10 Nov [17:15]
Tanto buonismo nel confronto
tra Vettel-Verstappen-Whiting
Massimo Costa
C'era molta attesa per la conferenza stampa pre Gran Premio del Brasile. Presenti, oltre ai due contendenti per il mondiale Nico Rosberg e Lewis Hamilton, coloro che avevano infiammato di polemiche il GP di Città del Messico, ovvero Sebastian Vettel, Max Verstappen, Daniel Ricciardo e il direttore di gara Charlie Whiting. Di prassi sono ammessi solo i piloti a questo genere di incontri con la stampa, ma in via eccezionale, proprio per spiegare e chiarire quanto accaduto in Messico, è stato chiamato Whiting.
L'esito dell'incontro è stato francamente deludente. Chi si aspettava ulteriori polemiche è andato deluso. Vettel è rimasto sulla sua posizione affermando che non ritiene giusta la penalità ricevuta per la difesa su Daniel Ricciardo: "Aveva tutto lo spazio, non gli ho chiuso la porta, non è stata una situazione pericolosa". E si è nuovamente scusato con Whiting per le infelici espressioni usate durante il Gran Premio.
Max Verstappen a sua volta continua a pensare che la penalità subìta per il taglio di variante mentre era attaccato da Vettel, sia figlia di una non corretta valutazione dei commissari sportivi ed ha aggiunto: "Bisognerebbe avere un metro di giudizio chiaro e uguale per tutti. Se tagli sei penalizzato, punto". Ma su questo aspetto ha risposto Whiting: "Non tutte le situazioni sono uguali, dunque è corretto intervenire a seconda dei casi". Sulla linea di Whiting, anche Hamilton.
Whiting per giudicare gli episodi occorso in Messico, si è avvalso delle riprese televisive mostrando perché Hamilton non è stato penalizzato per il taglio di variante mentre Verstappen sì: "Lewis ha alzato il piede e poi è intervenuta la safety-car che ha ricompattato il gruppo. Se avesse mantenuto una certa distanza da Rosberg, avremmo avvertito il team. Verstappen invece, ha preso un chiaro vantaggio su Vettel, che lo avrebbe superato. Invece, non ha ridato la posizione". Tutti d'accordo su questi due aspetti, a parte Verstappen ovviamente...
Si è poi parlato delle lamentele via radio, delle parolacce che vengono trasmesse in diretta TV che non hanno certo un bell'effetto su chi ascolta e magari sui bambini. Verstappen ha detto: "Sono parole dettate dalla tensione del momento, se mettiamo un microfono a un calciatore durante una partita ne sentiremmo delle belle. Una soluzione potrebbe essere quella di non far passare in TV gli insulti". Vettel si è detto d'accordo precisando: "Mi sono subito scusato di persona con Whiting e poi gli ho scritto una lettera. L'adrenalina del momento ti porta a fare strane cose". Anche Whiting non è parso turbato: "Capisco le frustrazioni del momento, Vettel finita la corsa è subito venuto da me per scusarsi e per me è finita lì. Certo, si può discutere sul caso di non mandare in onda certe parole dette dai piloti".
Si è anche toccato l'argomento dei track limits. Verstappen ha suggerito di porre nelle zone oltre i cordoli o le righe bianche, un qualcosa che porti le vetture a rallentare. Opzione di cui si era parlato nelle settimane scorse e che ha trovato d'accordo anche Rosberg e lo stesso Whiting: "Potrebbe essere una cosa di cui discutere". Da rilevare che Vettel e Verstappen erano seduti uno a fianco dell'altro e trai due c'è stata costante cordialità.