Michele Montesano
Il FIA WEC è ricominciato da dove l’avevamo lasciato l’anno scorso: a dominare la 1000 Miglia di Sebring è stata ancora una volta la Toyota. Vittoria decisamente meritata per il team nipponico che, sul tracciato della Florida, ha mostrato una superiorità tecnica e strategica contro avversari ben più blasonati rispetto al recente passato. La maggior esperienza, un team ben amalgamato e affiatato, oltre a una vettura affidabile e gentile sugli pneumatici ha fatto la differenza. A tagliare per prima il traguardo è stata la Toyota GR010 Hybrid di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Josè Maria Lopez, seguita dalla gemella dei campioni in carica Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa. Terzo posto al debutto per la Ferrari 499P di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen.
Fatta eccezione per i primi giri, le due Toyota hanno affrontato tutta la 1000 Miglia saldamente in testa. Dopo aver conquistato il comando della gara, a seguito della sosta ai box della Ferrari del poleman Fuoco, le GR010 Hybrid hanno immediatamente preso il largo. Approfittando dell’ingresso della safety-car, il muretto box AF Corse ha richiamato le due 499P per effettuare una sosta fuori sequenza. Infatti gran parte della prima ora è stata neutralizzata a causa dell’incidente che ha visto protagonista Luis Perez Companc. Dopo solo 5 giri, l’argentino ha perso il posteriore della sua 488 GTE sui dossi di curva uno sbattendo contro le barriere per poi ribaltarsi.
La mossa strategica della Ferrari però non ha dato i suoi frutti. Fuoco è stato sanzionato con un drive through, per aver sorpassato una vettura prima di attraversare la safety-car line al restart, mentre una sosta troppo lenta ha rallentato la corsa di Alessandro Pier Guidi. La lotta per la vittoria assoluta si è quindi ristretta alle due LMH nipponiche, con le Ferrari costrette a combattere contro le Porsche riproponendo un dualismo d’altri tempi. Viaggiando su strategie differenti, ci sono stati diversi cambi di posizione fra le LMH del Cavallino Rampante e le LMDh di Stoccarda. Inoltre l’usura degli pneumatici ha creato non pochi grattacapi sia sul versante Ferrari che su quello Porsche.
Con la temperatura dell’asfalto più fresca il passo gara delle 499P è nettamente migliorato, tanto che Fuoco è riuscito ad allungare sulle 963 LMDh. Più attardato Pier Guidi che, nel tentativo di recuperare terreno nei confronti della Porsche, ha esagerato in fase di doppiaggio. L’italiano ha toccato la Ferrari 488 GTE di Francesco Castellacci finendo in testacoda per poi scontrarsi contro l’incolpevole Porsche 911 RSR di Gunnar Jeannette che stava impostando curva 16. Pier Guidi, sanzionato di 10” per la manovra, ha riportato la 499P ai box con il retrotreno completamente rovinato e la posteriore sinistra dechappata. Solamente il grande lavoro dei meccanici AF Corse ha permesso alla numero 51 di tornare in pista e chiudere la gara al settimo posto di classe, nonchè quindicesimo assoluto.
Grazie al gradino più basso del podio, seppure con due giri di scarto dalle Toyota, in Ferrari possono ritenersi più che soddisfatti del debutto della 499P. A rallentare la marcia della rossa numero 50, oltre al drive through, c’è da sommare anche una penalità di 5” per aver commesso un’infrazione ai box. Gran parte del merito va’ dato anche a Fuoco, bravo a gestire la rimonta della Cadillac nell’ultima ora. Proprio il fattore campo ha giocato un ruolo fondamentale per la LMDh americana. Il Chip Ganassi Racing, che gestisce in pista la V Series.R, conosce alla perfezione il tracciato di Sebring e i risultati si sono visti sulla distanza. L’affidabilità del motore e della meccanica, oltre al telaio Dallara sempre gentile con gli pneumatici, hanno favorito l’equipaggio composto da Earl Bamber, Richard Westbrook e Alex Lynn.
