13 Nov [20:29]
San Paolo - Rosberg a + 12
Gran spettacolo in pista
Massimo Costa
Lasciateli liberi questi piloti, lasciate che facciano il loro mestiere. Ci riescono molto bene quando le strette maglie della FIA e di mister Charlie Whiting non li costringono a umilianti processioni dietro la safety-car per pista bagnata, a stop incomprensibili con la bandiera rossa, oppure a dover prestare attenzione ai track limits o a effettuare sorpassi chiedendo... il permesso al rivale, come accaduto in altre occasioni. Quando finalmente, dopo un estenuante tira e molla, nell'interminabile GP del Brasile hanno deciso di mollare le briglie, e ironicamente in condizioni di pista peggiori di quando è stata esposta la seconda inutile bandiera rossa, si è scatenato uno spettacolo puro che ha riconciliato il pubblico, gli appassionati, con la F.1.
Sorpassi acrobatici, difese estreme, rischi calcolati alla perfezione, errori. Tutto il meglio che la F.1 può offrire. Merito soprattutto di Max Verstappen (terzo all'arrivo) che ha osato come nessun altro, che ha strabiliato per la capacità con cui riusciva a stordire l'avversario disegnando traiettorie tutte sue. L'olandese della Red Bull-Renault è andato a riprendersi un podio che il suo team gli aveva incredibilmente tolto per la scellerata scelta di montargli le gomme da bagnato intermedie al posto di quelle estreme quando era chiaro che le condizioni della pista non sarebbero cambiate in meglio. L'hanno capito dopo poco richiamando Verstappen (e anche Daniel Ricciardo) ai box e costringendoli a un recupero favoloso. Più per l'olandese che per l'australiano in verità.
Verstappen nella prima parte della corsa era riuscito a mettersi alle spalle Nico Rosberg con un intelligente sorpasso alla curva 3, utilizzando tutta la parte esterna dell'asfalto, dove vi è maggiore grip. Poi, la Red Bull lo ha fatto precipitare attorno alla quattordicesima posizione e da lì è iniziata la poderosa rimonta. Verstappen ha dato una grande dimostrazione di guida e nelle decine di sorpassi compiuti non ha mai avuto bisogno di ricorrere a quei "mezzucci" messi in atto in altri Gran Premi. Chissà, magari ha capito che può essere grande evitando di buttarsi nel campo minato delle scorrettezze o presunte tali.
La corsa l'ha vinta Lewis Hamilton che ha retto la pressione enorme di una gara lunga tre ore, interrotta due volte con bandiera rossa. Da meno 19 punti che aveva da Rosberg alla vigilia di San Paolo, ora si ritrova a dover recuperare 12 punti con la sola gara di Abu Dhabi da disputare. Hamilton è alla terza vittoria consecutiva, sta sciorinando il meglio del suo repertorio e viene da chiedersi dove fosse finito questo Hamilton alla ripresa del campionato dopo la pausa estiva quando (al netto dei problemi tecnici incontrati) ha lasciato incomprensibilmente il palcoscenico al suo compagno di squadra.
Le condizioni meteo di San Paolo potevano spaventare Rosberg, invece ha retto benissimo non scivolando nelle retrovie e tenendo la seconda posizione, che era il primo reale obiettivo. Gli è anche partita la macchina a un certo punto, nella curva finale, ma come era capitato a Verstappen poco prima, è riuscito a riprenderla col cuore in gola. Facendo suo il secondo posto, Rosberg può permettersi ad Abu Dhabi di arrivare al traguardo anche in terza posizione per diventare campione del mondo. Tutto può sempre accadere, ma per lui la strada sembra essere in discesa dopo aver superato indenne la terribile domenica brasiliana.
A San Paolo c'è stata anche la bellissima gara di Sergio Perez, quarto con la Force India-Mercedes. Dopo i due terzi posti di Monaco e Baku è questo il suo terzo miglior risultato stagionale. Il messicano è sempre più una certezza e grazie ai suoi punti, sommati a quelli di Nico Hulkenberg buon settimo all'arrivo, la Force India si è praticamente assicurata il quarto posto nella classifica costruttori. Un altro grande protagonista è stato Carlos Sainz, magicamente sesto con la Toro Rosso-Ferrari. A pochi giri dal termine era addirittura quarto, ma nulla ha potuto contro Verstappen e Sebastian Vettel. Notevole la gara del madrileno che ha fatto capire una volta di più quanto avesse ragione la Renault a puntare su di lui.
