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11 Mag [21:32]

Spa – Gara
Jota nella storia con Illot e Stevens

Da Spa - Michele Montesano

La 6 Ore di Spa-Francorchamps ha saputo regalare, ancora una volta, una gara combattuta e ricca di colpi di scena. Anche se la pioggia è stata la grande assente, sulle Ardenne lo spettacolo non è di certo mancato in pista. Tra Full Course Yellow, safety car e persino una bandiera rossa, Porsche è riuscita a siglare una perentoria doppietta in Belgio. Ma questa volta, a differenza della 1812 km del Qatar, a tagliare per prima il traguardo è stata la 963 LMDh del team Jota seguita dalla vettura gemella della squadra ufficiale Porsche Penske. L’impresa del team inglese, primo privato a conquistare un successo assoluto nell’era delle Hypercar, porta la firma della coppia Will Stevens e Callum Illot (vista l’assenza di Norman Nato impegnato in Formula E a Berlino).

Ma la protagonista dell’avvio della 6 Ore di Spa-Francorchamps è stata la Porsche del Proton Competition. Julien Andlauer, partito terzo, ha sorpassato di potenza la Cadillac di Alex Lynn già al sesto giro. Dopo aver subito il sorpasso, quest’ultimo ha poi alzato il piede per preservare le gomme. Indemoniato, Andlauer ha messo nel mirino il poleman Frederic Makowiecki. Complice il doppiaggio della Lexus di Takeshi Kimura, l’ufficiale Porsche ha perso secondi preziosi venendo infilato senza pietà da Andlauer alla Bus Stop.



Scattate da centro gruppo, le Ferrari si sono fatte largo a suon di sorpassi. Antonio Giovinazzi si è portato al terzo posto seguito dalla 499P griffata AF Corse di Robert Kubica. La gara, già neutralizzata con un paio di Full Course Yellow per la presenza di detriti in pista, ha subito il primo vero colpo di scena a metà della seconda ora. Phil Hanson è arrivato al contatto con la BMW di René Rast nella staccata della curva Bruxelles, il pilota del team Jota ha poi perso il controllo della Porsche centrando l’incolpevole Ahmad Al Harthy. La safety car si è resa indispensabile per spostare le vetture e mettere in sicurezza la pista.

Sul finire della terza ora Michael Christensen è stato protagonista di un errore clamoroso. Il pilota Porsche ha perso il controllo della sua 963 LMDh sbattendo contro il muro all’uscita della curva Blanchimont. Immediato il ritiro così come l’ennesima Full Course Yellow. Al restart James Calado, secondo, ha quindi approfittato di una fase di doppiaggio per scalzare Neel Jani e conquistare il comando delle gara prima di cedere il volante della Ferrari 499P ad Alessandro Pier Guidi. Ugualmente Antonio Fuoco, dopo aver preso il posto dell’ottimo Miguel Molina, ha iniziato una furiosa rimonta culminata con il sorpasso su Jani mettendosi alle spalle del compagno di squadra Pier Guidi.



A poco mendo di due ore al termine della gara, un incidente ha interrotto bruscamente le ostilità. Earl Bamber, all’inseguimento di Jani, ha provato una manovra di sorpasso infilandosi tra la Porsche e la BMW M4 GT3 di Sean Gelael sul rettifilo del Kemmel. Ma non è andata a buon fine e lo scontro tra la Cadillac V-Series.R e la GT bavarese è stato inevitabile. Nell’impatto la LMDh ha sbattuto violentemente prima contro la barriera destra, rischiando quasi di capottare, per poi attraversare la pista e impattare contro il guardrail di sinistra. Immediata l’esposizione della bandiera rossa con i piloti che sono usciti indenni dall’abitacolo.

Tuttavia i danni alle barriere si sono rivelati subito ingenti. Il cronometro è continuato a scorrere e, nonostante il lavoro febbrile in pista, le 6 ore stavano volgendo al termine. La direzione ha quindi deciso di estendere la gara di un’ulteriore ora e quarantaquattro minuti. La 6 Ore di Spa è inizialmente ripresa dietro la safety car. Diverse squadre sono state subito costrette ad effettuare la sosta ai box ad eccezione delle Porsche di Jota e Penske. Infatti, Illot aveva rifornito poco prima della bandiera rossa. L’inglese, tallonato da Kevin Estre, si è quindi ritrovato al comando della gara. È toccato poi ai meccanici del team Jota completare il lavoro consentendo al suo pilota di tagliare per primo il traguardo. Secondo posto per il terzetto composto da Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor che hanno chiuso con un distacco di oltre dodici secondi dai vincitori.



