidioso sovrasterzo in uscita dalle curve. La McLaren del finlandese era invece perfetta, come se stesse percorrendo il primo giro e non gli ultimi di un GP durissimo. Nonostante Fisichella e Raikkonen affrontassero la curva a sinistra più difficile di Suzuka e forse dell'intero mondiale, denominata 130R (dall'angolo di apertura) e che porta alla chicane che precede sul traguardo, a pedale destro schiacciato, la monoposto color argento rosicchiava in uscita almeno venti metri alla Renault. Questo costringeva il pilota italiano a non impostare la giusta traiettoria della successiva variante, dovendosi difendere da un possibile attacco all'interno di Kimi. Di conseguenza, Fisichella usciva leggermente più lento dalla chicane pagando la mancanza di velocità massima sul lungo rettifilo di arrivo. Gli è andata bene una volta, ma la seconda, che poi era l'inizio dell'ultimo giro, Raikkonen gli ha preso la scia con decisione. Le due monoposto si sono sfiorate, Fisichella, sulla destra del rettilineo, in prossimità della prima curva ha alzato il piede evitando un probabile contatto e Raikkonen ha completato il suo fantastico sorpasso all'esterno involandosi verso il settimo successo stagionale. Un capolavoro.
Pur con tutte le scusanti, resta più di un dubbio sulla capacità difensiva di Fisichella. Che ha avuto la possibilità di gestirsi tutta la gara a proprio piacimento correndo praticamente da solo e quindi avendo il grande vantaggio di salvaguardare al meglio gomme e monoposto. Al contrario di Raikkonen che ha dovuto rimontare come un folle, rovinando i suoi pneumatici perché trovatosi dietro a vetture più lente e quindi costretto a frenate anticipate, a uscire dalle traiettorie abituali, tirando su lo sporco, per i sorpassi. Certamente questa sconfitta all'ultimo giro sarà pesantissima per il morale e l'immagine di Fisichella e chissà per quanto tempo se la porterà sulle spalle.
Alonso, un sorpasso che entra nella storia della F.1
Alonso poteva giocarsi la vittoria con Raikkonen e Fisichella. Ma un inspiegabile errore della direzione gara e un primo pit-stop fatto nel momento sbagliato, hanno costretto il neo campione del mondo ad accontentarsi del terzo posto. Ma la sua corsa è stata strepitosa quanto quella di Raikkonen. Partito dall'ottava fila, al primo giro era già ottavo alle spalle di Michael Schumacher. Proprio con il ferrarista, Alonso ha ingaggiato un bellissimo duello. I due campioni del mondo, passato e presente della F.1, non si sono risparmiati finché al 20° giro lo spagnolo ci ha regalato un sorpasso che entra di diritto nella storia del mondiale. In prossimità della velocissima curva 130R, Schumacher per difendersi si è tenuto a sinistra, ma Alonso lo ha sorpreso all'esterno compiendo quella che, fino ad oggi, si riteneva fosse una manovra impossibile. Il pit nel momento sbagliato ha poi riportato lo spagnolo alle spalle di Schumacher, che ha nuovamente passato all'esterno, questa volta però della prima curva, al 32° passaggio. Che coraggio. Al 48° giro, Alonso ha poi sopravanzato, con una manovra dura compiuta lungo il rettilineo dei box (anche due ruote sull'erba), un coriaceo Mark Webber guadagnando così l'accesso al podio. In precedenza, Alonso è stato vittima del direttore di corsa. Aveva sbagliato, al 7° passaggio, il sorpasso su Christian Klien tagliando la chicane finale. Alonso però, si era fatto ripassare dall'austriaco proprio per non incorrere in una penalizzazione. Al 10° giro, quando aveva preso la scia di Schumacher, il pilota Renault ha alzato il piede. Si pensava a un problema meccanico, invece era arrivato l'ordine dal suo box di lasciarsi superare da Klien. Nonostante la disattenzione del direttore di gara e l'errore del suo box nel richiamo del primo pit-stop, Alonso ha condotto una prova infernale riuscendo a giungere terzo.
Toyota sbaglia tutto, Schumacher che grinta!