Bicchiere mezzo pieno per la Porsche che si è riscattata dopo la debacle della 24 Ore di Daytona. Le 963 si sono dimostrate finalmente affidabili, tuttavia a mancare sono state la consistenza e la velocità. Il terzetto Kevin Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor aveva dato la sensazione di poter lottato per la zona podio nella prima metà di gara, salvo poi perdere il ritmo e scivolare dietro i compagni Dane Cameron, Michael Christensen e Frédéric Makowiecki, quinti al traguardo.
Debutto nel WEC fra alti e bassi per la Vanwall (nella foto sopra). Seppur a corto di chilometri, la debuttante Vandervell 680 è riuscita a mettersi alle spalle entrambe le Peugeot. Proprio Mikkel Jensen, in regime di Full Course Yellow, ha tamponato l’incolpevole Esteban Guerrieri. Ancora acerba, la LMH del ByKolles difficilmente riuscirà ad impensierire i prototipi ibridi nell’arco della stagione. È durata solamente 62 giri la gara della Glickenhaus 007, costretta a fermarsi a bordo pista per problemi elettrici.
La 1000 Miglia di Sebring è stato un vero e proprio calvario per la squadra Peugeot. Già al termine del giro di formazione Loïc Duval ha riportato la sua 9X8 ai box, per poi riprendere la via della pista ma ad andatura ridotta. Non è andata meglio alla gemella guidata da Paul di Resta, costretto a rientrare mestamente in pitlane per noie al cambio. Oltre allo scontro con l’incolpevole Vanwall, in generale le LMH francesi hanno trascorso gran parte della gara sui cavalletti per inconvenienti di diversa natura. Sebring ha messo, ancora una volta, a nudo la scarsa affidabilità delle 9X8. Come se non bastasse, il fondo stradale sconnesso ha mandato in crisi anche le qualità velocistiche delle LMH del Leone che hanno chiuso la gara da fanalino di coda.
Finale al cardiopalma in LMP2. Scattato dalla pole di classe, Oliver Jarvis ha immediatamente preso il largo impostando un ritmo inarrivabile per la maggior parte degli avversari. Tutto sembrava filare liscio per lo United Autosports quando, verso la terza ora, Joshua Pierson ha inizialmente rallentato per poi arrestare definitivamente la sua Oreca 07. A causare il ritiro del prototipo un problema di natura elettrico scaturito da una telecamera mal collegata.
A prendere le redini della gara è stata così la LMP2 del Team Jota (nella foto sopra). La gara sembrava ormai alla portata del terzetto composto da Yifei Ye, David Beckmann e Will Stevens quando, a 12 minuti dal termine, quest’ultimo è stato richiamato ai box per uno splash and go. Al termine di una gara tutta in rimonta Mirko Bortolotti, affiancato dalla velocissima Doriane Pin e dall’ex F1 Daniil Kvyat, si è così ritrovato in prima posizione.
L’italiano ha provato in tutti i modi ad arrivare fino in fondo, ma anche lui è stato costretto a effettuare un rabbocco negli ultimi giri scivolando in terza posizione. La vittoria è così tornata nelle mani del Team Jota, mentre a salire sul secondo gradino del podio è stata l’altra Oreca dello United Autosports di Felipe Albuquerque, Phil Hanson e Frederik Lubin. Quarto posto per l’Inter Europol Competition seguito dalla LMP2 del WRT condotta da Robert Kubica, Louis Deletraz e Rui Andrade. Gara avara di soddisfazioni per l’Alpine con una sola vettura al traguardo, oltretutto rallentata da un problema agli iniettori.
Non c’è stata storia in classe LMGTE AM letteralmente dominata dalla Corvette C8.R di Ben Keating, Nicolas Varrone e Nicky Catsburg (nella foto sopra). Solamente le Iron Dames sono riuscite a dare del filo da torcere alla GT americana, scambiandosi diverse volte la leadership nel corso delle prime due ore di gara. Fin quando Rahel Frey ha pagato a caro prezzo il salto sul cordolo di curva uno strappando il paraurti e il fondo piatto della sua Porsche. Dopo una lunga sosta la 911 RSR rosa ha terminato la gara all’ottavo posto di classe.