A completare il podio, la Ferrari 499P di un volitivo Fuoco che, in coppia con Molina e Nicklas Nielsen, ha provato a ricucire il distacco sulle Porsche fino alla fine. Sia la rossa numero 50 che quella di Pier Guidi, Calado e Giovinazzi, si sono rese protagoniste di un intenso duello con le due Toyota. Alla fine, i vincitori della 24 Ore di Le Mans 2023 sono riusciti a chiudere quarti davanti la GR010 Hybird di Brendon Hartley, Ryo Hirakawa e Sebastien Buemi, quest’ultimo costretto a un drive through per un overboost nelle prime fasi di gara. La gemella di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Nyck de Vries ha invece preceduto la Ferrari 499P di AF Corse.

A chiudere la zona punti l’Alpine di Charles Milesi, Jules Gounon e Paul-Loup Chatin. La A424 LMDh si è rivelata finalmente competitiva sui saliscendi delle Ardenne precedendo la Peugeot 9X8 di Mikkel Jensen e Nico Müller. Quindicesima assoluta la Isotta Fraschini Tipo 6 LMH in netta crescita, mentre la Lamborghini è stata costretta al prematuro ritiro per un problema alla sospensione posteriore destra.



Doppietta Porsche anche in LMGT3 che ha vissuto un finale thrilling. A vincere è stata la 911 del Manthey di Yasser Shain, Morris Schuring e Richard Lietz davanti i compagni di squadra Alex Malykhin, Joel Sturm e Klaus Bachler. Peccato per il team Lamborghini Iron Lynx che fino all’ultimo ha accarezzato il sogno di conquistare il primo successo nel WEC con Claudio Schiavoni, Matteo Cressoni e Franck Perera. Proprio quest’ultimo è stato protagonista di una rimonta finale culminata con la conquista del primo posto. Tuttavia uno splash and go all’ultimo giro gli è costata la vittoria terminando la 6 Ore di Spa sul gradino più basso del podio.

Quarto posto che va’ decisamente stretto per le Iron Dames. Dopo aver siglato la pole, Sarah Bovy, Rahel Frey e Michelle Gatting hanno dominato gran parte della gara. Nelle battute finali, dapprima un pit stop lento, e poi una tamponata da parte di Kobayashi alla staccata de La Source hanno rallentato la corsa delle ragazze che hanno chiuso al quarto posto. Top 5 per James Cottingham, Nicolas Costa e Gregoire Saucy, l’equipaggio McLaren United Autosports ha avuto la meglio sulla Ferrari 296 GT3 del trio Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr.

Sabato 11 maggio 2024, gara

1 - Stevens-Ilott (Porsche 963) - Jota - 141 giri
2 - Estre-Lotterer-L. Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 12"363
3 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'14"020
4 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'17"710
5 - Jani-Andlauer (Porsche 963) - Proton - 1'26"326
6 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 1'34"955
7 - Conway-Kobayashi-de Vries (Toyota GR010) - Toyota - 1'38"331
8 - Kubica-Shwartzman-Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'49"162
9 - Chatin-Gounon-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 2'07"089
10 - Jensen-Müller (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1 giro
11 - Marciello-Wittmann-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1 giro
12 - Lapierre-Schumacher-Vaxiviere (Alpine A424) - Alpine - 1 giro
13 - Frijns-Rast-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1 giro
14 - Di Resta-Duval (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2 giri
15 - Serravalle-Bennett-Vernay (Isotta Fraschini Tipo6) - Isotta F. - 3 giri
16 - Shahin-Schuring-Lietz (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 11 giri
17 - Malykhin-Sturm-Bachler (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 11 giri
18 - Schiavoni-Cressoni-Perera (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 11 giri
19 - Bovy-Frey-Gatting (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 11 giri
20 - Cottingham-Costa-Saucy (McLaren 720S) - United AS - 11 giri
21 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 11 giri
22 - Mateu-Bastard-Sorensen (Aston Martin Vantage) - D'Station - 11 giri
23 - Roda-Pedersen-Olsen (Ford Mustang) - Proton - 11 giri
24 - Hardwick-Robichon-Barker (Ford Mustang) - Proton - 11 giri
25 - Robin-Schmid-Miyata (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 12 giri
26 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Heart - 12 giri
27 - Koizumi-Baud-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 12 giri
28 - Heriau-Mann-Rovera (Ferrari 296) - AF Corse - 12 giri
29 - Kimura-Masson-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 13 giri

Giro più veloce: Julien Andlauer 2'20"459

Ritirati
Bamber-Lynn (Cadillac V-LMDh) - Cadillac
Leung-Gelael-Farfus (BMW M4) - WRT
Campbell-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske
Caygill-Pino-Sato (McLaren 720S) - United AS
Bortolotti-Caldarelli-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini
Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport
Button-Hanson-Rasmussen (Porsche 963) - Jota
Al Harthy-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT
LP Racing