La grande sfida Toyota-Honda è presto evaporata. La scelta dei tre pit-stop fatta dal team del poleman Ralf Schumacher si è rivelata completamente errata, così il tedesco ha concluso all'ottavo posto dopo aver tenuto la testa per i primi 12 giri. Jenson Button ha sbagliato il via perdendo subito una posizione a vantaggio di Fisichella, poi ha navigato al terzo posto sempre staccato dai primi. Addirittura ha perso una posizione ai box (secondo pit) da Webber e così ha terminato quinto. Peggio è andata ai loro compagni di squadra. Jarno Trulli aveva scelto di partire dai box dopo l'errore in qualifica, ma sulla sua strada, al 10° giro mentre era 17°, ha incontrato Takuma Sato versione kamikaze. Il giapponese contava di fare bene davanti al suo pubblico e per convincere la Honda a puntare ancora su di lui col possibile secondo team nel 2006, ma ha fatto di tutto per auto distruggersi: con un errore alla prima curva dopo il via e con lo speronamento a Trulli (forse però ben visto dalla Honda considerando che l'italiano guida la nemica Toyota...). E' andata malissimo anche a Juan Pablo Montoya, volato fuori quando ancora non aveva completato il primo passaggio. Il colombiano, partito dall'ultima fila, ha accusato Jacques Villeneuve di averlo deliberatamente spinto sulla terra.
Bella la corsa di Webber che finalmente non ha commesso errori ed ha portato la Williams-Bmw al quarto posto. Subito ko Antonio Pizzonia, un errore che potrebbe costargli caro per il futuro della sua carriera in F.1. Ennesima prova consistente per David Coulthard e la sua Red Bull.
Da applausi Schumacher. La sua grinta è stata quasi commovente. Ha tenuto dietro Alonso, nonostante un mezzo inferiore, per tanti giri, poi ha fatto lo stesso con Raikkonen. Il campione non molla facilmente. Inspiegabile come al solito la gara di Rubens Barrichello.
L'ordine di arrivo, domenica 9 ottobre 2005
1 - Kimi Raikkonen (McLaren Mp4-20-Mercedes) - 53 giri in 1.29'02"212
2 - Giancarlo Fisichella (Renault R25) - a 1"633
3 - Fernando Alonso (Renault R25) - a 17"456
4 - Mark Webber (Williams FW27-Bmw) - a 22"274
5 - Jenson Button (Bar 007-Honda) - a 29"507
6 - David Coulthard (Red Bull RB1-Cosworth) - a 31"601
7 - Michael Schumacher (Ferrari F2005) - a 33"879
8 - Ralf Schumacher (Toyota TF105B) - a 49"548
9 - Christian Klien (Red Bull RB1-Cosworth) - a 51"925
10 - Felipe Massa (Sauber C24-Ferrari) - a 57"509
11 - Jacques Villeneuve (Sauber C24-Ferrari) - a 58"221
12 - Rubens Barrichello (Ferrari F2005) - a 1'00"600
13 - Takuma Sato (Bar 007-Honda) - a 1 giro
14 - Tiago Monteiro (Jordan EJ15B-Toyota) - a 1 giro
15 - Robert Doornbos (Minardi PS05-Cosworth) - a 2 giri
16 - Narain Karthikeyan (Jordan EJ15B-Toyota) - a 2 giri
17 - Christijan Albers (Minardi PS05-Cosworth) - a 4 giri
Ritirati
0 giri - Juan Pablo Montoya - incidente
9° giro - Antonio Pizzonia - uscita di pista
10° giro - Jarno Trulli - incidente
Il campionato piloti
1.Alonso punti 123; 2.Raikkonen 104; 3.M.Schumacher 62; 4.Montoya 60; 5.Fisichella 53; 6.Trulli 43; 7.R.Schumacher 39; 8.Barrichello 38; 9.Button 36; 10.Webber 34; 11.Heidfeld 28; 12.Coulthard 24; 13.Villeneuve 9; 14.Massa 8; 15.Monteiro 7; 16.Wurz 6; 17.Klien e Karthikeyan 5; 19.De La Rosa e Albers 4; 21.Friesacher 3; 22.Pizzonia 2; 23.Sato e Liuzzi 1.
Il campionato costruttori
1.Renault punti 176; 2.McLaren-Mercedes 174; 3.Ferrari 100; 4.Toyota 82; 5.Williams-Bmw 64; 6.Bar-Honda 37; 7.Red Bull-Cosworth 30; 8.Sauber-Ferrari 17; 9.Jordan-Toyota 12; 10.Minardi-Cosworth 7.