L’equipaggio Corvette ha invece amministrato la gara fin sotto la bandiera a scacchi chiudendo con un vantaggio di quasi 90” sul secondo classificato, la Porsche del Dempsey Proton Racing del terzetto composto da Christian Ried, Mikkel Pedersen e Julien Andlauer. A completare il podio la Ferrari del Kessel di Takeshi Kimura, Scott Huffaker e l’ufficiale Daniel Serra, quest’ultimo costretto anche ad un rabbocco sul finale.
Sabato 18 marzo 2023, gara
1 - Conway-Kobayashi-Lopez (Toyota GR010) - Toyota - 239 giri - 8h00'19"877
2 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 2"168
3 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 2 giri
4 - Bamber-Lynn-Westbrook (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 2 giri
5 - Cameron-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 4 giri
6 - Estre-Lotterer-Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 4 giri
7 - Beckmann-Ye-Stevens (Oreca 07-Gibson) - Jota - 9 giri
8 - Lubin-Albuquerque-Hanson (Oreca 07-Gibson) - United AS - 9 giri
9 - Pin-Bortolotti-Kvyat (Oreca 07-Gibson) - Prema - 9 giri
10 - Smiechowski-Scherer-Costa (Oreca 07-Gibson) - Inter Europol - 9 giri
11 - Andrade-Kubica-Delétraz (Oreca 07-Gibson) - WRT - 9 giri
12 - Heinemeier Hansson-Fittipaldi-Rasmussen (Oreca 07-Gibson) - Jota - 9 giri
13 - Gelael-Habsburg-Frijns (Oreca 07-Gibson) - WRT - 9 giri
14 - Ugran-Viscaal-Caldarelli (Oreca 07-Gibson) - Prema - 10 giri
15 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 11 giri
16 - Vaxiviere-Canal-Milesi (Alpine A470-Gibson) - Alpine - 11 giri
17 - Keating-Varrone-Catsburg (Chevrolet Corvette) - Corvette - 18 giri
18 - Ried-Pedersen-Andlauer (Porsche 911) - Dempsey-Proton - 20 giri
19 - Kimura-Huffaker-Serra (Ferrari 488) - Kessel - 20 giri
20 - Costantini-Mann-de Paw (Ferrari 488) - AF Corse - 20 giri
21 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 488) - Af Corse - 20 giri
22 - Schiavoni-Cressoni-Picariello (Porsche 911) - Iron Lynx - 20 giri
23 - Wainwright-Pera-Barker (Porsche 911) - GR Racing - 21 giri
24 - Bovy-Gatting-Frey (Porsche 911) - Iron Dames - 21 giri
25 - Cullen-Kaiser-Aubry (Oreca 07-Gibson) - Vector - 21 giri
26 - Al Harty-Dinan-Eastwood (Aston Martin Vantage) - TF Sport - 22 giri
27 - Hoshino-Stevenson-Fujii (Aston Martin Vantage) - D'Station - 22 giri
28 - Dalla Lana-Jefferies-Thiim (Aston Martin Vantage) - TF Sport - 23 giri
29 - Hyett-Jeannette-Cairoli (Porsche 911) - Project 1 - 24 giri
30 - Dillmann-Guerrieri-Villeneuve (Vanwall Vandervell 680) - Vanwall - 24 giri
31 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 26 giri
32 - Duval-Menezes-Müller (Peugeot 9X8) - Peugeot - 98 giri
Giro più veloce: Antonio Fuoco 1'45"067
Ritirati
Negrão-Rojas-Caldwell (Alpine A470-Gibson) - Alpine
Pierson-Blomqvist-Jarvis (Oreca 07-Gibson) - United AS
Dumas-Briscoe-Pla (Glickenhaus 007) - Glickenhaus
Perez Companc-Wadoux-Rovera (Ferrari 488) - AF Corse
Non partiti
Tincknell-Hardwick-Robichon (Porsche 911) - Proton