E veniamo alla Ferrari. Vettel ha rovinato tutto con un errore nei primi giri. Il tedesco si è rimboccato le maniche e con maestria ha superato praticamente (quasi) tutti arrivando a raggiungere il quinto posto finale. Bello il duello con Verstappen, vinto però dall'irrefrenabile olandese. Kimi Raikkonen si è addormentato alla prima curva dopo il vero via della gara (il rientro della safety-car) venendo superato da Verstappen. Al successivo restart a seguito dell'incidente di Marcus Ericsson, Raikkonen è finito in aquaplaning sul rettifilo finale piroettando pericolosamente, sbattendo contro il muretto dei box, venendo evitato per un soffio dai colleghi, in particolare da Esteban Ocon. Che dire di più?
Deludente Ricciardo, in perenne affanno con la seconda Red Bull-Renault, ha festeggiato i primi punti stagionali la derelitta Sauber-Ferrari grazie a un grande Felipe Nasr, nono. Il brasiliano si è esaltato davanti al suo pubblico cancellando tante altre opache prestazioni. Un risultato che non può che far bene al team (leggi soldi per i punti iridati) e agli sponsor di Nasr che non sembrano tanto intenzionati ad appoggiarlo ancora. L'ultimo punto è andato alla McLaren-Honda di Fernando Alonso. Inutile aggiungere che in queste condizioni ci si aspettava qualche sorpresa dallo spagnolo, che non è arrivata.
Deludente Jenson Button al pari delle inesistenti Williams-Mercedes, fuori dai punti con Valtteri Bottas e contro il muro con Felipe Massa, mai in partita. Applausi per Esteban Ocon che con la Manor-Mercedes ha fatto meraviglie e solo negli ultimi due giri ha perso il decimo posto. Il francese ha messo in ombra il compagno di squadra Pascal Wehrlein. Peccato per Daniil Kvyat, tamponato in regime di safety-car da un confuso Jolyon Palmer, fresco di riconferma con la Renault. Impalpabile Kevin Magnussen (Renault) come Esteban Gutierrez che ha anche fatto una sceneggiata ridicola nel suo box dopo il ritiro venendo ripreso dal team principal Gustav Steiner. Malissimo il suo compagno Romain Grosjean che poteva fare grandi cose, ma ha sbattuto nel giro di pre griglia. Un erroraccio che gli farà molto male per diverse settimane...
Domenica 13 novembre 2016, gara
1 - Lewis Hamilton (Mercedes W07) - 71 giri 3.01'01"335
2 - Nico Rosberg (Mercedes W07) - 11"455
3 - Max Verstappen (Red Bull RB12-Renault) - 21"481
4 - Sergio Perez (Force India VJM09-Mercedes) - 25"346
5 - Sebastian Vettel (Ferrari SF16-H) - 26"334
6 - Carlos Sainz (Toro Rosso STR11-Ferrari) - 29"160
7 - Nico Hulkenberg (Force India VJM09-Mercedes) - 29"827
8 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB12-Renault) - 30"486
9 - Felipe Nasr (Sauber C35-Ferrari) - 42"620
10 - Fernando Alonso (McLaren MP4/31-Honda) - 44"432
11 - Valtteri Bottas (Williams FW38-Mercedes) - 45"292
12 - Esteban Ocon (Manor MRT05-Mercedes) - 45"809
13 - Daniil Kvyat (Toro Rosso STR11-Ferrari) - 51"192
14 - Kevin Magnussen (Renault RS16) - 51"555
15 - Pascal Wehrlein (Manor MRT05-Mercedes) - 1'00"498
16 - Jenson Button (McLaren MP4/31-Honda) - 1'21"994
Giro più veloce: Max Verstappen 1'25"305
Ritirati
60° giro - Esteban Gutierrez
46° giro - Felipe Massa
20° giro - Jolyon Palmer
19° giro - Kimi Raikkonen
11° giro - Marcus Ericsson
Non partito
Romain Grosjean
Il campionato piloti
1.Rosberg 367; 2.Hamilton 355; 3.Ricciardo 246; 4.Vettel 197; 5.Verstappen 192; 6.Raikkonen 178; 7.Perez 97; 8.Bottas 85; 9.Hulkenberg 66; 10.Alonso 53; 11.Massa 51; 12.Sainz 46; 13.Grosjean 29; 14.Kvyat 25; 15.Button 21; 16.Magnussen 7; 17.Nasr 2; 18.Palmer, Wehrlein, Vandoorne 1.
Il campionato costruttori
1.Mercedes 722; 2.Red Bull-Renault 446; 3.Ferrari 375; 4.Force India-Mercedes 163; 5.Williams-Mercedes 136; 6.McLaren-Honda 75; 7.Toro Rosso-Ferrari 63; 8.Haas-Ferrari 29; 9.Renault 8; 10.Sauber-Ferrari 2; 11.Manor-Mercedes 1.